venerdì 27 febbraio 2009

Por FESR 2007 - 2013 Parte 7


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3.2.2. Assi Prioritari, e Obiettivi Specifici
Gli Assi Prioritari e gli Obiettivi Specifici sono definiti:
- a partire dall’analisi di contesto e dall’analisi SWOT;
- tenendo conto dei risultati e delle criticità emerse nell’attuazione del POR Calabria 2000 – 2006;
- sulla base della strategia complessiva del POR Calabria FESR 2007 – 2013;
- in coerenza con gli obiettivi specifici, le strategie e le linee di intervento del Quadro Strategico
Nazionale per la Politica Regionale di Sviluppo 2007 – 2013.
La Tabella che segue riporta, in sintesi, gli Assi Prioritari e e gli Obiettivi Specifici del POR Calabria
FESR 2007 - 2013..
Assi Prioritari Obiettivi Specifici
1.1
Rafforzare e valorizzare il sistema regionale della ricerca e le reti di
cooperazione con le imprese per sostenere la competitività e la crescita
economica della regione.
Asse I
Ricerca Scientifica,
Innovazione
Tecnologica e Società
dell'Informazione. 1.2
Creare un ambiente favorevole allo sviluppo della Società
dell’Informazione, migliorare l'accesso dei cittadini e il contesto in cui
operano le imprese incorporando il paradigma digitale nell’azione
amministrativa.
Asse II
Energia. 2.1
Promuovere e sostenere l’attivazione di filiere produttive connesse alla
diversificazione delle fonti energetiche, all’aumento della quota di energia
prodotta con fonti rinnovabili e al risparmio energetico.
3.1
Aumentare la dotazione, l’efficienza e l'efficacia dei segmenti del servizio
idrico in un’ottica di tutela della risorsa idrica e di integrazione del sistema
di gestione per tutti gli usi.
3.2
Prevenire e mitigare i rischi da frana, esondazione, erosione costiera e
rischio sismico per garantire la sicurezza e l’incolumità della popolazione,
degli insediamenti e delle infrastrutture e per determinare le necessarie
precondizioni per lo sviluppo sostenibile del territorio e per la tutela e
valorizzazione delle risorse acqua e suolo.
3.3
Accrescere la capacità di offerta, efficacia e efficienza del servizio di
gestione dei rifiuti, rafforzando i un'ottica di integrazione le filiere a esso
collegate.
3.4
Restituire all’uso collettivo le aree compromesse da inquinamento,
valorizzando le opportunità di sviluppo imprenditoriale e garantendo la
tutela della salute pubblica e delle risorse ambientali.
Asse III
Ambiente.
3.5
Garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo attraverso
l’utilizzazione di adeguati strumenti normativi, di programmazione e
pianificazione, di monitoraggio e controllo, di informazione e
partecipazione.
4.1
Migliorare la qualità e l’accessibilità delle strutture e dei servizi scolastici
nelle aree interne e periferiche della regione che presentano maggiori
condizioni di disagio sociale e elevati tassi di dispersione scolastica.
4.2
Migliorare la qualità e l’equità della partecipazione sociale e lavorativa,
attraverso maggiore integrazione e accessibilità dei servizi di protezione
sociale, di cura e conciliazione e del lavoro, con particolare attenzione
alle pari opportunità e alle azioni di antidiscriminazione.
Asse IV
Qualità della Vita e
Inclusione Sociale.
4.3
Garantire migliori condizioni di sicurezza a cittadini e imprese
contribuendo alla riqualificazione dei contesti caratterizzati da maggiore
pervasività e rilevanza dei fenomeni criminali.
5.1
Valorizzare la Rete Ecologica Regionale e tutelare la biodiversità per
migliorare la qualità dell’ambiente e promuovere opportunità di sviluppo
economico sostenibile.
5.2
Valorizzare i beni e le attività culturali quale vantaggio comparato della
Calabria per aumentare l’attrattività territoriale, per rafforzare la coesione
sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti.
Asse V
Risorse Naturali,
Culturali e Turismo
Sostenibile.
5.3
Aumentare in maniera sostenibile la competitività internazionale delle
destinazioni turistiche regionali, migliorando la qualità dell’offerta e
l’orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e valorizzando
gli specifici vantaggi competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e
culturali.
Asse VI
Reti e Collegamenti
per la Mobilità. 6.1
Sviluppare l'accessibilità esterna e interna della Calabria, potenziare il
Sistema Regionale dell'intermodalità e della logistica, promuovere la
mobilità regionale e urbana sostenibile e migliorare l'accessibilità alle
Aree interne e periferiche.
Asse
VII
Sistemi Produttivi. 7.1 Migliorare le condizioni di contesto e sostenere la competitività dei sistemi
produttivi e delle imprese.
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8.1
Promuovere la competitività, l'innovazione e l'attrattività delle città e delle
reti urbane attraverso la diffusione di servizi avanzati di qualità, il
miglioramento della qualità della vita e il collegamento con le reti materiali
e immateriali.
Asse VIII
Città, Aree Urbane e
Sistemi Territoriali
8.2
Migliorare la qualità della vita, la competitività e l'attrattività dei Sistemi
Territoriali non urbani valorizzando le risorse e le specificità locali e
contrastando il declino dei territori delle aree interne e marginali.
9.1
Sostenere l’Amministrazione regionale nelle attività di gestione e
sorveglianza del Programma Operativo al fine di accrescere i livelli di
efficienza nell’implementazione degli interventi del POR e migliorare la
capacità amministrativa della struttura regionale incaricata della loro
attuazione. Rafforzare le competenze tecniche e di governo delle
amministrazioni e degli enti attuatori e il coinvolgimento del Partenariato
economico e sociale.
Asse IX
Assistenza Tecnica e
Cooperazione
Interregionale.
9.2
Promuovere la cooperazione territoriale interregionale per favorire
l'apertura internazionale del sistema produttivo, istituzionale, sociale e
valorizzare il patrimonio culturale della regione.
Gli Assi Prioritari del POR Calabria FESR 2007 – 2013, attraverso i relativi Obiettivi Specifici,
contribuiscono in maniera integrata al raggiungimento dell’Obiettivo Globale secondo le modalità di
seguito descritte.
Asse Prioritario I – Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Società dell’Informazione.
La strategia di sviluppo regionale, centrata sulla competitività delle imprese e dei sistemi produttivi
regionali, sulla qualità dei servizi e l’attrattività territoriale, deve porre la ricerca, l’innovazione
tecnologica e le TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione)51 al servizio della crescita
economica, dell’occupazione e della coesione sociale.
La competitività delle imprese e dei sistemi produttivi regionali può essere sostenuta attraverso la
definizione e l’attuazione di una nuova Strategia Regionale per l’Innovazione finalizzata a:
- potenziare e qualificare l'offerta di ricerca scientifica e innovazione tecnologica in Calabria,
sostenendo la creazione di reti fra Università, Centri di Ricerca e Imprese all'interno di un contesto
competitivo e cooperativo;
- concentrare gli investimenti sulle aree strategiche per lo sviluppo regionale e che presentano elevate
prospettive di utilizzazione da parte delle imprese;
- puntare alla valorizzazione del know-how del sistema della ricerca e alla sua apertura verso il
territorio, in coerenza con il quadro delle politiche europee per l’innovazione;
- aumentare il numero di imprese innovative e operanti nei settori in forte e rapida espansione.
La strategia di intervento prevede per quanto riguarda il Punto a) la costituzione a livello regionale di una
rete di Poli di Innovazione nelle aree strategiche per lo sviluppo regionale costituiti da imprese, da Centri
di Ricerca e da Agenzie per l’Innovazione pubblici e privati. I Poli di Innovazione devono costituire lo
strumento per razionalizzare e valorizzare, attraverso anche un maggiore orientamento dell’offerta di
ricerca alla domanda di innovazione delle imprese, l’attuale sistema di RS&T regionale costituito dai
Distretti Tecnologici, dai Centri di Competenza e dai Laboratori Tecnologici.
