venerdì 27 febbraio 2009

Por Calabria Fesr 2007-2013 Parte 8


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3.2.4. Obiettivi di Servizio del QRSN
Il Paragrafo III. 4 del Quadro di Riferimento Strategico Nazionale definisce le modalità per fissare target
vincolanti di servizio da raggiungere per le Regioni del Mezzogiorno per un numero limitato di servizi.
Gli obiettivi strategici per i quali sono identificati indicatori misurabili di servizi resi ai cittadini sono
riportati di seguito con i relativi indicatori sui quali definire target vincolanti.
Elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione.
Gli indicatori su cui definire target vincolanti sono:
- diminuzione degli abbandoni scolastici precoci e conseguente aumento del tasso di scolarizzazione
per la scuola secondaria superiore, misurato con l’indicatore relativo alla percentuale di giovani (età
18-24 anni), con titolo di studio inferiore al diploma di scuola secondaria superiore e che non
partecipa ad altre attività formative;
- livello delle competenze degli studenti, misurato con la percentuale di studenti 15-enni con un livello
basso di competenza nell’area della lettura,
- livello delle competenze degli studenti, misurato con la percentuale di studenti 15-enni con un livello
basso di competenza nell’area della matematica.
Aumentare i servizi di cura alla persona, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione
delle donne al mercato del lavoro.
Gli indicatori su cui definire target vincolanti sono:
- diffusione del servizio di asilo nido, misurato con la percentuale di Comuni che hanno attivato il
servizio di asilo nido (sul totale dei comuni della Regione);
- presa in carico degli utenti, misurato con la percentuale di bambini fino al compimento dei tre anni
che hanno usufruito del servizio di asilo nido (sul totale della popolazione tra zero e fino al
compimento dei 3 anni);
- numero di anziani assistiti in assistenza domiciliare integrata (ADI) rispetto al totale della
popolazione anziana (superiore a 64 anni);
- incidenza percentuale della spesa per l’assistenza domiciliare integrata sul totale della spesa sanitaria
regionale per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato.
Gli indicatori su cui definire target vincolanti sono:
- quota di acqua erogata sul totale dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale;
- quota di popolazione equivalente servita da impianti di depurazione65.
Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani.
Gli indicatori su cui definire target vincolanti sono:
- quantità di rifiuto urbano pro capite smaltito in discarica;
- livello regionale della raccolta differenziata di rifiuti urbani, misurata in percentuale del totale dei
rifiuti urbani prodotti;
- quantità di frazione umida, proveniente dalla raccolta differenziata, trattata in impianti di
compostaggio (in rapporto alla frazione di umido nel rifiuto urbano totale) per la produzione di
compost ex D. Lgs. 217/2006.
La Regione Calabria, per conseguire gli obiettivi di servizio, elaborerà un Piano d’Azione che dovrà
contenere
65 L’indicatore è dato dal rapporto tra gli abitanti equivalenti serviti da impianti di depurazione con trattamento almeno secondario e
gli abitanti equivalenti totali di una certa regione.
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- le azioni da promuovere sul territorio;
- le modalità organizzative per ciascuna azione, le risorse umane e finanziarie necessarie;
- i tempi previsti per ciascuna attività;
- gli strumenti che si intendono utilizzare per assicurare che tali azioni siano svolte (compresi eventuali
meccanismi di incentivazione che mettano in concorrenza gli enti locali e modifiche o innovazioni
normative);
- i meccanismi di monitoraggio del Piano d’Azione;
- le modalità di pubblicità e comunicazione sui progressi..
Il Piano d’Azione dovrà essere approvato dalla Giunta Regionale.
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INDICATORE VALORE
ATTUALE
ANNO
DISPONIBILE FONTE TARGET AL 2009 TARGET
AL 2013
RISORSE
PREMIALI
(Meuro)
OBIETTIVO: Elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione
S.01
Percentuale della popolazione 18-24 anni con titolo di
studio inferiore al diploma di scuola secondaria
superiore e che non partecipa ad ulteriore istruzione o
formazione
19,6 2006
ISTAT
(Rilevazione
continua forze
lavoro)
10 23,7
S.02 Percentuale di 15-enni con al massimo primo livello di
competenza nell'area della lettura.
35
(Mezzogiorno) 2003 OCSE-PISA 20 23,7
S.03 Percentuale di 15-enni con al massimo il primo livello
di competenza nell'area della matematica.
47,5
(Mezzogiorno) 2003 OCSE-PISA
La scadenza intermedia del 2009 attiva una parte del
premio finanziario non superiore al 50%, in proporzione
alla percentuale di distanza colmata tra il valore attuale e il
target del 2013.
21 23,7
OBIETTIVO: Aumentare i servizi di cura alla persona, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro
S.04 Percentuale dei comuni (sul totale dei comuni della
regione) che hanno attivato il servizio di asilo nido 6,1 2004
ISTAT (Indagine
censuaria sui
servizi sociali dei
Comuni)
35,0 19,4
S.05
Percentuale di bambini in età tra zero e 3 anni che
hanno usufruito del servizio di asilo nido (sul totale
della popolazione in età tra 0 e 3 anni)
1,4 2004
ISTAT (Indagine
censuaria sui
servizi sociali dei
Comuni)
12,0 19,4
S.06
Anziani trattati in assistenza domiciliare integrata
(ADI) rispetto al totale della popolazione anziana (65
anni e oltre) (%)
1,6 2005
Ministero della
Salute (Sistema
informativo
sanitario)
La scadenza intermedia del 2009 attiva una parte del
premio finanziario non superiore al 50%, in proporzione
alla percentuale di distanza colmata tra il valore attuale e il
target del 2013.
3,5 38,8
OBIETTIVO: Tutelare e migliorare la qualità dell'ambiente in relazione alla gestione dei rifiuti urbani
S.07 Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante (in kg) 394,7 2005 APAT 230 25,9
S.08 Percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta
differenziata sul totale dei rifiuti urbani 8,6 2005 APAT 40 25,9
S.09 Percentuale di frazione umida trattata in compostaggio
sulla frazione di umido nel rifiuto urbano totale 0,8 2005 APAT
La scadenza intermedia del 2009 attiva una parte del
premio finanziario non superiore al 50%, in proporzione
alla percentuale di distanza colmata tra il valore attuale e il
target del 2013. 20 25,9
OBIETTIVO: Tutelare e migliorare la qualità dell'ambiente in relazione alla gestione del servizio idrico integrato
S. 10 Percentuale di acqua erogata sul totale dell'acqua
immessa nelle reti di distribuzione comunale 70,7 2005
ISTAT (sistema
informativo sulle
acque)
75 38,8
S.11
Abitanti equivalenti serviti effettivi da impianti di
depurazione delle acque reflue urbane con trattamento
secondario o terziario e trattamento terziario nelle aree
sensibili, in rapporto agli Abitanti Equivalenti totali.
37,4 2005
ISTAT (sistema
informativo sulle
acque)
La scadenza intermedia del 2009 attiva una parte del
premio finanziario non superiore al 50%, in proporzione
alla percentuale di distanza colmata tra il valore attuale e il
target del 2013. 70 38,8
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3.3. Aspetti specifici di sviluppo a carattere territoriale
3.3.1. Sviluppo urbano
Il POR Calabria FESR 2007 – 2013 sostiene la realizzazione di Progetti Integrati per lo Sviluppo Urbano
nelle Città e nelle Aree urbane a carattere territoriale e finalizzati ad affrontare le criticità connesse al
degrado e alla qualità della vita, puntando quindi:
- alla riqualificazione ambientale e alla rigenerazione sociale ed economica dei Centri Storici delle
Città e delle Aree Urbane;
- alla riqualificazione ambientale e alla rigenerazione sociale ed economica dei Quartieri Marginali e
Degradati delle Città e delle Aree Urbane;
- al potenziamento e alla realizzazione di sistemi di mobilità sostenibile nelle Città e nelle Aree
Urbane.
