mercoledì 18 febbraio 2009

Rallentamenti e ritardi nell’economia calabrese nell’anno 2007


Data: 11/06/2008

Titolo: Rallentamenti e ritardi nell’economia calabrese nell’anno 2007: presentato all’Università Magna Graecia di Catanzaro il Rapporto della Banca d’Italia sull’andamento del sistema economico regionale
Articolo:
Nel 2007 il livello di attività economica in Calabria ha decelerato rispetto al 2006: il rallentamento economico e il ritardo di sviluppo è da ascrivere a tutti i settori, con l’eccezione delle costruzioni.
Questo quanto emerge dal rapporto su “L’economica della Calabria nell’anno 2007”, curato dal Nucleo per la ricerca economica della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, che è stato presentato questa mattina all’Università Magna Graecia.
Se il Mezzogiorno è in declino, la Calabria è in crisi, e questo tenendo ben presente quello che dicono i dati presentati per i diversi settori esaminati.
Nel settore agricolo le quantità raccolte sono diminuite in tutte le principali coltivazioni regionali; nell’industria manifatturiera i livelli della produzione e degli ordinativi sono tornati a peggiorare a partire dalla seconda metà dell’anno. La spesa per investimenti è calata, flettendo più intensamente per le imprese di piccola dimensione.
L’indebitamento finanziario delle famiglie consumatrici in rapporto al PIL è ulteriormente aumentato.
Il credito al consumo erogato dalle banche e dalle società finanziarie ha rallentato: il tasso di crescita rispetto al 2006 si è dimezzato. La rischiosità dei prestiti, misurata dal rapporto tra i crediti divenuti inesigibili nel corso dell’anno e i prestiti, si è significativamente ridotta, comprimendo il divario rispetto al dato nazionale.
Per quanto riguarda le infrastrutture, l’indice complessivo mostra un deterioramento rispetto al 1991 pari a 1,9 punti percentuali. Le maggiori deficienze sono riscontrabili nelle infrastrutture energetico-ambientali e nelle infrastrutture sociali.
Un dato significativo emerge confrontando la Calabria con le altre regioni europee in ritardo di sviluppo: il reddito per abitante della Calabria è diminuito in rapporto alla media europea, scendendo, in poco più di dieci anni, dal 62,6 per cento al 59,9 per cento; la posizione della Calabria nella graduatoria del PIL pro capite è calata così dal 192° posto al 198° posto su un totale di 208 aree. Il dato della Calabria è sensibilmente peggiorato anche rispetto al complesso delle regioni europee a minore sviluppo (dal 45° al 50° posto su un totale di 60 aree che rientravano nell’Obiettivo 1).
L’occupazione in regione è diminuita del 2 per cento, con un calo che si è concentrato principalmente nell’industria manifatturiera e nell’agricoltura, rimanendo più contenuto nei servizi.
I laureati che hanno cancellato la propria residenza anagrafica dalla Calabria, trasferendosi in un’altra regione italiana, hanno rappresentato l’11,8% del flusso migratorio in uscita, che rimane costante rispetto agli ultimi cinque anni.
Il livello di attività delle imprese di costruzioni ha continuato ad espandersi nel comparto delle opere pubbliche (nel corso del 2007 la spesa per i lavori di ammodernamento del tratto regionale dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria è stata pari a quasi 168 milioni di euro, un valore nettamente superiore rispetto al biennio precedente).
Il valore delle vendite degli esercizi commerciali è diminuito, per il calo che ha interessato gli esercizi commerciali di piccola e media dimensione. I flussi turistici sono cresciuti per il secondo anno consecutivo, rimanendo geograficamente poco diversificati e concentrati nei mesi estivi. Nei trasporti, il numero di passeggeri transitati nello scalo aeroportuale di Lamezia Terme ha continuato a crescere, ma a ritmi meno intensi; si è interrotta la flessione dell’attività di transhipment del porto di Gioia Tauro, durata un biennio, grazie anche all’adeguamento infrastrutturale tuttora in corso.
I prestiti bancari, pur in decelerazione, sono stati sostenuti, in linea con l’andamento nazionale. I prestiti concessi a imprese di media e grande dimensione hanno continuato a crescere a ritmi elevati; quelli a imprese con meno di 20 addetti hanno decelerato nettamente. Il principale contributo alla crescita dei finanziamenti alle famiglie consumatrici, concessi anche quest’anno a ritmi sostenuti, è stato apportato dai mutui immobiliari.
La raccolta bancaria è cresciuta soprattutto grazie all’apporto delle famiglie consumatrici; sono aumentate le obbligazioni bancarie e i pronti contro termine, mentre il contributo dei depositi in conto corrente è stato marginale.
Ha introdotto i temi dell’incontro la Professoressa Annarita Trotta, Straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università Magna Græcia, che ha sottolineato l’importante momento di dibattito e confronto sulle questioni più rilevanti riguardo le problematiche del sistema economico regionale, utile anche ai fini della diffusione di cultura economico-finanziaria sul territorio, rappresentato dall’ormai annuale appuntamento con la presentazione del rapporto della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, giunto alla sua sesta edizione presso l’Ateneo catanzarese.
La ricerca economica è stata poi presentata dal Direttore della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, Dottor Francesco Pierro, e dagli esperti e ricercatori della Banca d’Italia, Dottor Giuseppe Marinelli, che si è soffermato sull’andamento reale dell’economia regionale, Dottor Andrea Ianni, che ha focalizzato la sua attenzione sulle problematiche di intermediazione finanziaria, Dottor Alfredo Gigliobianco, che ha affrontato le problematiche relative alla crescita complessiva del Mezzogiorno.
Tutti i temi caldi del “sottosviluppo” calabrese, i ritardi infrastrutturali e di crescita messi in evidenza dallo studio della Banca d’Italia, i vincoli soprattutto sociali e culturali che incidono fortemente sulle reali prospettive di sviluppo, nonostante la presenza di potenzialità inespresse, l’esistenza quasi di un “blocco sociale per un equilibrio al ribasso”, la necessità di ripartire dalla cultura del merito in tutti i settori strategici (Università, Pubblica Amministrazione, Impresa, Accesso al credito, Sistema fiscale e tributario), quale chiave di volta per uscire da questa difficile situazione economica, ripensando, con uno spirito condiviso di responsabilità, una riorganizzazione complessiva del sistema, a partire proprio dalla macchina burocratica, troppe volte incapace e inefficiente, sono stati oggetto della successiva tavola rotonda, moderata dal Dottor Massimo Tigani Sava, Direttore de “Il Domani”.
Sono intervenuti il Professor Domenico Cersosimo, Ordinario di Economia Applicata all’Università della Calabria e Vicepresidente della Giunta Regionale, il Dottor Paolo Abramo, Presidente Unioncamere regionale, il Professor Riccardo Viganò, Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università Federico II di Napoli e Presidente del Comitato Tecnico del Corso di Laurea in Economia Aziendale dell’Università Magna Graecia, il Dottor Luigi Leone, Direttore generale di Confindustria Calabria, il Dottor Giuseppe Speziali, Presidente di Confindustria Catanzaro, la Professoressa Annarita Trotta, Straordinario di Economia degli Intermediari Finanziari all’Università Magna Græcia.

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