Per quanto riguarda il Punto b) la strategia prevede il finanziamento di Progetti di Ricerca Industriale e di
Sviluppo Sperimentale prioritariamente compresi nei settori di attività del Poli di Innovazione e realizzati
con la diretta partecipazione delle imprese con l’obiettivo di aumentare la competitività del sistema
imprenditoriale regionale.
La produzione di nuove conoscenze, per innovare i processi produttivi e i prodotti delle imprese realizzata
attraverso i Progetti di Ricerca Industriale e di Sviluppo Sperimentale, deve essere integrata da un insieme
di azioni finalizzate a: i) sostenere l’utilizzazione, da parte delle imprese, delle conoscenze tecniche già
disponibili; ii) favorire in maniera sistematica e virtuosa l’interazione e l’integrazione tra domanda e
offerta di innovazione. A questa strategia fa riferimento il Punto c).
La strategia di intervento si completa, per quanto riguarda il Punto d), attraverso un insieme di azioni, per
la creazione e/o l’attrazione di un nucleo di “imprese eccellenti”. Queste imprese che si caratterizzano per
51 Recenti studi, dimostrano che il 25% della crescita del PIL ed il 40% della crescita della produttività dell’Unione Europea è
attribuibile allo sviluppo e all’utilizzazione delle TIC.
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operare “in una logica di filiera” con il sistema regionale della RS&T (es. imprese spin off) devono
assumere anche la funzione di attrattore-fertilizzatore di nuove imprese locali nell’area del “successo”
imprenditoriale e di imprese esterne complementari.
La qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese e, più in generale l’attrattività dei sistemi territoriali
regionali, devono essere adeguatamente potenziati in Calabria attraverso una migliore utilizzazione delle
TIC in tutti i settori per innovare il funzionamento delle organizzazioni, in coerenza con quanto previsto
dalla Strategia Europea per la Società dell’Informazione e nello specifico dall’Iniziativa i2010.
La Strategia Regionale per la Società dell’Informazione, che sarà aggiornata anche sulla base
dell’esperienza dell’attuale ciclo di programmazione, sarà finalizzata a:
- sostenere e aumentare l’accesso e l’utilizzo delle TIC e dei servizi relativi a tutti i cittadini
contrastando la nascita di nuove forme di esclusione sociale (esclusione digitale);
- qualificare e potenziare l’offerta di servizi pubblici della Pubblica Amministrazione regionale e
locale, con priorità ai servizi “on line”, in tutti gli ambiti di intervento;
- creare le necessarie condizioni di contesto per lo sviluppo e la crescita delle iniziative imprenditoriali
nel settore delle TIC (produzione di tecnologie hardware e software, produzione di servizi basati
sulle TIC, produzione di contenuti digitali, etc.);
- creare le necessarie condizioni, anche attraverso l’aggregazione della domanda pubblica e privata di
servizi a banda larga, per lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni da parte degli
Operatori del mercato.
Nello specifico, per quanto riguarda il Punto a), la strategia regionale si focalizzerà sul coinvolgimento
attivo della popolazione, sviluppando le competenze necessarie per consentire a tutti il più ampio accesso
alle possibilità offerte dalle TIC (nella scuola, nel lavoro, nel tempo libero, per l’accesso ai servizi
pubblici, etc.).
Per quanto riguarda il Punto b) la strategia prevede la realizzazione di servizi pubblici di qualità,
attraverso l’utilizzazione di soluzioni di e-government, da attivare:
- in stretto coordinamento con le politiche e i piani di azione nazionali per lo sviluppo della Società
dell’Informazione, ciò al fine di assicurare la necessaria interoperabilità delle infrastrutture, delle
tecnologie e dei servizi e in linea con quanto indicato nel Codice dell’Amministrazione Digitale52;
- attraverso lo sviluppo, privilegiando soluzioni di “riuso”, di progetti e tecnologie, di nuovi servizi
basati su modelli organizzativi e gestionali innovativi e sostenibili;
- con un orientamento focalizzato sulle priorità degli utenti, sulla completa interattività e usabilità dei
servizi in ottica di multicanalità;
- attraverso la promozione e l’attivazione di iniziative per la diffusione, la condivisione e la messa in
rete dei servizi con priorità a quelle che prevedono la gestione associata dei servizi di e-government
da parte dei piccoli Comuni, valorizzando anche il ruolo delle Province53;
- attraverso il coinvolgimento, ove ritenuto necessario di intermediari, anche per evitare rischi di nuove
esclusioni digitali.
Per quanto riguarda il Punto c) la strategia prevede interventi finalizzati a:
- aumentare la competitività delle imprese calabresi attraverso l’adozione di innovazioni organizzative,
di processo e di prodotto derivanti dallo sviluppo di contenuti, applicazioni e servizi digitali;
- sostenere le forme di cooperazione tra le imprese (per filiere, per sistemi territoriali, per catene di
sub-fornitura, etc.), attraverso l’utilizzo delle TIC in tutte le fasi dei processi di cooperazione (es.
produzione, logistica, etc.);
52 Il Codice dell’Amministrazione Digitale è stato emanato con Decreto legislativo del 7 marzo 2005, n. 82, pubblicato sulla G.U. n.
111 del 16 maggio 2005, a seguito della delega al Governo contenuta all'articolo 10 della legge 29 luglio 2003, n. 229 (Legge di
semplificazione 2001).
53 Sia per aggregare la domanda sia per condividere i servizi trasversali e gli interventi organizzativi, compresi quelli sulle risorse
umane.
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- sostenere la creazione e la crescita di imprese ad alta intensità di conoscenza che operano nei settori
in rapida espansione e ad alto valore aggiunto della produzione di contenuti e servizi multimediali
interattivi di alta qualità veicolati su sistemi di comunicazione a banda larga.
Per quanto riguarda il Punto d) la strategia per la copertura dei servizi di connettività a banda larga su
tutto il territorio regionale prevede il completamento e/o la realizzazione::
- della Rete Regionale Pubblica a banda larga e dei relativi servizi di base per l’erogazione dei servizi
on-line a cittadini e imprese, per l’interoperabilità e la cooperazione fra le Amministrazioni e per lo
sviluppo della cittadinanza digitale;
- di Reti Locali nelle aree in cui gli Operatori privati non trovano le condizioni di mercato per
intervenire direttamente.
Asse Prioritario II – Energia.
La lotta al cambiamento climatico costituisce per l’Unione Europea una priorità assoluta. Il 94% di CO2
originato in Europa è prodotto dall’utilizzo energetico (trasporti, riscaldamento, etc.). L'Italia dovrà
rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra del 6,5% entro il 2008-2012, come prevede
il protocollo di Kyoto.
La Calabria intende contribuire a rispettare i programmi di riduzione di gas serra previsti dai Protocolli di
Kyoto, Montreal e Goteborg, attraverso la diversificazione delle fonti energetiche e l’incremento
dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, in coerenza con la Strategia di Goteborg e le Direttive
Comunitarie 2001/77/CE (fonti rinnovabili) e 2003/30/CE (biocarburanti), con un investimento di risorse
finanziarie pari al 7% del totale dell’intero Programma Operativo.
La strategia regionale, elaborata anche attraverso l’aggiornamento del Piano Energetico Ambientale
Regionale, ed in coerenza con le innovazioni introdotte a livello strategico e normativo dalla
Commissione Europea e dal Governo nazionale, sarà finalizzata:
- ad aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili;
- a sostenere l’efficienza nell’utilizzazione delle fonti energetiche in funzione della loro uso finale;
- a sostenere il risparmio energetico;
- ad incrementare la disponibilità di risorse energetiche per usi civili e produttivi e l’affidabilità dei
servizi di distribuzione;
- a sostenere lo sviluppo delle imprese che operano nelle filiere energetiche.