Inoltre, il POR Calabria FESR 2007 - 2013 sostiene la realizzazione di Progetti Integrati per lo Sviluppo
Urbano nelle Città e nelle Aree Urbane in cui sono presenti criticità significative che limitano o
impediscono la valorizzazione delle eccellenze e dei vantaggi comparati presenti sul territorio e
riconosciuti quali:
- attrattori ambientali e culturali di eccellenza in grado di attrarre significativi flussi turistici e
investimenti privati di operatori nazionali ed internazionali;
- concentrazioni settoriali di attività di ricerca scientifica, trasferimento tecnologico e alta formazione,
di servizi innovativi alle imprese, di imprese innovative in grado di competere sui mercati nazionali e
internazionali;
- funzioni direzionali di valenza strategica regionale che comportano la localizzazione e lo sviluppo di
attività di servizi di terziario avanzato;
- contesti ambientali e culturali favorevoli alla attivazione delle filiere della creatività per la
produzione di contenuti artistici e culturali, il design e la creazione di nuovi prodotti,
l’organizzazione e l’erogazione di servizi per l’intrattenimento, il tempo libero, l’esercizio dei diritti
di cittadinanza, la partecipazione delle nuove generazioni.
I Progetti Integrati di Sviluppo Urbano rappresentano pertanto uno strumento di attuazione della strategia
di sviluppo, territoriale ed intersettoriale, delle città e delle aree urbane. Tale strategia è definita nei Piani
Strategici Urbani, in corso di elaborazione. I Piani Strategici Urbani tengono conto e sono elaborati in
coerenza con tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione vigenti (strumenti urbanistici, piani
di mobilità, etc.).
I Progetti Integrati di Sviluppo Urbano sono classificabili in diverse tipologie, sulla base delle priorità
connesse alle specificità delle tematiche dello sviluppo territoriale da affrontare, fermo restando il
rispetto della strategia unitaria territoriale ed intersettoriale definita all’interno dei Piani Strategici
Urbani.
Ciascun Piano Strategico Urbano dovrà identificare e definire i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano che
ne costituiscono la struttura portante. La Regione Calabria, attraverso specifici bandi di gara, effettuerà
la selezione dei Progetti Integrati di Sviluppo Urbano sulla base della valutazione della coerenza degli
stessi con i Piani Strategici Urbani. Tale approccio garantirà, per ciascuna Città e Area Urbana,
l’attuazione unitaria della strategia territoriale ed intersettoriale.
I Progetti Integrati di Sviluppo Urbano assolvono a quanto previsto dall’art. 8 del Regolamento (CE) n.
1080/2006 e sono intesi come utili ai sensi di quanto stabilito dall’art. 44 del Regolamento (CE) n.
1083/2006.
La Tabella seguente riporta le tipologie di Progetti Integrati per lo Sviluppo Urbano che potranno essere
realizzati nell’ambito del POR Calabria FESR 2007 – 2013 anche attraverso operazioni previste in altri
Assi Prioritari del Programma. Per ciascuna tipologia sono riportate, a titolo indicativo, le risorse
finanziarie previste a valere sull’Asse VIII e sugli altri Assi Prioritari.
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Progetti Integrati di Sviluppo Urbano Assi
Prioritari
Risorse
Totali
Asse VIII
Risorse
Totali
Altri Assi
Progetti Integrati per la realizzazione di Sistemi Turistici Urbani /
Destinazioni Turistiche Urbane per incrementare e potenziare in maniera
significativa i flussi turistici nazionali ed internazionali delle Città e delle
Aree Urbane.
Asse VIII
Asse V
29.982.401
20.000.000
Progetti Integrati per la realizzazione di Distretti della Conoscenza e della
Competitività nelle Città e nelle Aree Urbane attraverso la realizzazione di
Poli di Innovazione e di Parchi Urbani di Imprese.
Asse VIII
Asse I
29.982.401
30.000.000
Progetti Integrati per lo sviluppo di Distretti Culturali Urbani anche sulla
base delle tendenze e delle esperienze più significative realizzate nelle città
europee.
Asse VIII
Asse V
29.982.401
20.000.000
Progetti Integrati per la riqualificazione, la riorganizzazione e la
valorizzazione degli spazi e delle infrastrutture sottoutilizzati o non utilizzati
per la realizzazione di Parchi Urbani, di Alberghi Diffusi, di Centri
Commerciali Naturali, di Laboratori Artigianali, di Aree Espositive e per
l’Intrattenimento, di Aree e Impianti per lo Sport e il Tempo Libero.
Asse VIII
Asse IV
Asse V
Asse VII
59.964.801
30.000.000
Progetti Integrati per la rigenerazione economica e la creazione di nuove
opportunità occupazionali attraverso la creazione e l’attrazione di nuove
attività imprenditoriali anche attraverso l’applicazione di regimi di aiuto più
vantaggiosi di quelli applicati nel resto del territorio regionale.
Asse VIII
Asse I
Asse VII
59.964.801
30.000.000
Progetti Integrati di rigenerazione sociale e di contrasto delle situazioni di
disagio sociale, di povertà e marginalità urbana attraverso il miglioramento
della qualità dei servizi essenziali ai residenti e il potenziamento dei servizi
per l’integrazione sociale delle persone a maggiore rischio di esclusione.
Asse VIII
Asse IV
59.964.801
20.000.000
Progetti Integrati per il potenziamento e la realizzazione di sistemi di
mobilità sostenibile nelle Città e nelle Aree Urbane.
Asse VIII
Asse VI
29.982.401
149.912.003
Totale 299.824.007 299.912.003
Totale Generale 599.736.010 di cui
FESR 299.868.005
3.3.2. Sviluppo rurale
Il PSR 2007-2013 ha individuato in Calabria sei macro-aree calabresi: Aree Urbane; Aree Rurali
Urbanizzate ad Agricoltura Intensiva e Specializzata; Aree Rurali ad Agricoltura Intensiva e
Specializzata; Aree Rurali Intermedie Diversificate; Aree Rurali ad Agricoltura Estensiva; Aree Rurali in
Ritardo di Sviluppo.
L’individuazione di queste aree ha visto l’utilizzo delle seguenti variabili/procedure: la densità
demografica; la metodologia OCSE (aree prevalentemente urbane, aree significativamente rurali e aree
prevalentemente rurali); la superficie agricola su superficie totale, presenza di colture specializzate,
occupati in agricoltura che permettono di distinguere i comuni ad agricoltura intensiva e specializzata da
quelli ad agricoltura estensiva e/o con una economia diversificata; spopolamento che permette di
individuare i comuni con particolari problemi socio-economici e di sviluppo.
Aree urbane
In quest’area ricadono 6 comuni e il 20% della popolazione. E’ un’area molto limitata (3% della
superficie totale regionale), ma molto importante dal punto di vista del reddito disponibile che è pari a
circa il 25% del reddito complessivo. La densità è uguale a 879,19 abitanti/kmq e presenta un grado di
occupazione agricola molto al di sotto della media regionale (3%). Anche il valore della superficie
agricola su quella territoriale presenta valori inferiori a quelli medi regionali (40%). Questa area è stata
oggetto negli ultimi dieci anni a fenomeni di spopolamento dovuti all’abbandono della città a favore dei
piccoli centri limitrofi.
L’incidenza dei comuni oggetto a fenomeni di spopolamento è pari al 50%. In queste aree, ovviamente,
non vi sono piccoli comuni.
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Aree rurali urbanizzate ad agricoltura intensiva e specializzata
In quest’area ricadono 42 comuni e il 17% della popolazione. E’ un’area relativamente ampia (12% della
superficie totale regionale) ed è localizzata nelle pianure della Calabria (Sibari, Lamezia e Gioia Tauro)
che, dal punto di vista agricolo, sono le aree forti e sviluppate (61% della superficie agricola sulla
superficie territoriale, 26% degli occupati calabresi in agricoltura, un alto grado di specializzazione; il
16% del reddito complessivo regionale). La densità è uguale a 192,71 abitanti/kmq. Questa area è stata
oggetto negli ultimi dieci anni a fenomeni di spopolamento più contenuti che in altre aree (-0,75%). Il
tasso di incidenza dei comuni con spopolamento è del 69%; la presenza di piccoli comuni è pari a circa il
62% e la presenza di comuni al di sotto dei mille abitanti è molto contenuta rispetto ad altre aree della
regione (9,5%).
Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata
In quest’area (metà della provincia di Crotone) ricadono 15 comuni e il 6,7% della popolazione. E’
un’area relativamente piccola (6,6% della superficie totale regionale) ed è localizzata nella fascia costiera
della provincia di Crotone. Dal punto di vista agricolo il 67% della superficie è destinata a quest’attività,
l’11% degli occupati sono impegnati nel comparto con un grado di specializzazione pari al 6% del grado
di specializzazione ed il 5% del reddito complessivo regionale. La densità è uguale a 134 abitanti/kmq.
Quest’area è stata oggetto negli ultimi dieci anni a fenomeni di spopolamento (-2,90%). Il tasso di
incidenza dei comuni con spopolamento è pari all’80%. Mentre la presenza di piccoli comuni è pari a
circa il 60% e la presenza di comuni al di sotto dei mille abitanti è molto contenuta rispetto ad altre aree
della regione (6,7%).
Aree rurali intermedie diversificate
In quest’area ricadono 64 comuni e il 12% circa della popolazione. E’ un’area vasta che comprende tutta
la costa tirrenica della provincia di Cosenza e il basso tirreno reggino (11,7% della superficie totale
regionale). Il reddito disponibile è pari a circa il 12% del reddito complessivo regionale. La densità è
uguale a 135 abitanti/kmq. La percentuale di occupati in agricoltura è poco più bassa rispetto alla media
regionale (12,7%). Anche il valore della superficie agricola su quella territoriale presenta valori inferiore
a quelli medi regionali (50%). Questa area, come quella precedente, è stata oggetto negli ultimi dieci anni
a fenomeni di spopolamento è al di sotto di quelli medi regionali (-0,90%). Il 69% dei comuni ricadenti in
quest’area è oggetto di fenomeni di spopolamento. L’incidenza dei comuni con meno di 5.000 abitanti è
pari al 78% e poco più di un decimo sono quelli con meno di mille abitanti.
Aree rurali intermedie ad agricoltura estensiva
In quest’area ricadono 57 comuni e il 12% circa della popolazione. E’ un’area vasta che comprende quasi
tutta la parte interna della provincia di Cosenza. Il reddito disponibile è pari a circa l’11% del reddito
complessivo regionale. La densità è uguale a 76 abitanti/kmq. La percentuale di occupati in agricoltura è
poco più alta rispetto alla media regionale (14,6%). Anche il valore della superficie agricola su quella
territoriale presenta valori superiori a quelli medi regionali (70%). Anche quest’area è stata oggetto negli
ultimi dieci anni a fenomeni di spopolamento in linea con quelli medi regionali (-2%). Il 65% dei comuni
ricadenti in quest’area è oggetto di fenomeni di spopolamento. Mentre l’incidenza dei comuni con meno
di 5.000 abitanti è pari all’88% e solo un comune su venti sono quelli con meno di mille abitanti (la
percentuale più bassa rispetto alle altre aree).
Aree rurali con problemi di sviluppo
In quest’area, la più critica in regione, ricadono 225 comuni, il 32% della popolazione e il 46% della
superficie. E’ un’area vasta che comprende quasi tutta la provincia di Catanzaro, Vibo Valenzia e Reggio
Calabria oltre a piccole aree della provincia di Cosenza e Crotone. Il reddito disponibile è pari a circa il
30% del reddito complessivo regionale. La densità è uguale a 92,67 abitanti/kmq. La percentuale di
occupati in agricoltura è poco più alta rispetto alla media regionale (17%). L’incidenza della superficie
agricola su quella territoriale presenta valori uguali a quelli medi regionali (59%). Questa area è stata
oggetto negli ultimi dieci anni a fenomeni di spopolamento elevati e molto più alti di quelli medi regionali
(-5,62%). In quest’area 8 comuni su 10 presentano fenomeni di spopolamento. L’incidenza dei comuni
con meno di 5.000 abitanti è pari all’86% e la presenza di comuni con una popolazione meno di mille
abitanti è pari ad un quinto (la percentuale più alta tra le aree).
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Tabella 1 - Principali indicatori per tipologia di aree sub-regionali
Aree PSN Aree PSR Calabria Densità Spopolamento SAT/Sup.
territoriale
%
occupati
agricoli
Grado
specializzazione
Poli urbani Aree urbane 879,19 -2,08 39,84 2,77 16,20
Aree rurali urbanizzate ad
agricoltura intensiva e
specializzata
192,61 -0,75 61,55 20,85 22,15
Aree rurali ad agricoltura
intensiva e specializzata 134,57 -2,89 67,09 11,40 5,56
Aree rurali ad
agricoltura
intensiva e
specializzata
Totale 171,91 -1,35 63,52 18,48 15,38
Aree rurali intermedie
diversificate 135,29 -0,90 49,85 12,71 6,89
Aree rurali intermedie ad
agricoltura estensiva 76,52 -2,02 70,63 15,93 2,27
Aree rurali
intermedie
Totale 97,86 -1,46 63,09 14,37 3,60
Aree rurali con
problemi
complessivi di
sviluppo
Aree rurali in ritardo di
sviluppo 92,67 -5,62 59,10 16,96 5,60
Calabria 133,21 -2,95 60,62 13,47 7,78
Fonte: PSR Calabria 2007-2013
Le aree in questione soffrono, in modo più accentuato rispetto agli altri comuni calabresi, l’assenza o
l’insufficienza della dotazione infrastrutturale materiale (stradale, ferroviaria, ecc.) e immateriale (reti
tecnologiche) che li pone in una condizione di sostanziale isolamento dall’esterno. Pertanto, il contrasto
dei fenomeni di spopolamento in questi comuni richiede politiche e interventi integrati, anche dal punto di
vista finanziario (FEASR, FESR e FSE).
La Figura seguente riporta l’articolazione delle aree territoriali del PSR Calabria 2007 – 2013.
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La Tabella successiva riporta schematicamente la corrispondenza tra le aree territoriali individuate dal
PSR Calabria FEASR 2007 – 2013 e Il POR Calabria FESR 2007 – 2013.
Aree PSR Calabria
FEASR 2007 - 2013
Aree POR
Calabria FESR
2007 - 2013
Note
Aree Urbane. Città e Aree
Urbane.
L’ambito territoriale individuato dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 è più
ampio e comprende quello individuato dal PSR Calabria FEASR 2007 –
2013. Il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013 non interviene su queste aree
territoriali.
Aree Rurali Urbanizzate ad
Agricoltura Intensiva e
Specializzata.
Aree Rurali ad Agricoltura
Intensiva e Specializzata.
Aree Rurali Intermedie
Diversificate.
Aree Rurali Intermedie ad
Agricoltura Estensiva.
Aree Rurali
Periurbane.
Aree Rurali
Intermedie
La metodologia di territorializzazione utilizzata è diversa per i due
Programmi essendo basata su indicatori differenti selezionati sulla base
degli obiettivi delle policy dei diversi Fondi.
Il FESR interviene prioritariamente in queste aree con tutti gli Assi
Prioritari, adottando un approccio territoriale (Progettazione Integrata), con
l’obiettivo di sostenere l’accessibilità dei territori, lo sviluppo dei servizi
essenziali alla popolazione e alle imprese e la creazione di nuova
occupazione basata sullo sviluppo di iniziative imprenditoriali competitive.
Il FEASR, interviene prioritariamente in queste aree per potenziare e
sostenere lo sviluppo delle filiere agricole e agroalimentari.
Aree Rurali in Ritardo di
Sviluppo.
Aree Rurali
Periferiche
Le Aree Rurali Periferiche del POR Calabria FESR 2007 – 2013 sono
individuate secondo le modalità presentate nel Paragrafo 1.1.3.2 ed
includono i Sistemi Territoriali Marginali e in Declino presentate nel
Paragrafo 3.3.3.Le Aree Rurali in Ritardo di Sviluppo del PSR Calabria
FEASR includono le Aree Rurali Periferiche del POR Calabria FESR 2007
– 2013.
Il FESR interviene in queste aree con tutti gli Assi Prioritari, adottando un
approccio territoriale (Progettazione Integrata), con l’obiettivo di sostenere
l’accessibilità dei territori, lo sviluppo dei servizi essenziali alla popolazione
e alle imprese e la creazione di nuova occupazione basata sullo sviluppo di
iniziative imprenditoriali sostenibili (diversificazione delle attività agricole).
