sabato 28 febbraio 2009

Festivall Dello Stretto



Il Festival dello Stretto anche per questa settima edizione mantiene la sua dimensionalità, rappresentata da un insieme di linguaggi territorialmente identificativi da sempre simboli macro storici della ricerca delle diverse indipendenze e tutele.  
Il Festival, è ormai luogo d’incontro di storia, tradizione, cultura  e linguaggi. Con data stabilita per venerdì 7 settembre sul Lungomare "Falcomatà" della Città di Reggio Calabria.
In un decennio che è stato caratterizzato da un continuo sviluppo di contenuti finalizzati quanto più possibile ad una fruizione massificata, il futuro inizia a caratterizzarsi sulla personalizzazione degli stessi e del loro uso. L’attrazione della nostra attenzione sarà sempre più legata a bisogni estremamente individualizzati. La conoscenza, sviluppatasi nell’ultimo periodo esponenzialmente grazie agli attuali media, indurrà la massa alla ricerca delle singolarità.
Il preambolo ci indirizza al concetto del "suono che non c’è", a quel suono lontano dai grandi circuiti mediatici, all’interno del quale gli stessi, impostici per scelta superiore, non ottengono più su noi l’effetto da altri desiderato. Toccano cioè il sistema uditivo, senza sortire più risultato, essendone lo stesso ormai assuefatto. La mente alla continua ricerca di forti stimoli emotivi indurrà l’individuo, elemento portante della massa, alla ricerca degli stessi, con la naturale estromissione dei suoni imposti.
Tutto ciò che si presenterà suonando lontano dagli stereotipi mediatici avrà una forte valenza interiore profondamente insolita perché solitamente impercettita.
L’evento che prevede arrivi da tutta la Calabria e dalla vicina Sicilia, quest’anno apre le Festività Mariane, inserito nella programmazione delle stesse dal Comitato Feste Patronali della Città e inoltre sostenuto come ogni anno dall’ Assessorato al Turismo della Regione Calabria, dalla Presidenza del Consiglio Regionale a dalla Presidenza della Provincia.    
Sul palco quest’anno si alterneranno nella formula di successo ormai rodata 4 diversi gruppi musicali: dalla Locride arrivano i  Quartaumentata divenuti ormai la più importante realtà musicale Calabrese rappresentanti di un linguaggio regionale, freschi ambasciatori dello stesso sul territorio Americano. Una realtà musicale produttiva che inizia a invertire il sistema di interscambio sino al momento unidirezionale. E’ evidente ormai il solco lasciato dall'esperienza, quella sicurezza che proviene dall'aver amalgamato e fatto proprio quel mix di componenti che rendono immediatamente riconoscibile il sound dei Quartaumentata nel loro ultimo album ‘U mundu balla’, che vanta collaborazioni artistiche davvero eccellenti tra cui Francesca Tourè raffinata interprete femminile dei Delta V. Tra i brani, inoltre, spicca un originale tributo ad un amico di vecchia data dei Quartaumentata, il cantautore romano Niccolò Fabi, attraverso la rivisitazione in chiave rap-tarantata di "Ostinatamente". C'è tutta l'energia del ritmo, in questo ultimo lavoro, quel pulsare sotterraneo e irresistibile che è ben noto ai "fedelissimi" che partecipano ai concerti della band, diventati oramai celebri per il grado di coinvolgimento del pubblico.

Il Festival riserva sempre spunti musicali originali, entusiasmante la nuova numerosa formazione orchestrale di musica popolare Bassa marea, ben 14 gli elementi orchestrali componenti la stessa. Essa nasce appunto in un momento di "allineamenti e coincidenze naturali" per i singoli gruppi che hanno aderito a questo progetto musicale che cercheranno di scavare sotto la superficie, andare al di là delle apparenze e scoprire pulsioni autentiche.
La bassa marea avviene solo in presenza di esatti allineamenti sole-luna-terra. Per qualche ora il mare mette a nudo ogni cosa, i segreti profondi e le sue ricchezze. Poi la sabbia si lascia generosamente ricoprire e questo ritmo alternato scandisce il senso naturale del tempo. Questa "pulsazione" naturale, diventa facile metafora per i musicisti che compongono l’ensemble.
Il loro tentativo è quello di far emergere da sotto la superficie del mar Mediterraneo un mondo di suoni originari, primordiali, facendo si che le danze durino senza interruzioni e i tamburi non smettano un istante.
In Bassa marea "confluiscono" diversi tra i migliori musicisti appartenenti a varie formazioni di musica popolare: Sinoria, Sonudivinu, Mimmo Cavallaro Taranta project.

Dall’alto tirreno arrivano i Kalamu i loro colori del Sud prendono vita in ritmi, musiche  e danze... La Calabria torna protagonista in un'evoluzione di suoni contaminati dal mondo che la circonda per dare voce ad una cultura antirazziale e senza frontiere; prende così forma il desiderio di parlare al mondo, lontani dall'autocommiserazione, per raccontare una terra non facile, ma capace di ironizzare sui suoi difetti e sui suoi problemi. Una musica del passato che ritorna per rapire e travolgere le emozioni della gente. Kalamu diviene voglia di divertirsi danzando e "zumpando" sotto la luna per abbracciare la fortuna, per raccontare...chista Kalamu che avimu dentro.

Dall’area dell’antica Kroton terra di Pitagora arrivano gli Hantura gruppo che nasce dall'incontro di musicisti dediti alla riscoperta delle musicalità e sonorità meridionali spinti dalla consapevolezza di dare uno sguardo accurato alle tematiche canore del loro paese d'origine: Petilia Policastro (Crotone). Infatti dopo l'uso di nomi estrapolati dalla fantasia, il gruppo petilino ha voluto sempre di più legarsi in modo ombelicale alla propria terra, coniando il neologismo hantura, che in dialetto petilino vuol dire “poco fa”. Da ciò è partita la volontà di recuperare e rivalutare le antiche tradizioni petiline unitamente alla musica popolare calabrese e meridionale. La ricerca dei suoni e delle antiche sonorità accostata alla incantevole poesia dei tradizionali canti popolari calabresi sono stati abbracciati e apprezzati da tutti coloro che hanno ascoltato le particolarità di queste canzoni. Proprio da questi momenti musicali che è nata una collaborazione con uno dei massimi teorici della musica popolare: Eugenio Bennato e con il suo progetto Taranta Power. Proprio per omaggiare il maestro, che gli Hantura eseguono nei loro concerti brani di Bennato e dei Musicanova. Quindi l'amore per la musica etnica, l'amore per i linguaggi nuovi ed incontaminati dei dialetti, l'amore per la tradizione, l'amore per ritmi incontrastati della tarantella del Sud, che sempre di più vede accostarsi una folta schiera di giovani, ha spinto il gruppo petilino a non globalizzarsi di musica industriale presente solo sulla scena televisiva, ma di ritornare alle origini per far risentire l'eco poetico della taranta del Sud, la sublimità dei canti amorosi calabresi, la musica viva e incredibilmente ignorata di una Calabria rediviva e lucente. Un ritorno alle origini per dare un messaggio nuovo, un messaggio non stereotipato, non desueto, un messaggio colmo del fascino di un Sud rivalutato, di un Meridione mai più bistrattato, di una Calabria piena di risorse.
CONTATTI

organizzazione@festivaldellostretto.it
artisti@festivaldellostretto.it
accrediti@festivaldellostretto.it

Nessun commento:

Posta un commento