Asse Prioritario III – Ambiente.
La sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo, la qualità della vita e l’attrattività dei territori
richiedono un rinnovato impegno nell’attuazione e, ove necessario nell’adeguamento, delle politiche
regionali avviate con la programmazione 2000 – 2006 in materia di ciclo integrato delle acque, difesa del
suolo e prevenzione dei rischi naturali, gestione del ciclo di vita dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati,
monitoraggio degli indicatori ambientali per una migliore conoscenza dell’ambiente. In parallelo dovrà
essere migliorata la governance ambientale dei processi attraverso il rafforzamento della partecipazione
di tutti i soggetti coinvolti nella definizione di strategie, piani e programmi per la tutela ambientale e lo
sviluppo sostenibile.
La strategia regionale per la gestione sostenibile del ciclo integrato delle acque è finalizzata a conseguire
la razionalizzazione dei diversi usi della risorsa e l’efficientamento del sistema di gestione, in un quadro
giuridico nazionale e comunitario, compatibile con la Direttiva 2000/60 e nel rispetto della strategia
contenuta nel Documento “Strategic Document – Common Strategy on the Implementation of the Water
Framework Directive” del 2001. L’attuazione della strategia prevede, nell’ambito di un generale
miglioramento delle capacità di governance del sistema, la tutela quali-quantitativa delle risorse idriche
attraverso il potenziamento e l’ottimizzazione della rete idrica per gli usi idropotabili, l’adeguamento
della rete fognaria e delle reti di trattamento dei reflui, il sostegno e l’incentivazione al recupero e all’uso
di fonti idriche alternative.
L’obiettivo di raggiungere condizioni di sicurezza per i cittadini e le attività economiche, a fronte di
eventi naturali ad elevato rischio (alluvioni, frane, mareggiate, etc.). rappresenta una delle priorità delle
politiche regionali. La strategia regionale per la tutela e la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi
naturali si dovrà sempre più caratterizzare per l’approccio preventivo e di mitigazione dei rischi,
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limitando al massimo l’attuale approccio emergenziale che, attraverso Ordinanze di Protezione Civile
emesse in seguito agli eventi calamitosi, interviene per ridurre gli impatti degli stessi attraverso interventi
di ripristino o di ricostruzione delle opere e degli ambienti naturali dissestati o distrutti.
Il conseguimento di standard adeguati per la qualità della vita dei cittadini impone il contenimento delle
ripercussioni ambientali e dei costi economici legati al ciclo di vita dei rifiuti, dalla loro produzione, alla
raccolta, al riutilizzo e allo smaltimento e, contestualmente, lo sfruttamento dei vantaggi, in termini di
crescita e occupazione, legati al riuso e riciclaggio di prodotti e materiali. In questo contesto, a fronte di
un trend di produzione di rifiuti in crescita e ad una situazione gestionale che stenta ad uscire
dall’emergenza, la strategia regionale sui rifiuti sarà orientata:
- all’adeguamento del quadro normativo e di pianificazione (attuazione delle direttive comunitarie;
completamento e aggiornamento della pianificazione di settore);
- allo sviluppo di efficaci sistemi di prevenzione finalizzati a ridurre la quantità complessiva dei rifiuti
prodotti e la loro pericolosità;
- all’ottimizzazione del sistema di gestione, promuovendo forme di smaltimento diverse dalla discarica
e dagli inceneritori;
- all’attivazione delle filiere produttive connesse al riutilizzo, reimpiego, riciclaggio e recupero di
materia ed energia, in sinergia con le politiche agricole forestali;
Il recupero delle aree contaminate e/o inquinate presenti in Calabria costituisce, per l’estensione
complessiva del territorio interessato, un tema di rilevanza strategica nella programmazione regionale, sia
per le situazioni emergenziali presenti e le conseguenti ricadute sanitarie e ambientali ad esse legate, sia
per le opportunità di carattere socio-economico determinate dal recupero di queste aree che possono
essere riutilizzate, senza compromettere nuove superfici, per il rilancio di attività produttive o per altri usi
cui possono essere destinate.
Infine la strategia regionale deve finalizzare e consolidare la gamma degli strumenti disponibili per
garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo e, al contempo, completare e potenziare i
sistemi di monitoraggio e conoscenza dello stato dell’ambiente.
Asse Prioritario IV – Qualità della Vita e Inclusione Sociale.
La strategia perseguita dall’Asse mira a generare un nuovo sistema sociale incentrato sulla prevenzione e
sulla promozione dell’inclusione sociale, a sostenere l’innalzamento della qualità della vita e dei livelli di
sicurezza e legalità al fine di garantire le condizioni necessarie per lo sviluppo della regione.
Il miglioramento della qualità e dell’equità della partecipazione sociale e lavorativa, viene perseguito
attraverso una maggiore integrazione e accessibilità dei servizi di istruzione, protezione sociale, di cura e
conciliazione, con particolare attenzione alle pari opportunità e alle azioni di antidiscriminazione.
La Regione Calabria, per migliorare e potenziare l’accessibilità e la qualità dei servizi di istruzione, nelle
aree montane, rurali e periferiche, ha adottato una politica aggiuntiva a quella del PON Ambienti per
l’Apprendimento attivando anche una efficace cooperazione istituzionale con il Ministero della Pubblica
Istruzione.
Per quanto riguarda le politiche sociali la Regione Calabria si propone di realizzare un nuovo sistema
sociale incentrato sulla prevenzione e sulla promozione dell’inclusione sociale, capace quindi di
“accompagnare” individui e famiglie attraverso i percorsi della vita e capaci di costruire territori sociali e
comunità locali accoglienti. A partire dall’impostazione fornita dal Piano Nazionale la Regione Calabria
ha elaborato il Piano Regionale degli Interventi e dei Servizi Sociali e gli Indirizzi per la Definizione dei
Piani di Zona (Triennio 2007 – 2009). La strategia di intervento dell’Asse è finalizzata, in questo ambito
di riferimento, ed in conformità a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1080/2006, a sostenere:
- Investimenti nella sanità e nelle infrastrutture sociali che contribuiscano allo sviluppo regionale e
locale e ad aumentare la qualità della vita (art. 4, comma 11 del Regolamento (CE) n. 1080/2006).
- Iniziative locali per lo sviluppo e supporto alle infrastrutture che forniscono servizi zonali per creare
nuovi posti di lavoro, laddove tali azioni esulano dal campo d'applicazione del Regolamento (CE) n.
1081/2006 (art. 4, comma 3 del Regolamento (CE) n. 1080/2006). In quest’ambito di intervento si
prevede la realizzazione di investimenti per la realizzazione di infrastrutture e progetti sperimentali
per valorizzare il ruolo delle nuove generazioni nella società regionale.
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La Regione Calabria considera la sicurezza e la legalità “beni pubblici” in quanto elementi indispensabili
che devono essere presenti sul territorio per consentire la realizzazione di qualsiasi processo di sviluppo
sociale ed economico. La sicurezza e la legalità quindi come risorse per la coesione e la competitività dei
territori, come capitale sociale delle comunità, come fattori di produzione dei sistemi produttivi. Ciò
porta a rivedere gli obiettivi e le strategie delle politiche per la sicurezza e la legalità che dovranno essere
finalizzate alla riduzione permanente e continua delle condizioni di insicurezza pubblica e di illegalità dei
territori piuttosto che alla sola compensazione degli svantaggi che queste condizioni generano. La
strategia regionale è pertanto finalizzata a ridurre i livelli di insicurezza pubblica e di illegalità sul
territorio regionale, con priorità alle aree territoriali e per i settori in cui i costi che ne derivano
costituiscono ostacoli rilevanti per la coesione e la competitività dei territori.
Asse Prioritario V – Risorse Naturali, Culturali e Turismo Sostenibile.