Il FEASR interviene prioritariamente in queste aree per sostenere le
politiche di sviluppo delle aree rurali attraverso la tutela e la valorizzazione
dell’ambiente e dello spazio naturale, il miglioramento della qualità della
vita e la diversificazione delle attività agricole (Approccio Leader).
La Tabella successiva riporta i collegamenti tra gli Assi e gli Obiettivi del PSR Calabria 2007 – 2013 e gli
Assi Prioritari del POR Calabria FESR 2007 – 2013.
Assi PSR Calabria FEASR 2007 -
2013 Obiettivi PSR Calabria FEASR 2007 - 2013 Assi POR Calabria FESR 2007
- 2013
Qualificazione e aggiornamento dei profili
professionali.
Favorire il ricambio generazionale.
Migliorare e potenziare le infrastrutture dei settori
agricoli e forestali.
Asse V – Reti e Collegamenti per
la Mobilità.
Migliorare la gestione dei sistemi irrigui. Asse III - Ambiente
Accrescere la competitività delle aziende agricole e
forestali e delle filiere agroalimentari.
Sostenere l’ammodernamento e l’innovazione.
Asse I – Ricerca Scientifica,
Innovazione Tecnologica e
Società dell’Informazione.
Asse VII – Sistemi Produttivi.
Miglioramento della qualità dei prodotti nelle
diverse fasi delle filiere (dalla produzione alla
trasformazione).
Asse I
Accrescere la competitività del
settore agricolo e forestale
sostenendo la ristrutturazione, lo
sviluppo e l'innovazione.
Valorizzazione e promozione dei prodotti tipici di
qualità e del loro legame con il territorio.
Mantenimento dell'attività agricola nelle zone
svantaggiate (ai sensi della Dir. 268 del 1975) con
funzione di presidio.
Introduzione e diffusione di tecniche di coltivazione
biologica ed integrata.
Miglioramento del livello del benessere degli
animali negli allevamenti.
Tutela e ricostituzione del patrimonio forestale.
Tutela ambientale e conservazione della
biodiversità nei siti Natura 2000. Asse III – Ambiente
Investimenti finalizzati alla valorizzazione
dell’ambiente e del paesaggio nei sistemi agricoli e
forestali.
Asse V – Risorse Naturali,
Culturali e Turismo Sostenibile.
Asse II
Valorizzare l'ambiente e lo spazio
naturale sostenendo la gestione del
territorio.
Favorire l’introduzione di tecniche agronomiche per
la difesa quali-quantitativa delle acque.
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Aumentare la disponibilità di biomassa attraverso
l’incremento della superficie investita (es. SRF).
Asse I – Ricerca Scientifica,
Innovazione Tecnologica e
Società dell’Informazione.
Asse II – Energia.
Recupero del patrimonio rurale per migliorare
l’attrattività turistica.
Diversificazione dell'economia rurale.
Migliorare l’offerta di servizi.
Formazione di nuovi profili professionali.
Creazione di nuove opportunità occupazionali.
Asse III
Migliorare la qualità della vita nelle
aree rurali ed promuovere la
diversificazione delle attività
economiche.
Rafforzamento della capacità progettuale e
gestionale locale.
Asse IV – Qualità della Vita e
Inclusione Sociale.
Asse V – Risorse Naturali,
Culturali e Turismo Sostenibile.
Asse VIII – Città, Aree Urbane e
Sistemi Territoriali.
Rottura dell'isolamento
Miglioramento della partecipazione locale alla
Asse IV definizione delle politiche
Approccio Leader.
Rafforzamento della capacità progettuale e
gestionale locale
Programmazione Territoriale e
Progettazione Integrata.
Assistenza tecnica
3.3.3. Sistemi Territoriali Marginali e in Declino
I sistemi territoriali marginali e in declino sono costituiti da ampie porzioni di territorio delle aree
montane e rurali, che si caratterizzano per gli elevati tassi di spopolamento e per il declino economico e
sociale delle comunità locali. I Comuni che rientrano in questi Sistemi Territoriali sono 108 e sono
caratterizzati da avere una popolazione inferiore a 1.500 abitanti (anno 2004) e una diminuzione di
popolazione nel decennio 1991 – 2001 maggiore del 5%. La popolazione totale di questi Comuni è pari a
103.431 abitanti (5,15% della popolazione regionale)66.
A questi Comuni sono da aggiungere le porzioni di territorio dei comuni calabresi cosiddetti “duali” che
nel corso degli ultimi 50 anni hanno trasferito gran parte della popolazione dalle aree interne alla costa.
Per questi Comuni, che in genere hanno un territorio che si estende dalla dorsale interna alle marine, il
dato statistico sullo spopolamento non da conto delle effettive dinamiche della popolazione e soprattutto
dell’abbandono dei centri interni a favore dei nuovi insediamenti costieri.
Popolazione Comuni Variazione Popolazione
2001/1991 (%)
Totale Popolazione (Anno
2004) N° Comuni
> - 5% 149.523 133
< 2.000 Abitanti > - 10% 90.118 87
> - 15% 47.227 50
> - 5% 103.431 106
< 1.500 Abitanti > - 10% 70.177 75
> - 15% 38.278 45
> - 5% 39.079 55
< 1.000 Abitanti > - 10% 28.845 42
> - 15% 19.701 30
> - 5% 3.681 9
< 500 Abitanti > - 10% 3.324 8
> - 15% 3.324 8
66 La territorializzazione del PSR Calabria FEASR 2007 -2013 individua, in coerenza con il PSN, due tipologie di aree rurali, aree
intermedie (C) e aree in ritardo di sviluppo (D), all’interno delle quali intervenire prioritariamente con le misure dell’Asse III
(Miglioramento qualità della vita) e l’approccio Leader (Progettazione Integrata). Queste aree sono state individuate applicando gli
indici previsti dal PSN. Il POR Calabria FESR 2007 – 2013 interviene prioritariamente in queste aree (aree D in ritardo di sviluppo
del PSR) nei Comuni con tassi di spopolamento più elevati e con livelli di marginalità più preoccupanti..
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Il problema dello spopolamento non è un problema esclusivamente calabrese67. Lo spopolamento delle
aree interne e periferiche ha effetti negativi non soltanto per le aree interessate direttamente al fenomeno,
ma per l’intera economia e società regionale. Il declino demografico, sociale ed economico di queste aree
ha un duplice costo, diretto e indiretto. Diretto, poiché la mancanza di manutenzione del territorio (collina
e montagna) si ripercuote sugli assetti ecologici e ambientali anche della pianura e della costa, indiretto,
poiché toglie alla Calabria la possibilità di un uso economicamente produttivo delle importanti risorse – a
partire da quelle paesaggistiche e ambientali – di cui le zone interne dispongono.
Una delle cause principali dello spopolamento è l’urbanizzazione. L’urbanizzazione è un fenomeno con
forti spinte e motivazioni economico-sociali riassumibili in un ventaglio di maggiori opportunità nel
lavoro, nell’istruzione, nei servizi per la persona e l’impresa. La limitata dimensione demografica dei
comuni è un’altra causa dello spopolamento a causa della sottodotazione di servizi per la qualità della
vita. In Calabria, il numero dei comuni piccoli e piccolissimi è molto elevato ed è pertanto necessario
cercare forme opportune di aggregazione prendendo, ad esempio, spunto dall’esperienza recente della
Spagna, con la costruzione delle cosiddette “mancomunidades”, aggregati di comuni più piccoli con unità
di amministrazione comuni.
Per i Comuni dei Sistemi Territoriali marginali e in declino verrà effettuato uno specifico studio che
dovrà analizzare la dotazione dei servizi minimi essenziali. Nelle dinamiche di spopolamento sono infatti
attivi contemporaneamente fattori di attrazione e fattori di repulsione. I principali fattori di repulsione
sono la sottodotazione di servizi e le carenze infrastrutturali (trasporti e comunicazioni in primo luogo).
Questi fattori costituiscono la causa principale che spinge gli abitanti all’abbandono spesso definitivo del
loro territorio. Si è in presenza del non rispetto del livello minimo essenziale di servizi che dovrebbe
essere garantito con la conseguenza che: i) non sono rispettati i diritti sociali, costituzionalmente garantiti,
dei cittadini; ii) si precludono possibili strategie di valorizzazione e di sviluppo dei territori.