La Calabria deve utilizzare al meglio, nei prossimi anni, tutte le opportunità di sviluppo sostenibile
derivanti dalla valorizzazione del patrimonio di risorse naturali e culturali presente sul territorio, il tutto
all’interno di un nuovo e moderno disegno strategico del sistema turistico regionale.
In questo contesto la strategia regionale per la valorizzazione delle risorse naturali è prioritariamente
finalizzata a migliorare la capacità di pianificazione, gestione e valorizzazione della Rete Ecologica
Regionale. Tale strategia, che trova attuazione sia attraverso il POR Calabria FESR 2007 – 2013 che
attraverso il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013, richiede:
- la identificazione di obiettivi strategici di tutela della specie e degli habitat di interesse comunitario;
- il collegamento ecologico e funzionale tra le diverse aree ad elevato valore ambientale e naturale in
una strategia di area vasta;
- la riqualificazione naturalistica del territorio nel suo complesso;
- l’identificazione di obiettivi di sviluppo collegati all’azione ambientale con priorità alla promozione
del turismo sostenibile;
- il mantenimento delle attività antropiche nelle aree interessate attraverso il miglioramento della
qualità della vita delle popolazioni residenti.
Per trasformare i territori e le comunità locali in ‘territori competitivi e comunità innovative’ è necessario
potenziare le loro infrastrutture sociali e culturali per produrre con continuità nuova cultura. Lo sviluppo
dell’economia della conoscenza richiede, infatti, comunità locali attive culturalmente, coese socialmente,
dotate di buon capitale identitario, aperte alle relazioni esterne e in grado di generare e di offrire nuove
opportunità ed esperienze ai cittadini e soprattutto ai giovani.
L’obiettivo strategico è quindi la produzione continua di nuova cultura, a partire dal patrimonio culturale
e identitario esistente, che generi nuovi comportamenti innovativi, nuove idee, nuovi prodotti e servizi.
Questa nuova “economia della cultura” è in rapida espansione ed è in grado di incidere in maniera
significativa, già nel breve periodo, sulle dinamiche della crescita e dell’occupazione grazie alla
possibilità di produrre contenuti e prodotti/servizi di interesse di un pubblico sempre più ampio.
Tutto ciò configura un ruolo strategico per lo sviluppo della “economia della cultura” e richiede una
profonda rivisitazione e innovazione delle finalità, delle strategie, dei contenuti, degli strumenti e dei
Soggetti di questa nuova “economia” del XXI secolo. Si configurano due grandi aree di intervento per le
politiche regionali fortemente integrate tra di loro:
- lo sviluppo di modelli, strumenti e azioni per creare le necessarie condizioni per l’attivazione dei
processi di innovazione connessi all’economia della cultura;
- lo sviluppo di una moderna e competitiva offerta culturale in grado di migliorare l’attrattività del
territorio regionale ed incrementare i flussi di visitatori e turisti.
Per attivare in Calabria i processi di innovazione connessi alla “economia della cultura” è necessario,
attraverso specifiche azioni:
- incoraggiare e sostenere la domanda culturale dei residenti contribuendo a generare un diffuso
orientamento del territorio, e soprattutto dei giovani, verso le professioni creative e verso forme di
produzione del valore economico proprie della economia della conoscenza;
- realizzare eventi culturali originali e innovativi in grado di contribuire alla crescita delle conoscenze
e delle competenze della popolazione locale e di attivare circuiti virtuosi di produzione di nuova
cultura sul territorio;
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- sostenere e valorizzare l’arte contemporanea attraverso la definizione e l’attuazione del Piano
Regionale per l’Arte Contemporanea;
- tutelare e valorizzare l’originale e unico patrimonio costituito dalle specificità etnoantropologiche,
linguistiche, culturali e storiche delle comunità calabresi;
- sostenere la tutela e la valorizzazione dei contenuti e delle forme culturali dei cittadini immigrati54;
- promuovere l’accesso e la fruizione del patrimonio librario e archivistico presente nelle biblioteche
e negli archivi storici della Calabria;
- favorire la crescita dell’imprenditoria che opera nelle filiere della tutela, del recupero e della
valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla produzione di nuovi
contenuti;
- progettare e sperimentare l’attivazione di Distretti Culturali evoluti in Calabria.
I flussi turistici, e più in generale l’attratività dei territori, dipendono sempre più dalla unicità e dalla
qualità dei territori di destinazione ed in particolare della dotazione e della fruibilità delle risorse naturali
e culturali presenti. In questo contesto la qualità e la sostenibilità ambientale delle destinazioni turistiche
regionali costituiscono quindi un vantaggio comparato strategico per l’industria turistica regionale.
La strategia regionale richiede, pertanto, l’immediata identificazione e valutazione dell’attrattività
turistica delle aree territoriali che si candidano ad essere “”Destinazioni Turistiche Regionali”, cioè quelle
aree dove è presente una massa critica di beni ambientali e culturali di particolare pregio e richiamo
(attrattori), in grado quindi di creare il vantaggio competitivo necessario. All’interno di queste
Destinazioni Tuistiche Regionali la strategia regionale dovrà prevedere:
- la costruzione di prodotti e servizi turistici in grado di realizzare una efficace integrazione delle
risorse marine con quelle naturalistiche e storico-culturali proprie delle aree interne e di tutti i settori
economici che costituiscono la catena dell’offerta.;
- l’innalzamento della qualità dei prodotti e dei servizi turistici da proporre sul mercato.
Accanto alla strategia di qualificazione dell’offerta è necessario attivare una adeguata e moderna strategia
per attrarre nuovi flussi turistici nazionali ed internazionali in Calabria attarverso la realizzazione di un
insieme di azioni di promozione e marketing, da integrare con quelle previste nel Programma Operativo
Interregionale “Attrattori Culturali e Naturali e Turismo del Mezzogiorno”, per affermare le
Destinazioni Turistiche della Calabria e i relativi Prodotti / Servizi sui mercati internazionali con priorità
ai nuovi mercati che oggi si affacciano sulla scena internazionale.
Asse Prioritario VI – Reti e Collegamenti per la Mobilità.
La Calabria ha bisogno di aprirsi alle relazioni esterne, a rendere più accessibile il proprio territorio, ad
essere connessa in tempi e con costi competitivi alle grandi città e ai mercati di riferimento nazionali e
internazionali. Al tempo stesso all’interno del territorio regionale devono essere alimentati e sostenuti i
54 La strategia regionale deve infine sostenere la tutela e la valorizzazione dei contenuti e delle forme culturali dei cittadini
immigrati con l’obiettivo di garantire:
- la piena integrazione nella comunità regionale attraverso la valorizzazione e il riconoscimento
reciproco delle culture d’origine;
- la realizzazione di nuove opportunità di crescita, lavoro e occupazione qualificata per i cittadini
immigrati;
- l’ampliamento dell’offerta di contenuti e servizi culturali presenti nel territorio regionale con il
conseguente aumento della attrattività dello stesso;
- lo sviluppo di nuove forme di cooperazione con i Paesi di origine dei cittadini immigrati (es. in
materia di tecnologie per il restauro, di tecnologie per la produzione di contenuti, di produzione di
contenuti stessi, etc.).
Le prospettive di cooperazione culturale che si aprono risultano di notevole interesse soprattutto per i Paesi della riva sud del
Mediterraneo e vanno integrate con i Programmi di Cooperazione previsti nell’Obiettivo 3 (es. Programma ENPI).
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processi di coesione territoriale e di integrazione sociale ed economica delle aree montane, interne e
periferiche che presentano elevati tassi di spopolamento anche a causa del basso livello di accessibilità.
In questo contesto la strategia regionale deve garantire un sistema di infrastrutture e di servizi per la
mobilità delle persone e delle merci completamente integrato con le grandi reti di trasporto nazionale ed
europee (Rete SNIT, Rete TEN-T). Ciò richiede il potenziamento del Corridoio 1 Berlino-Palermo per
quanto riguarda la tratta calabrese della linea ferroviaria tirrenica, il completamento dell’autostrada A3 –
Salerno-Reggio Calabria, il potenziamento dei nodi portuali e aeroportuale regionali, lo sviluppo di un
moderno sistema logistico per il trasporto delle merci, a partire dal Porto di Gioa Tauro che ormai ha
assunto un ruolo di Porto Paese”, vero e proprio gate di raccordo tra Europa, sul versante Sud, e Resto del
Mondo. Queste priorità regionali sono di fatto priorità nazionali, se non europee, per la posizione che la
Calabria occupa nel Mediterraneo e nel Mezzogiorno e dovranno essere affrontate, in massima parte,
nell’ambito del PON e del PNM “Reti e Collegamenti per la Mobilità” e delle politiche ordinarie
nazionali.
La strategia regionale a sostegno della coesione territoriale, sociale ed economica richiede, come si è
detto, il potenziamento dei sistemi di mobilità sostenibile all’interno della regione. Si tratta
prioritariamente di collegare i territori della fascia jonica della Calabria con il versante tirrenico attraverso
un sistema efficiente di trasversali stradali e ferroviarie, a partire dalle infrastrutture esistenti che devono
essere potenziate e completate. Parallelamente dovranno essere potenziate e qualificate le infrastrutture e i
livelli di servizio della SS 106 Jonica (in attesa dell’ammodernamento complessivo) e della Linea
Ferroviaria Jonica (soprattutto in alcune tratte che presentano una domanda di mobilità a scala locale
significativa). In questo contesto è necessario garantire anche l’accessibilità alle aree montane, rurali e
periferiche della regione attraverso il potenziamento e, soprattutto la riqualificazione, delle strade di
accesso ai centri interni (strade di collegamento tra la costa e i centri interni, strade di collegamento
interne tra i centri).
Un ulteriore, ma non secondario, ambito di intervento della strategia regionale riguarda la mobilità delle
merci e delle persone all’interno delle principali aree urbane regionali. Nell’ambito della nuova
programmazione saranno realizzati, anche a seguito dei risultati di specifici Studi di Fattibilità,
importanti sistemi di mobilità sostenibile nelle aree urbane di Cosenza-Rende, Catanzaro-Germaneto,
Reggio Calabria – Villa San Giovanni – Messina (Area dello Stretto di Messina). Inoltre le aree urbane
della regione e i sistemi territoriali a maggiore densità di popolazione saranno collegati stabilmente
attraverso la realizzazione progressiva di un sistema di metropolitana regionale che utilizzerà le attuali
infrastrutture della rete ferroviaria italiana.
La strategia regionale si completa con la realizzazione del sistema logistico regionale che avrà nel Polo di
Gioia Tauro il centro di riferimento. Al nodo di Gioia Tauro si affiancano i quattro nodi strategici di
Reggio Calabria (al centro dell’Area Metropolitana dello Stretto e in grado di assumere valenza di nodo
intermodale passeggeri a scala internazionale), di Lamezia Terme (nodo di interscambio multimodale
rappresentativo dell’intera regione in ragione delle dotazioni infrastrutturali e della posizione
baricentrica), di Sibari-Corigliano e di Crotone (per le potenzialità legate alla portualità, alla posizione di
crocevia tra Ionio e Tirreno, di porta di accesso verso l’Est e i Balcani).
Il quadro degli interventi deve essere definito a partire dal Piano Direttore Regionale dei Trasporti
(PDRT) e deve trovare attuazione nei Piani Attuativi Settoriali che sono individuati nello stesso PDRT.
Asse Prioritario VII – Sistemi Produttivi.
La strategia regionale è finalizzata ad accrescere la competitività della struttura economica regionale e
ampliare la base produttiva intervenendo sia nei settori tradizionali (agroindustria, meccanica, tessileabbigliamento,
legno-arredamento, etc.), sia in quelli innovativi emergenti (ICT, energie rinnovabili,
biotecnologie, etc.).
La strategia, in linea con gli indirizzi comunitari e nazionali, interviene prioritariamente sul contesto in
cui operano le imprese per sostenerne in maniera stabile la competitività, attraverso le seguenti tre
direttrici di intervento:
- Qualificare e potenziare le infrastrutture produttive materiali ed immateriali e sostenere la domanda
di servizi innovativi alle imprese.
- Sostenere l'apertura del sistema produttivo regionale attraverso l'attrazione di investimenti
dall'esterno e il miglioramento delle capacità di esportazione delle imprese regionali.
- Migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle imprese.
131/396
Contestualmente la strategia prevede l’attuazione di politiche attive per migliorare la competitività dei
sistemi produttivi regionali attraverso specifiche azioni finalizzate a:
- rafforzare gli assetti produttivi e organizzativi delle imprese esistenti, attraverso la realizzazione di
interventi materiali e immateriali innovativi, accrescendone il livello di competitività;
- supportare la creazione di nuove iniziative imprenditoriali, promosse anche da imprese esterne,
operanti nei settori avanzati e/o in rapida crescita;
- stimolare e sostenere lo sviluppo di nuove imprese, costituite prioritariamente da giovani in settori
innovativi o generate come spin-off da attività di ricerca.
Lo strumento di incentivazione utilizzato è il PIA – Pacchetto Integrato di Agevolazione.
Il PIA è uno strumento di incentivazione innovativo che, attraverso la presentazione di un unico Piano di
Sviluppo Aziendale (procedura unificata di accesso, di istruttoria e di concessione) articolato in Piani
specifici singolarmente ammissibili, consente alle imprese di richiedere contributi finanziari per: i) la
realizzazione di investimenti produttivi; ii) l’acquisizione di servizi reali; iii) la realizzazione di attività di
ricerca e sviluppo tecnologico; iv) lo svolgimento di attività di formazione continua.
La strategia di intervento è finalizzata inoltre a sostenere la creazione e il potenziamento dei sistemi e
delle filiere produttive locali e regionali, in un’ottica di concentrazione delle risorse e degli interventi e di
integrazione settoriale e intersettoriale. Ciò al fine di favorire la costruzione e il rafforzamento di reti tra
le imprese, l’attivazione di complementarietà produttive, lo scambio di informazioni tecnologiche, la
realizzazione e l’intensificazione di collaborazioni orizzontali e verticali. Si tratta, in particolare, di
favorire:
- la creazione e il potenziamento di Reti e Cluster di imprese nei settori strategici attuali e potenziali
del sistema produttivo regionale;
- la realizzazione di Parchi di imprese nelle aree industriali strategiche della regione;
- la realizzazione o il potenziamento di micro-filiere produttive locali, nell’ambito di Progetti Locali di
Sviluppo.
Lo strumento di incentivazione utilizzato è il Contratto di Investimento che consente il sostegno a reti e
cluster di imprese attraverso il finanziamento di Programmi Integrati di Investimento.
Asse Prioritario VIII – Città, Aree Urbane e Sistemi Territoriali.
La strategia dell’Asse Prioritario è finalizzata, in coerenza con quanto previsto dall’art. 8 del
Regolamento (CE) n. 1080/2006, a sostenere la coesione territoriale, la competitività, l’attrattività e la
qualità della vita nelle aree urbane e nei sistemi territoriali locali attraverso l’introduzione di innovazioni
strutturali, nei processi organizzativi, nei metodi e nei contenuti delle politiche urbane e territoriali
regionali.
Nelle Città e nelle Aree Urbane saranno attuati i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano coerenti con la
strategia regionale per le Città e le Aree Urbane e previsti dai Piani Strategici Urbani, attualmente in
corso di redazione55.
Le Città e le Aree Urbane nelle quali saranno attuati i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano sono le
seguenti: la Città di Reggio Calabria; l’Area Urbana Cosenza-Rende costituita dalla Città di Cosenza e
dalla Città di Rende; la Città di Catanzaro; la Città di Lamezia Terme; la Città di Crotone; la Città di
Vibo Valentia; l’Area Urbana Corigliano-Rossano costituita dalla Città di Corigliano Calabro e dalla Città
di Rossano Calabro, la “Città-Porto” di Gioia Tauro.