67 Attualmente in Europa, secondo i Rapporti periodici sulla Coesione Sociale, esso rappresenta uno dei principali problemi per
circa 90 regioni sparse tra tutti gli Stati membri, con intensità particolari in alcune zone della Francia, Spagna, Portogallo,
Grecia, Finlandia e Svezia, oltre ad alcune zone in Italia.
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3.3.4. Cooperazione interregionale e reti di territori
La cooperazione territoriale europea, in tutte le sue modalità di attuazione, costituisce una opportunità
strategica per accelerare i processi di definizione e attuazione delle politiche di Lisbona e Goteborg in
Calabria. La cooperazione territoriale nel periodo di programmazione 2007 – 2013 si attua secondo le
seguenti modalità:
- Programmi Operativi nell’ambito dell’Obiettivo 3 “Cooperazione Territoriale Europea” (Art. 6 del
Regolamento (CE) n. 1080/2006). Rientrano in quest’ambito i Programmi di Cooperazione
Transfrontaliera, Transnazionale e Interregionale (Interreg IV C e Urbact II) oltre all’Iniziativa
“Regions for Economics Change”.
- Azioni di Cooperazione Interregionale (Art. 37.6.b) del Regolamento (CE) n. 1083/2006 con almeno
un’Autorità regionale o locale di un altro Stato membro e incluse all’interno del POR Calabria FESR
2007 – 2013.
- Azioni di Cooperazione con altre Regioni italiane.
La Regione Calabria, intende realizzare, nell’ambito di quanto previsto dall’Art. 37.6.b del Regolamento
(CE) n. 1083/2006, un Programma di Azioni di Cooperazione Interregionale. Le tematiche prioritarie
sulle quali si concentreranno le Azioni di Cooperazione Interregionale riguarderanno:
- il rafforzamento delle capacità di innovazione, di ricerca e di trasferimento tecnologico;
- lo stimolo all’efficienza energetica e lo sviluppo di energie rinnovabili.
- lo studio e la realizzazione di piani e di misure atti a prevenire ed affrontare i rischi naturali (incendi,
inondazioni, desertificazione, terremoti, etc.) ed i rischi tecnologici;
- la valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici ed il miglioramento della gestione del
territorio;
- la promozione del turismo sostenibile;
- le politiche per le aree urbane.
Le Regioni con le quali si pensa di attivare azioni di cooperazione interregionale ai sensi dell’art. 37.6.b
del Regolamento (CE) n. 1083/2006 sono quelle dei seguenti Stati Membri: Spagna, Francia, Gran
Bretagna, Irlanda, Germania, Grecia, Portogallo, Malta.
Per quanto riguarda i Programmi Operativi cui partecipa la Regione Calabria, nell’ambito dell’Obiettivo 3
“Cooperazione Territoriale Europea”, nei paragrafi successivi si riporta una sintesi per ciascun
Programma Operativo o Azione di Cooperazione contenente: i) le priorità strategiche della Regione; ii) i
temi e le aree di cooperazione; iii) il valore aggiunto alle azioni previste dal POR Calabria FESR 2007 –
2013; iv) le modalità di cooperazione previste.
3.3.4.1. Programmi Operativi Obiettivo 3 – Cooperazione Territoriale Europea
I Programmi Operativi sono focalizzati sui temi prioritari della politica di coesione e delle strategie di
Lisbona e di Goteborg (innovazione, accessibilità, ambiente e sviluppo urbano sostenibile).
La Regione Calabria partecipa ai seguenti Programmi Operativi di Cooperazione Territoriale Europea:
- Programmi di Cooperazione Transnazionale che copre l’Arco Mediterraneo: PO Mediterraneo;
- Programmi di Cooperazione Frontaliera Esterna con tutto il Bacino del Mediterraneo: PO ENPI –
CBC Bacino del Mediterraneo (PO Mediterraneo).
- Programmi di Cooperazione Interregionale: PO Interregionali IVC.
Inoltre le Città della Calabria intendono partecipare al Programma URBACT in continuità alla loro
partecipazione a URBACT I (Città di Reggio Calabria e Città di Cosenza).
Programma Operativo di Cooperazione Transnazionale “Mediterraneo”
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La Regione Calabria partecipa al Programma Operativo per rafforzare i rapporti di cooperazione con gli
altri Paesi del Mediterraneo attraverso l’attivazione di specifiche Azioni a valere sulle Misure dell’Asse I
del Programma finalizzate a:
- diffondere tecnologie innovative e know-how;
- rafforzare la cooperazione strategica tra gli attori dello sviluppo economico e le autorità pubbliche.
Le Aree di Cooperazione individuate come prioritarie in quanto strettamente correlate alle azioni previste
dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 sono le seguenti:
- Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile (Asse 2 del Programma Operativo). I temi di cooperazione
potranno riguardare prioritariamente:
- Tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali (Misura 2.1 del Programma Operativo).
- Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico (Misura 2.2 del Programma Operativo).
- Difesa del Suolo e Prevenzione dei Rischi Naturali (Misura 2.4 del Programma Operativo).
- Mobilità e Accessibilità Territoriale (Asse 3 del Programma Operativo). I temi di cooperazione
potranno riguardare prioritariamente:
- Logistica e intermodalità per il trasporto delle merci (Misura 3.1 e Misura 3.2 del Programma
Operativo).
- Patrimonio Culturale e Identitario (Asse 4 del Programma Operativo). I temi di cooperazione
potranno riguardare prioritariamente:
- Recupero e valorizzazione delle risorse culturali per l’integrazione dello spazio Mediterraneo
(Misura 4.2 del Programma Operativo).
Programma Operativo di Cooperazione Frontaliera Esterna ENPI - CBC “Bacino del
Mediterraneo”
Priorità Strategiche della Regione.
La Regione Calabria partecipa al Programma Operativo per rafforzare il proprio ruolo di porta d’accesso
all’Europa dal Mediterraneo. La Calabria ha già avviato rapporti di cooperazione con i Paesi della riva
sud del Mediterraneo.
Le Aree di Cooperazione individuate come prioritarie in quanto strettamente correlate alle azioni previste
dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 sono le seguenti:
- Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Sistemi Produttivi (Asse I del Programma
Operativo). I temi di cooperazione potranno riguardare prioritariamente:
- Cooperazione scientifica e tecnologica sui temi strategici per lo sviluppo dell’Area del
Mediterraneo (Misura 1.1 del Programma Operativo).
- Cooperazione economica tra sistemi produttivi per la creazione di cluster e filiere transnazionali
tra le Regioni del Mediterraneo (Misura 1.2 del Programma Operativo).
- Politiche per lo sviluppo territoriale sostenibile (Misura 1.3 del Programma Operativo).
- Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile (Asse 2 del Programma Operativo). I temi di cooperazione
potranno riguardare prioritariamente:
- Difesa del Suolo e Prevenzione dei Rischi Naturali (Misura 2.1 del Programma Operativo).
- Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico (Misura 2.2 del Programma Operativo).
- Mobilità e Accessibilità Territoriale (Asse 3 del Programma Operativo). I temi di cooperazione
potranno riguardare prioritariamente:
- Mobilità sicura delle persone nell’Area del Mediterraneo (Misura 3.1 del Programma Operativo).
- Logistica e intermodalità per il trasporto delle merci (Misura 3.2 del Programma Operativo).
- Sviluppo delle Competenze e Integrazione Culturale (Asse 4 del Programma Operativo) . I temi di
cooperazione potranno riguardare prioritariamente:
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- Mobilità e formazione dei giovani (Misura 4.1 del Programma Operativo).
- Produzione culturale e dialogo fra le Comunità (Misura 4.2 del Programma Operativo).
Programmi Operativi di Cooperazione Interregionale IVC
La Regione Calabria ha assunto il ruolo di coordinamento per l’Italia del Programma Operativo e ha
organizzato una specifica struttura per le attività di coordinamento.