La strategia regionale per le Città e le Aree Urbane è finalizzata a realizzare la migliore articolazione del
ruolo e delle funzioni delle Città e delle Aree Urbane nei contesti territoriali di riferimento al fine di
aumentare la competitività del sistema urbano regionale attraverso la valorizzazione delle potenzialità di
55 In questo contesto dovranno essere valorizzati i Piani Strategici vigenti o in via di elaborazione, ricorrendo al coinvolgimento del
Partenariato locale, nella definizione di strategie e priorità, nonché di eventuali piani di intervento, e nella valutazione della
rispondenza del processo di pianificazione strategica a requisiti minimi di qualità e avanzamento.
I Piani dovranno puntualmente esplicitare il contributo della politica regionale alle politiche urbane ordinarie e la sua integrazione in
tali strumenti.
132/396
ciascuna Città e Area Urbana, il potenziamento della loro funzione di poli di crescita e centri di servizi
per i sistemi territoriali e i sistemi produttivi della regione.
Nelle Città e nelle Aree Urbane gli interventi di specializzazione funzionale devono essere integrati, con
interventi di riqualificazione urbana e di rigenerazione sociale. Il miglioramento della qualità urbana
rappresenta, infatti, una condizione necessaria per aumentare la capacità di attrazione di capitali e la
competitività economica e per ridurre il disagio sociale. Gli ambiti territoriali da privilegiare per gli
interventi di riqualificazione urbana e di rigenerazione sociale sono i centri storici, le periferie, le aree
dismesse, le aree in abbandono o marginali, nonché i contesti di città diffusa nelle maggiori città o
conurbazioni della regione.
La Regione Calabria attiverà un insieme di azioni, anche nell’ambito dell’attuazione dei Progetti di
Cooperazione Interregionale previsti dall’Obiettivo 3, per sostenere l’apertura alla conoscenza e alle
risorse esterne nel settore delle politiche urbane.
Contestualmente all’attuazione delle politiche e delle strategie per le città e le aree urbane è necessario
dare attuazione, per il resto del territorio regionale, a specifiche strategie in grado di cogliere le specificità
territoriali per esaltarne i punti di forza e per affrontare e superare le criticità presenti. Tali strategie
territoriali, che devono essere inquadrate all’interno di una strategia unitaria regionale di coesione
territoriale, sociale ed economica, sono attuate attraverso la definizione e la realizzazione di Progetti
Integrati di Sviluppo Regionale e Locale definiti nell’ambito del processo di Programmazione Territoriale
e Progettazione Integrata presentato nel Paragrafo 5.4.7.2.
I Progetti Integrati di Sviluppo Regionale, di tipo settoriale o intersettoriale, sono finalizzati al
conseguimento di obiettivi considerati strategici per l’intero territorio regionale, e pertanto devono avere
una valenza o un impatto non ascrivibile a specifici ambiti territoriali ed essere finalizzati a sostenere la
competitività e l’attrattività della regione.
I Progetti Integrati di Sviluppo Locale, di tipo settoriale o intersettoriale, sono finalizzati al
conseguimento di obiettivi di sviluppo socio-economico di specifici ambiti territoriali. L’ambito
territoriale di riferimento delle specifiche proposte di Progetti Integrati di Sviluppo Locale è determinato
dagli obiettivi, dalle strategie e dalle azioni del progetto stesso.
Il sistema territoriale all’interno del quale si attuano i Progetti Integrati di Sviluppo Locale è costituito dal
territorio provinciale. All’interno del territorio provinciale sono definiti le seguenti tipologie di Sistemi
Territoriali per la realizzazione dei Progetti Integrati di Sviluppo Locale:
- Sistemi Territoriali Istituzionali definibili, nelle more della piena applicazione della Legge Regionale
N. 15/2006, dai territori all’interno dei quali sono presenti forme consolidate di collaborazione tra
Comuni per la gestione associata di servizi pubblici e/o per la programmazione e attuazione unitaria
delle politiche di sviluppo locale.
- Sistemi Territoriali Tematici definibili sulla base della presenza e concentrazione delle seguenti
specifiche risorse/vocazioni territoriali:
- Risorse ambientali e culturali di eccellenza che possono essere opportunamente valorizzate con
adeguate politiche di turismo sostenibile. Questi Sistemi Territoriali possono coincidere con i
Sistemi Turistici Locali (o Destinazioni Turistiche Regionali) all’interno dei quali sono collocati
gli attrattori naturali e culturali.
- Reti e sistemi di imprese industriali, artigianali e di servizi che operano in specifici settori di
attività che utilizzano e valorizzano anche le risorse e le competenze locali. Le risorse
imprenditoriali di questi Sistemi Territoriali possono essere organizzate e valorizzate attraverso
la costruzione di Sistemi Produttivi Locali, Distretti Industriali e Aree Regionali di Investimento.
- Filiere e attività agricole e agroalimentari intensive e diffuse che possono essere valorizzate con
adeguate politiche di innovazione e cooperazione produttiva. Questi Sistemi Territoriali possono
133/396
coincidere con i Distretti Agroalimentari di Qualità56 così come definiti dalla Legge Regionale n.
21/200457.
- Identità storica e territoriale omogenea derivante dall’interazione fra attività agricole e altra
attività locali, nonchè dalla produzione di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le
tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali. Le risorse di questi Sistemi Territoriali possono
essere organizzate e valorizzate all’interno dei Distretti Rurali58, così come definiti dalla Legge
Regionale n. 21/200459.
- Sistemi Territoriali Marginali e in Declino costituiti dai territori che presentano un elevato tasso di
spopolamento, elevati indici di vecchiaia e declino delle attività economiche60. All’interno di questi
Sistemi Territoriali devono essere realizzati specifici Progetti di contrasto allo spopolamento.
Le tipologie dei Progetti Integrati di Sviluppo Locale che possono essere attuati attraverso il processo di
Programmazione Territoriale e Progettazione Integrata per gli specifici Sistemi Territoriali sono le
seguenti:
- Sistemi Territoriali Istituzionali.
- Progetti Integrati di Sviluppo Locale a scala intercomunale per la realizzazione, il
potenziamento, la condivisione e la gestione associata di infrastrutture e servizi pubblici
essenziali ai cittadini e alle imprese (servizi amministrativi, servizi di trasporto, servizi sociali,
servizi ambientali, servizi tecnici, etc.).
- Sistemi Territoriali Tematici.
- Progetti Integrati di Sviluppo Locale per la realizzazione di Destinazioni Turistiche Locali, di
Sistemi Produttivi Locali, di Distretti Agroalimentari di Qualità61, di Distretti Rurali62.
- Sistemi Territoriali Marginali e in Declino.
- Progetti Integrati di Sviluppo Locale per contrastare lo spopolamento, ridurre i fattori di
espulsione della popolazione residente e potenziare i fattori di attrazione di nuove attività.
Asse Prioritario IX – Assistenza Tecnica e Cooperazione Interregionale.
La programmazione, l’attuazione, il monitoraggio e la valutazione del POR Calabria FESR 2007 – 2013
richiede un impegno straordinario in termini di attività e di sviluppo di nuove competenze e conoscenze
da parte della Pubblica Amministrazione Regionale e Locale e del Partenariato Economico e Sociale. In
questo contesto è necessario che la Calabria si apra maggiormente all’esterno, metta in rete le proprie
competenze ed esperienze, con quelle di altre Regioni e di altri Territori che hanno sperimentato e
56 Si definiscono distretti agroalimentari di qualità i sistemi produttivi locali, anche a carattere interregionale, caratterizzati da
significativa presenza economica e da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari,
nonché da una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale, oppure da
produzioni tradizionali o tipiche.”
57 La Legge Regionale 13 Ottobre 2004 n. 21 disciplina l’istituzione dei Distretti Rurali ed Agroalimentari di Qualità e in particolare, l’istituzione del
Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari (DAQ).
58 Si definiscono distretti rurali i sistemi produttivi locali di cui all’art. 36 comma 1, della Legge 5 ottobre 1991, n° 317, e successive modificazioni,
caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla
produzione di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali.
59 La Legge Regionale 13 Ottobre 2004 n. 21 disciplina l’istituzione dei Distretti Rurali ed Agroalimentari di Qualità e in particolare, l’istituzione del
Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari (DAQ).
60 I Comuni che rientrano in questi Sistemi Territoriali sono 108 e sono caratterizzati da avere una popolazione inferiore a 1.500
abitanti (anno 2004) e che presentano una diminuzione di popolazione nel decennio 1991 – 2001 maggiore del 5%. La
popolazione totale di questi Comuni è pari a 103.431 abitanti (5,15% della popolazione regionale).
61 I Progetti Integrati di Sviluppo Locale per la realizzazione dei Distretti Agroalimentari di Qualità sono realizzati attraverso
l’integrazione delle operazioni ammissibili nel POR Calabria FESR 2007 – 2013 e nel PSR Calabria FEASR 2007 – 2013.
62 I Progetti Integrati di Sviluppo Locale per la realizzazione dei Distretti Rurali sono realizzati attraverso l’integrazione delle
operazioni ammissibili nel POR Calabria FESR 2007 – 2013 e nel PSR Calabria FEASR 2007 – 2013.
134/396
adottato con successo approcci e soluzioni innovative per la identificazione e l’attuazione di politiche di
sviluppo regionale63.
Pertanto,, per conseguire gli obiettivi del POR Calabria FESR 2007 - 2013, è necessario progettare e dare
attuazione, sin dall’avvio del nuovo ciclo di programmazione, ad un Programma Strategico di
Modernizzazione dell’Amministrazione Regionale e Locale, intesa come “comunità” di Soggetti che sono
chiamati, ciascuno per le proprie funzioni, a dare il loro contributo nella concreta programmazione,
concertazione, attuazione, monitoraggio e valutazione del POR Calabria FESR 2007 - 2013.
L’obiettivo dell’Asse Prioritario è quello di mettere in atto, in stretta connessione con l’Asse VII del POR
Calabria FSE 2007 -2013 e secondo le previsioni dei regolamenti comunitari, tutte le azioni di assistenza
tecnica e di sistema necessarie a garantirne l’efficace ed efficiente attuazione del Programma Operativo,
sostenendo conseguentemente il miglioramento dei processi di accountability regionale.
Le azioni di assistenza tecnica e di sistema devono essere integrate da un Programma di Azioni
Innovative di Cooperazione Interregionale per l’adozione di “Buone Pratiche” realizzate in altre Regioni
italiane ed europee e per la realizzazione di “Azioni Innovative” in settori o temi individuati come
strategici per l’attuazione del POR Calabria FESR 2007 – 2013.
I risultati del Programma Azioni Innovative di Cooperazione Interregionale possono concretamente
contribuire a modificare, in senso innovativo, la natura degli interventi della politica regionale.
3.2.3. Impatti Attesi
Con riferimento agli Assi Prioritari individuati dalla strategia regionale per il POR Calabria FESR 2007 -
2013, qui di seguito, si propone un sistema di indicatori che, a partire dal valore base attualmente
disponibile, potrà consentire di verificare gli effetti prodotti dagli interventi da realizzare e, più in
generale, gli impatti delle politiche attivate con il POR Calabria FESR 2007 - 2013.
La Tabella che segue, riporta il set degli indicatori di impatto volti alla misurazione degli effetti prodotti
complessivamente dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 e quindi fornisce informazioni circa il livello di
raggiungimento dell’obiettivo globale del Programma e delle strategie prioritarie dell’Unione Europea.
Gli indicatori scelti, infatti, sintetizzano il livello di sviluppo economico sostenibile e dell’occupazione
che verrà conseguito nel territorio calabrese e il grado di convergenza del sistema socio-economico
regionale alla situazione media dell’Unione Europea.
Come evidenziato nel Paragrafo 1.1.2.1, lo scenario tendenziale (ossia quello che si verificherebbe in
assenza dell’intervento propulsivo del POR Calabria FESR 2007 - 2013) della situazione socioeconomica
calabrese mostra modesti segnali di ripresa.
Gli effetti aggiuntivi attesi dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 possono, invece, mettere in moto
sostanziali elementi di discontinuità con gli aspetti critici del passato e fornire un considerevole apporto
alla competitività e allo sviluppo occupazionale, come sinteticamente descritto dagli incrementi delle
principali variabili macroeconomiche. Sulla base delle ipotesi di stima adottate, e tenendo conto dei limiti
insiti negli esercizi di previsione, ci si attende:
- un incremento complessivo della ricchezza regionale di poco inferiore al 35% (Valore del PIL al
2015 pari a circa 42.200 Meuro rispetto ai 31.404,3 Meuro del 2005), quale risultato della previsione
di un tasso di crescita medio annuo del PIL pari al 3%. Tale stima è stata effettuata: i) analizzando le
serie storiche (riferite al decennio precedente 1995-2004) del PIL regionale dalle quali emerge un
tasso di crescita medio annuo pari al 2% circa (e superiore a quello nazionale rilevato nello stesso
periodo pari a 1,4 circa); ii) prendendo in considerazione le previsioni sull’aggregato a livello
nazionale contenute nel DPEF 2008-2011 che stimano un livello di crescita del PIL pari a circa il 2%
annuo. Quindi, partendo dalle previsioni sul PIL nazionale e in considerazione del fatto che il PIL
calabrese è cresciuto nell’ultimo decennio in maniera più sostenuta di quanto avvenuto mediamente
in Italia, si è ritenuto plausibile che nel periodo 2005-2015 il PIL regionale potesse incrementare con
63 Le esperienze realizzate a livello comunitario dimostrano che gli investimenti in diffusione di “Buone Pratiche” possono avere
“effetti leva” considerevoli sull’efficacia e sull’efficienza delle politiche regionali attraverso l’innovazione nei contenuti, nei metodi
e nei processi di attuazione.
135/396
un tasso medio annuo del 3%. Si sottolinea che detto tasso dipende per 1,6 punti percentuali
dall’effetto prodotto dal Programma mentre per la parte restante deriva dall’andamento tendenziale
(1,4%). I fattori che motivano tali stime incrementali, si fondano sull’ipotesi dell’effetto propulsivo
generato dagli interventi previsti dal Programma a favore dell’aumento e del miglioramento degli
investimenti in capitale fisico ed umano, per lo sviluppo della ricerca e della società
dell’informazione, per la diffusione dell’innovazione. Accanto a tali aspetti di tipo economico, un
ulteriore elemento alla base delle ipotesi formulate è rappresentato dal forte orientamento del POR
Calabria FESR 2007 – 2013 a coinvolgere le forze positive della regione (ovvero i soggetti
economici sociali e istituzionali che dimostreranno un ruolo attivo e costruttivo) che molto
verosimilmente sarà foriero dell’avvio di meccanismi virtuosi;
- una crescita occupazionale del 30% circa rispetto al valore registrato nel 2005 (da un tasso di
occupazione pari al 44,5% si pensa di raggiungere un tasso di occupazione pari a circa 57,4% nel
2015), che verrà conseguita tramite un aumento medio annuo del tasso di occupazione di circa 1,3
punti percentuali. La maggior parte di questo incremento deriverà dalla dinamica tendenziale
dell’economia calabrese secondo cui il tasso di occupazione crescerebbe di un punto percentuale
medio annuo, raggiungendo un valore al 2015 pari al 54%. L’effetto positivo del Programma,
pertanto, sarebbe all’incirca di 0,3 punti percentuali medi annui e complessivamente di circa 43.500
unità, che deriverebbero dal clima dinamico e favorevole promosso dal Programma, il quale, creando
nuove ed interessanti opportunità di lavoro riuscirà a limitare il fenomeno dell’emigrazione, in
particolare quella di giovani qualificati;
- un aumento dell’occupazione femminile superiore al 40%, determinato principalmente dagli effetti
positivi del POR che dovrebbero generare 16.500 nuove unità. Secondo lo scenario tendenziale si
può prevedere, infatti, che la quota di donne occupate rimanga sostanzialmente invariata rispetto alla
situazione attuale (al 2005 la percentuale di donne occupate rispetto al totale occupati pari a circa il
35%) e pertanto il tasso di occupazione femminile sarebbe al 2015 pari al 40,2%. Grazie al POR
Calabria FESR 2007 - 2013, invece, e al suo forte orientamento a favore della promozione della
parità e delle pari opportunità tra uomini e donne, nel pieno rispetto degli obiettivi prioritari della
strategie dell’UE, tale tasso di occupazione è probabile possa essere incrementato di 3,5 punti
percentuali.