Le Aree di Cooperazione individuate come prioritarie in quanto strettamente correlate alle azioni previste
dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 sono le seguenti:
- Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Sistemi Produttivi (Asse I del Programma
Operativo). I temi di cooperazione potranno riguardare prioritariamente:
- Cooperazione scientifica e tecnologica sui temi strategici per lo sviluppo dell’Area del
Mediterraneo (Misura 1.1 e Misura 1.5 del Programma Operativo).
- Cooperazione economica tra sistemi produttivi per la creazione di cluster e filiere transnazionali
tra le Regioni del Mediterraneo (Misura 1.2, Misura 1.3, Misura 1.4 e Misura 1.7 del
Programma Operativo).
- Politiche per lo sviluppo territoriale sostenibile (Misura 1.3 del Programma Operativo).
- Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile (Asse 2 del Programma Operativo). I temi di cooperazione
potranno riguardare prioritariamente:
- Difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali (Misura 2.1 del Programma Operativo).
- Risorse idriche (Misura 2.2 del Programma Operativo).
- Gestione dei rifiuti (Misura 2.3 del Programma Operativo).
- Tutela e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio naturale (Misura 2.4 del Programma
Operativo).
- Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico (Misura 2.5 del Programma Operativo).
- Trasporti sostenibili nelle aree urbane (Misura 2.5 del Programma Operativo).
- Risorse naturali, culturali e turismo sostenibile (Misura 2.6 del Programma Operativo).
Programma Operativo URBACT II
Le Aree di Cooperazione individuate come prioritarie sono quelle per le quali il POR Calabria FESR
2007 – 2013 prevede la realizzazione di Progetti Integrati di Sviluppo Urbano ed in particolare: Sistemi
Turistici Urbani, Distretti Urbani della Conoscenza, Distretti Culturali Urbani, Mobilità Sostenibile nelle
Aree Urbane, Riqualificazione Ambientale e Rigenerazione Sociale di Quartieri Marginali e Degradati,
Riqualificazione e Valorizzazione dei Centri Storici delle Aree Urbane, Riqualificazione e Valorizzazione
dei “Water Front” delle Città, Sviluppo Sostenibile delle Città “Porto”.
Iniziativa “Regions for Economics Change”68
L’Iniziativa Comunitaria “Regions for Economic Change”69 è finalizzata a promuovere le migliori
pratiche e a diffonderle concretamente tra le Regioni al fine di stimolare la crescita e ridurre le disparità.
L’Iniziativa trova attuazione all’interno dei seguenti Programmi Operativi previsti dall’Articolo 6, comma
3, punti a) e b) del Regolamento (CE) n. 1080/2006:
- Programma di Cooperazione Interregionale (IV C).
- Programma Rete di Sviluppo Urbano (URBACT).
La Commissione proporrà alle Reti costituite nell’ambito dei due Programmi, che trattano le tematiche
incentrate sulla modernizzazione economica e sulla rinnovata agenda di Lisbona sulle quali focalizzare la
68 Comunicazione della Commissione Europea COM (2006)675 del 8 novembre 2006.
69 La dotazione di bilancio totale corrisponderà a circa 375 milioni di euro (FESR).
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realizzazione dei Progetti di Cooperazione Interregionale e di Reti di Sviluppo Urbano70, di lavorare a
più stretto contatto con la Commissione stessa.
La Commissione individuerà le reti tra Regioni e Città che ritiene utile qualificare come Fast Track
Option – Opzione Accelerata e ai cui lavori parteciperà con i suoi rappresentanti al fine di consentire una
rapida disseminazione attraverso i Programmi Operativi Regionali cofinanziati dal FESR. La
Commissione si farà carico dell'animazione e della disseminazione dei risultati delle Reti. A tal fine la
Commissione metterà a disposizione una specifica assistenza tecnica71 alle Reti chiedendo in cambio:
- la presenza nelle Reti di Interreg IV C e URBACT II delle Autorità di Gestione dei Programmi
Operativi Regionali di mainstream cofinanziati dal FESR dove i Partner sono localizzati;
- l’impegno a discutere regolarmente dei risultati dello scambio di esperienze nelle riunioni dei
Comitati di Sorveglianza dei Programmi Operativi Regionali di mainstream dove i Partner sono
localizzati;
- la messa a punto di un Piano di Azione per il trasferimento delle buone pratiche all’interno dei
Programmi Operativi Regionali di mainstream72.
La Regione Calabria, nell’ambito dell’Iniziativa “Regions for Economic Change” attraverso i PO Interreg
IV C e URBACT II, intende cooperare prioritariamente sui seguenti temi definiti nella comunicazione
SEC (2006) 1432 della Commissione Europea:
- Privilegiare una politica per il riciclaggio dei rifiuti.
- Concepire politiche integrate in materia di trasporto urbano.
- Mobilitare le regioni sul controllo dell’ambiente e sulla sicurezza.
- Migliorare la capacità delle regioni in materia di ricerca e innovazione.
- Accelerare la messa sul mercato dei progetti innovativi.
- Fare beneficiare le regioni e le imprese di una amministrazione digitale.
- Pervenire ad uno sviluppo urbano sostenibile.
- Aiutare la diversificazione economica delle zone rurali.
70 I temi sono stati definiti nel Documento “Commission Staff Working Paper” SEC (2006) 1432 allegato alla Comunicazione della
Commissione relativa all’Iniziativa “Regions for Economic Change”.
71 Utilizzando le risorse finanziarie di cui dispone ai sensi dell’Articolo 45 del Regolamento (CE) n. 1083/2006.
72 Alle reti all'interno dell'opzione accelerata sarà offerta una consulenza di esperti per sviluppare Piani d'Azione volti a provare e
valutare i metodi di migliore prassi. Come per il resto dell'iniziativa "Regioni per il cambiamento economico", essa opererà
mediante i meccanismi esistenti della cooperazione interregionale e dello sviluppo urbano.
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3.4. Integrazione strategica dei principi orizzontali
3.4.1. Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile costituisce un principio trasversale dei programmi cofinanziati dall’Unione
Europea nell’ambito della politica di coesione (art. 17 Regolamento (CE) n. 1083/2006, Orientamenti
Strategici Comunitari) da applicare attraverso la piena integrazione della dimensione economica, sociale e
ambientale delle politiche di sviluppo.
La strategia di sostenibilità del POR Calabria FESR 2007 – 2013 sarà perseguita coerentemente a quanto
stabilito nei documenti comunitari e nazionali in materia:
- VI Programma Comunitario di Azione in Materia di Ambiente (Decisione n. 1600/2002/CE).
- Nuova Strategia Europea in Materia di Sviluppo Sostenibile (Documento 10117/06 del Consiglio
dell’Unione Europea “Riesame della strategia dell’UE in materia di sviluppo sostenibile” del 9
maggio 2006.
- Strategia d’Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia (2002).
Il processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), realizzato in parallelo con la redazione del POR
Calabria FESR 2007 – 2013 attraverso la redazione del Rapporto Ambientale e le consultazioni
pubbliche, ha permesso di individuare i possibili effetti dell’attuazione del Programma sull’ambiente,
consentendo di adeguarne la strategia e le azioni ai principi di sviluppo sostenibile.
L’obiettivo della nuova strategia europea di sviluppo sostenibile “Cambiamenti climatici ed energia
pulita” trova rispondenza nel POR Calabria 2007-2013. Nell’Asse I l’attività di ricerca e l’adozione di
tecnologie ad alto contenuto innovativo contribuiranno a migliorare la qualità dell’aria nella regione. Si
presuppone, infatti, che tali tecnologie apportino efficienza ai sistemi produttivi, incrementando la
competitività del sistema industriale senza tuttavia penalizzare la qualità dell’ambiente.
Il comparto energia trova piena attuazione nell’Asse II con linee di intervento dedicate e orientate ad
incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e a perseguire il risparmio energetico. In
particolare, l’Asse contribuisce al raggiungimento dei seguenti obiettivi vincolanti stabiliti dal Consiglio
Europeo73 :
- riduzione minima del 20% delle emissioni di gas ad effetto serra al 2020;
- riduzione dei consumi energetici minima del 20% al 2020 (rispetto allo scenario tendenziale);
- quota minima di biocombustibili sul totale dei combustibili pari al 10% al 2020.
Particolare attenzione è riservata alla mobilità sostenibile, programmata nell’Asse VI, i cui interventi,
compresi i grandi progetti, rivolti alla realizzazione di sistemi di mobilità collettiva su ferro, concorrono
ad una riduzione delle emissioni in atmosfera e comunque ad una minore pressione sulla matrice
ambientale. La Tabella successiva riporta la previsione degli investimenti del POR Calabria FESR 2007
– 2013 per le diverse modalità di trasporto che evidenzia che per i trasporti stradali sono previsti
investimenti per una percentuale pari al 26,25% del totale. Si garantisce comunque un ammontare di
risorse pari almeno al 70% dedicate alle modalità di trasporto sostenibili ed al TPL.
Modalità Trasporto Risorse Previste POR Calabria FSE 2007 - 2013
Trasporti Stradali 125.926.082 26,25%
Trasporti Ferroviari 104.938.402 21,88%
Trasporti Urbani 44.973.601 9,38%
Trasporti Multimodali 92.945.442 19,38%
Trasporti Marittimi 20.987.680 4,38%
Porti 44.973.601 9,38%
Aeroporti 44.973.601 9,38%
Totale 479.718.408 100,00%
73 Le Conclusioni del Consiglio europeo di marzo 2007 orientano la politica energetica dell’Europa all’aumento dell’efficienza
energetica e delle energie rinnovabili, al miglioramento delle tecnologie energetiche, alla sicurezza nell’approvvigionamento.
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L’Asse IX presenta, infine, linee di intervento dedicate al miglioramento della capacità della Pubblica
Amministrazione Regionale nella programmazione, gestione, monitoraggio e valutazione delle politiche
nel settore energetico e alla piena applicazione della normativa ambientale in materia di edilizia
sostenibile.
Il perseguimento dell’obiettivo della nuova strategia europea “Trasporti sostenibili” è assicurato,
innanzitutto, dal potenziamento della mobilità sostenibile nelle Città e nelle Aree Urbane e dalla
realizzazione di Progetti Integrati finalizzati a sostenere la domanda di mobilità a scala intercomunale.
L’obiettivo trova rispondenza anche nell’organizzazione di mezzi di trasporto collettivo per gli studenti,
nella realizzazione di servizi di telemedicina per l’erogazione di servizi sanitari in territori decentrati,
nella realizzazione di opere finalizzate alla prevenzione del rischio di erosione e sismico delle
infrastrutture di collegamento stradale e ferroviario. Inoltre l’Asse VI, in linea con l’obiettivo succitato,
intende favorire l’intermodalità e rilanciare il trasporto ferroviario e marittimo, adeguando
prioritariamente le infrastrutture già esistenti e la realizzazione di nuovi interventi previsti nei grandi
progetti
L’obiettivo della nuova strategia di sviluppo sostenibile “Consumo e produzione sostenibili” trova
riscontro nel POR FESR 2007-2013 soprattutto nell’Asse VII - Sistemi produttivi che promuove
l’aggregazione di imprese. Ciò comporta un processo di razionalizzazione che produrrà una riduzione
delle pressioni ambientali. Considerazioni simili si possono fare relativamente alla creazione di nuove
unità produttive nella regione nei settori innovativi e/o in rapida crescita.
Il perseguimento dell’obiettivo della nuova strategia europea di sviluppo sostenibile “Conservazione e
gestione delle risorse naturali” si esplica, soprattutto, attraverso l’adeguata gestione degli ambiti di pregio
naturalistico, la promozione degli strumenti per il miglioramento della sensibilità ambientale,
l’incentivazione e il potenziamento dei sistemi di monitoraggio dell’ARPACal e la creazione delle banche
dati ambientali. L’obiettivo della nuova strategia di sviluppo è anche perseguito dalle linee d’intervento
dell’Asse III, che affrontano le questioni della distribuzione dell’acqua, delle perdite nella rete di
distribuzione, dei sistemi depurativi e fognari, dei collettamenti, dei volumi impiegati in agricoltura e del
riutilizzo della risorsa stessa. Analoghe considerazioni valgono laddove il Programma prevede interventi
di difesa del suolo, previsione, prevenzione e gestione dei rischi naturali ed affronta problematiche
riguardanti il rischio frana e idrogeologico, sismico e i fenomeni di desertificazione e insalinizzazione.
Infine, il Programma contribuisce a “migliorare la gestione ed evitare il sovrasfruttamento delle risorse
naturali, riconoscendo il valore dei servizi ecosistemici”, attraverso la valorizzazione sostenibile della
rete ecologica regionale.
La strategia regionale persegue l’obiettivo della nuova strategia europea di sviluppo sostenibile “Salute
pubblica” tramite l’attuazione del Piano Regionale delle Bonifiche delle Aree inquinate, del Piano di
Protezione dell’Ambiente, Decontaminazione, Smaltimento e Bonifica per la prevenzione dei pericoli
derivanti dall’amianto. Ulteriori contributi potranno derivare da alcuni interventi dell’Asse VI e dell’Asse
VIII che, consolidando il ruolo del trasporto pubblico su ferro e l’adeguamento razionale delle reti,
porteranno alla diminuzione delle emissioni derivanti dal traffico veicolare e dal congestionamento dei
centri urbani principali. Il Programma contribuirà a “migliorare la protezione contro le minacce
sanitarie”, attraverso interventi di: prevenzione quali-quantitativa dei rifiuti; recupero dei rifiuti speciali
anche mediante il recupero energetico delle biomasse vegetali; misure di protezione del suoli contaminati;
prevenzione degli illeciti ambientali connessi alla gestione del ciclo dei rifiuti; innovazione tecnologica
di processi e di prodotti nelle aziende.
L’obiettivo della nuova strategia di sviluppo sostenibile “Inclusione sociale, demografica e
immigrazione” trova riscontro soprattutto nell’asse VIII del Programma, che promuove la riqualificazione
ambientale e la rigenerazione sociale ed economica delle città, nonché la realizzazione di nuove
infrastrutture in spazi sottoutilizzati o non utilizzati. L’obiettivo viene perseguito anche dagli altri Assi,
attraverso la riconversione di strutture sanitarie o amministrative dismesse e di beni confiscati alla
criminalità e la prevenzione dei fenomeni di illegalità diffusa sul territorio.
Rispetto al Turismo, il Programma sostiene l’implementazione dei principi dello sviluppo sostenibile sia
direttamente, attraverso l’attuazione delle linee d’intervento dell’Asse V (specificamente dedicate al
miglioramento della competitività delle destinazioni turistiche regionali), che trasversalmente, mediante
alcune misure di altri Assi. Inoltre la definizione del Testo Unico Regionale per lo Sviluppo del Turismo
Sostenibile (propedeutico alla costruzione del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile),
l’individuazione delle Destinazioni Turistiche Sostenibili e l’implementazione del Sistema Informativo
Turistico Regionale assicureranno l’attuazione dei principi dello sviluppo sostenibile nel settore.
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Conformemente a quanto richiesto dal punto 25 della Nuova Strategia Europea in Materia di Sviluppo
Sostenibile, nell’attuazione del POR FESR la Regione Calabria procederà a realizzare le opportune
complementarietà e sinergie tra le varie politiche comunitarie e i meccanismi di co-finanziamento.
Il principio di sostenibilità ambientale troverà piena concretizzazione nella fase attuativa del Programma,
in cui si definiranno specifici criteri di selezione degli interventi. Il rapporto ambientale fornisce un primo
quadro degli obiettivi, dei criteri e delle modalità di integrazione da assumere quali riferimenti
metodologici ed operativi per la fase di attuazione del programma. In particolare, la progettazione e la
realizzazione degli interventi dovranno tener conto delle esigenze di tutela dei valori naturalistici delle
aree interessate, con riferimento alla presenza di habitat o specie tutelati e alla tutela paesaggistica;
dovranno essere previsti accorgimenti atti a contrastare i processi di artificializzazione degli ambienti
naturali, prevedendo il ricorso a soluzioni tecniche progettuali a basso impatto ambientale. Nella
realizzazione degli interventi, inoltre, si terrà conto dei principi di prevenzione, precauzione e “chi
inquina paga”, sanciti a livello internazionale dalla Dichiarazione di Rio del 1992.