136/396
Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno
2015
Indicatori di Impatto Generale Unità di Misura Fonte
Valore Note Valore Note
Incremento del PIL Milioni di euro
Variazione %
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 26.344,4 31.404,3 42.200,0
(34,4%)
Incremento del Tasso di Occupazione % DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 42,1 44,5 57,4
Incremento del Tasso di Occupazione Femminile % DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 25,7 30,8 43,7
Incremento Netto dell’Occupazione (lavori full time
equivalenti creati)
di cui femminile.
Numero DPS Istat - Eurostat 0 0 43.500
16.500
Diminuzione Emissione dei Gas Climalteranti t di CO2 eq./anno APAT 7.354.000 375.739,36
Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Indicatori di Impatto Asse I Unità di Misura Fonte
Valore Note Valore Note
Addetti alla Ricerca e Sviluppo.
(Addetti alla ricerca e sviluppo per 1.000 abitanti, di cui
donne, per settore*).
Addetti per 1.000
abitanti.
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
0,60 0,80 2004 1,6
Addetti creati nel settore manifatturiero di cui hightech..
Numero Eurostat n.d.
48.946
n.d.
2006
50.200
2.020
Grado di utilizzo di Internet nelle imprese.
(Percentuale di addetti delle imprese (con più di dieci
addetti) dei settori industria e servizi che utilizzano
computer connessi a Internet, disaggregata per genere).
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
18,10 17,60 2006 28,00
ICT nelle Amministrazioni Locali.
(Percentuale delle Amministrazioni comunali che
dispongono di accesso a banda larga (sul totale dei
Comuni che dispongono di collegamento ad internet).
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
n.d. 47,60 60,00
* Proporzione delle ricercatrici per settore.
137/396
Indicatori di Impatto Asse II Unità di Misura Fonte Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Consumi finali di energia
Migliaia di tep
% riduzione
ISTAT - Statistiche ambientali
2007 - Annuari 1.863,1 2.050,7 2003
Risparmio
del 9% al
201764
Intensità energetica finale del PIL Tep/milioni di euro ISTAT - Statistiche ambientali
2007 - Annuari 71 75 2003
Indicatori di Impatto Asse III Unità di Misura Fonte Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Rifiuti urbani raccolti (Obiettivo Strategia di Lisbona).
(Rifiuti urbani raccolti per abitante).
Kg
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
379,60 466,20 230,00
Indicatori di Impatto Asse IV Unità di Misura Fonte Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al
più la licenza media, che non ha concluso un corso di
formazione professionale riconosciuto dalla regione di
durata superiore ai 2 anni.
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
21,9 2004 19,6 2006 10,00
Indice di povertà regionale (popolazione).
(Popolazione,che vive in famiglie al di sotto della soglia
di povertà , di cui donne).
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
30,60 2002 26,10 18,00
Tasso di disoccupazione di lunga durata.
(Quota di persone in cerca di occupazione da oltre 12
mesi sulle forze di lavoro).
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
12,10 8,50 5,00
Incidenza della disoccupazione femminile di lunga durata.
(Quota di persone in cerca di occupazione da oltre 12
mesi sul totale delle persone in cerca di occupazione –
Femmine).
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
55,20 60,00 50,00
Aumento del tasso di attività femminile.
(Forze di lavoro in età 15 – 64 anni sulla popolazione
della corrispondente classe di età – femmine)
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
34,7 37,7 45,00
64 Target fissato dalla Direttiva 2006/32/CE concernente l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE del Consiglio – 5 aprile 2006 – GUE del 27.4.2006 .
138/396
Indicatori di Impatto Asse V Unità di Misura Fonte Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Indice di domanda culturale (media per istituto).
(Numero di visitatori degli istituti statali di antichità e
d'arte per istituto).
Numero (valori in
migliaia).
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 19,90 19,10 18,00
Capacità di attrazione dei consumi turistici.
(Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso
degli esercizi ricettivi per abitante).
Numero giornate
per abitante
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 3,10 3,90 5,00
Superficie protetta interessata da programmi di tutela e
conservazione.
Quota % / Totale
Superficie Protetta
Regionale.
Regione Calabria 80%
Indicatori di Impatto Asse VI Unità di Misura Fonte Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Accessibilità media infrastrutturale dei SLL.
(Media dell'accessibilità infrastrutturale dei SLL (indice
che varia da 0 a 100).
Numero (da 0 a
100)
Istat n.d. 56,20 65,00
Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto.
(Occupati, studenti e scolari utenti di mezzi pubblici sul
totale delle persone che si sono spostate per motivi di
lavoro e di studio hanno usato mezzi di trasporto).
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
20,10 16,70 2006 25,00
Tonnellate di merci in ingresso e in uscita per ferrovia sul
totale delle modalità.
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
1,70 2,30 2004 3,00
Tonnellate di merci in ingresso e in uscita su strada sul
totale delle modalità.
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
89,00 82,10 2004 78,00
Tonnellate di merci in ingresso e in uscita in navigazione
di cabotaggio sul totale delle modalità.
%
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
9,30 15,60 2004 19,00
Indice del traffico aereo.
(Passeggeri sbarcati e imbarcati per via aerea per cento
abitanti).
Numero per cento
abitanti
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
55,10 82,00 2004 113,00
Diminuzione di gas climalteranti da trasporti.
Tonnellate per
abitanti
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
2,14 2,19 2003 1,7
139/396
Indicatori di Impatto Asse VII Unità di Misura Fonte Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Tasso di natalità delle imprese (Obiettivo Strategia di
Lisbona, di cui a conduzione prevalentemente femminile
)..
(Rapporto tra imprese nate all'anno t e le imprese attive
dello stesso anno).
% DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 9,00 8,60 2004 9,00
Tasso netto di turnover delle imprese.
(Differenza tra il tasso di natalità e di mortalità delle
imprese).
% DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 0,70 -1,00 2003 1,00
Grado di indipendenza economica.
(Importazioni nette in % del PIL Importazioni nette in %
del PIL).
% DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 25,70 27,10 2003 18,00
Capacità di esportare.
(Valore delle esportazioni di merci in % del PIL). % DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 1,20 1,00 2,50
Indicatori di Impatto Asse VIII Unità di Misura Fonte Anno 2000 Anno 2005
Valore
Atteso
Anno 2015
Disponibilità di aree verdi e servizi locali per i cittadini
% di cittadini che
vive in prossimità
di spazi ricreativi
accessibili al
pubblico e di altri
sevizi di base.
ISTAT
Amministrazioni comunali n.d. n.d.
Soddisfazione dei cittadini rispetto alla comunità locale Grado di
soddisfazione. Indagine Diretta n.d. n.d.
N° spostamenti.
Mobilità locale e trasporto passeggeri Tempo impiegato.
Km quotidiani procapite.
Indagine Diretta n.d. n.d.
140/396

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