3.4.2. Pari opportunità e non discriminazione
Il POR Calabria FESR 2007 - 2013, in coerenza con il Terzo Rapporto di Coesione74 ed in considerazione
dello specifico contesto calabrese, è stato definito adottando un approccio sistematico duale (azioni
positive e mainstreaming) ed intensificando la promozione dell’uguaglianza di genere e per tutti in
relazione alle diverse politiche di intervento.
L’idea guida è che la promozione della cultura della non discriminazione, da diffondere e radicare fra la
popolazione, gli attori socio-economici ed istituzionali, la Pubblica Amministrazione, è individuata come
condizione per lo sviluppo economico sostenibile, la coesione sociale, la sicurezza e la legalità.
L’orizzontalità è stata introdotta facendo riferimento alla “Road Map for equality between women and
men 2006-2010”75 del marzo 2006, al Patto Europeo per la Parità di Genere76 che la attua, al Programma
Comunitario Progress77, ai temi del 2007 Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti, ed ha riguardato
in particolare i settori chiave dello sviluppo: innovazione, economia della conoscenza, ambiente, servizi
sociali.
In linea con le disposizioni dell’’articolo 16 del Regolamento Generale (CE) 1083/200678, la Regione
Calabria adotta tale strategia antidiscriminatoria:
- diffondere la cultura dell’uguaglianza e dell’antidiscriminazione per favorire l’adozione di una nuova
ottica nelle politiche economiche;
- aiutare i soggetti più deboli ad accedere a tutti i servizi pubblici,
- rimuovere gli ostacoli esistenti all’esercizio dei diritti civili, politici, sociali ed economici.
Si rafforza il presidio amministrativo delle pari opportunità con l’istituzione dell’Autorità per le Politiche
dell’Uguaglianza (v. Paragrafo 5.4.1) ed un approccio comune ai meccanismi di attuazione degli Assi che
preveda rafforzamento di governance, empowerment delle donne, mutamento culturale e di contesto,
attraverso le seguenti misure:
- Integrazione della prospettiva di genere negli interventi e nei progetti infrastrutturali.
- Applicazione, nell’ambito delle misure del POR Calabria FESR 2007 – 2013 attuate attraverso
procedure di evidenza pubblica (bandi), di criteri di selezione e di punteggi premiali/sanzionatori per
le iniziative che favoriscono le pari opportunità di genere e per tutti.
74 Laddove si ribadisce che “l’impegno in favore della parità fra uomini e donne deve tradursi in un approccio di mainstreaming
completo che assicuri che tutte le politiche tengano conto del loro impatto in termini di genere in fase di pianificazione ed
attuazione”,
75 COM(2006) 92 definitivo del 1.3.2006
76 Consiglio Europeo di Bruxelles, Conclusioni della Presidenza, 23/24 Marzo 2006 7775/06
77 COM (2005) 536 definitivo del 21.10.2005
78 Laddove sancisce che gli Stati membri e la Commissione provvedano a che siano adottate misure “per prevenire ogni discriminazione fondata su
genere, razza, origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale durante le varie fasi di attuazione dei Fondi, ed in particolare ai
fini dell’accesso agli stessi”.
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- Coordinamento con l’Autorità di Gestione e l’Autorità per l’Uguaglianza nelle fasi di
programmazione, attuazione e sorveglianza e per l’individuazione di target ed indicatori gender
sensitive.
- Indagini conoscitive mirate ed Azioni positive.
- Garanzia di una rappresentanza equilibrata di donne e uomini negli organi decisionali previsti negli
Assi.
- Identificazione di un sistema di misure di monitoraggio, controllo e verifica dei risultati e valutazione
degli impatti per le fasi di valutazione in itinere ed ex post.
- Informazione e comunicazione partecipata.
Nel POR Calabria FESR 2007 – 2013 viene riconosciuto il legame fra genere, ambiente e sviluppo
sostenibile secondo gli orientamenti espressi nel Capitolo 24 di Agenda 21 ”Global Action For Women
Towards Sustainable And Equitable Development” per i processi di governance del sistema ambientale
(es. promozione della combinazione di ecobudgeting e social-gender budgeting).
Il POR Calabria FESR 2007 – 2013 prevede investimenti per il miglioramento della qualità della vita per
tutti e la rimozione delle cause di discriminazione nell’accesso alle prestazioni e ai servizi pubblici, anche
attraverso strategie partecipative integrate per la promozione di servizi alla popolazione che tengano
conto delle diversità, inclusione sociale, sicurezza.
In tale contesto, gli Assi IV, VI, VIII sono stati individuati come rilevanti per la strategia delle Pari
Opportunità a sostegno di donne, migranti, diversamente abili, giovani, anziani ed altre categorie versanti
in condizione di grave svantaggio o a rischio di esclusione (ivi comprese le vittime dello sfruttamento
sessuale, della tratta, della violenza), in relazione ai possibili interventi su tempi, servizi, trasporti,
partecipazione alla vita pubblica.
Relativamente alla conciliazione, si prevede l’avvio di politiche territoriali concertate e condivise di
conciliazione tra vita privata e vita lavorativa, il sostegno alla realizzazione di Piani dei Tempi e degli
Orari delle città, lo sviluppo di servizi e strutture per la persona e la comunità integrativi rispetto a quelli
esistenti ed innovativi rispetto alla gestione della vita familiare e privata, anche a favore della popolazione
migrante. L’Asse IV prevede interventi che direttamente soddisfano le esigenze di conciliazione delle
donne, incidenti sulla qualità della vita e la presa in carico di anziani, minori, diversamente abili.
Attraverso il progetto sperimentale della Rete regionale di Case per la salute, si contribuirà al
miglioramento della qualità dei servizi per la salute delle donne, anche migranti, e, ancora una volta, alle
loro esigenze di conciliazione, “avvicinando” l’insieme delle attività di cure, prevenzione, diagnostica, ai
contesti ed ai domicili dei cittadini.
Il potenziamento delle dotazioni tecnologiche, strutturali ed infrastrutturali, dei supporti didattici per le
scuole di ogni ordine e grado, localizzare nelle aree più marginali e a rischio di esclusione sociale,
consentirà di promuovere la piena ed autonoma fruizione dei servizi dell’istruzione da parte di tutti
contribuendo a ridurre e superarre anche il “gender e social class digital divide”.
Nel perseguire il rafforzamento dei fattori di attrattività del territorio attraverso la valorizzazione del
patrimonio ambientale e culturale regionale (Asse V), si prevede di: i) ampliare e qualificare l’offerta
turistica e culturale potenziando i servizi mirati a particolari categorie di utenza (servizi gender e family
friendly, per l’accesso ai diversamente abili); ii) valorizzare la risorsa femminile attraverso il sostegno
all’imprenditorialità ed all’occupazione, anche potenziando quei settori in cui le competenze
professionali, nuove e tradizionali, delle donne mostrano un vantaggio competitivo (turismo
eco/culturale/del benessere psico-fisico, didattico-educativo, in particolare nelle aree marginali o alto
valore paesaggistico, ambientale, culturale).
L’accessibilità ed il miglioramento della mobilità e del trasporto pubblico locale in chiave sostenibile
(Asse VI) saranno promossi anche in un’ottica di pari opportunità per tutti, con interventi tesi ad
aumentare la fruizione dei trasporti locali da parte della popolazione femminile, dei soggetti diversamente
abili, degli anziani e delle persone residenti nelle aree periferiche, potenziando reti in grado di offrire
servizi “women friendly” in termini di esigenze di conciliazione e di sicurezza, nuove modalità
organizzative in relazione ai tempi ed ai servizi territoriali, l’adeguamento della dotazione dei mezzi e
delle infrastrutture.
Il POR Calabria FESR 2007 – 2013, attraverso l’Asse VII, presterà una particolare attenzione alle donne
quali protagoniste dello sviluppo attraverso la realizzazione di nuove attività imprenditoriali, in
particolare in settori innovativi e strategici per la crescita dell’economia calabrese (logistica,
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valorizzazione dei patrimoni ambientali e culturali, economia della conoscenza, società
dell’informazione). In parallelo saranno attivate azioni rivolte al sistema produttivo locale, per favorirne
la responsabilità eco-sociale rispetto ai contesti lavorativi (conciliazione, salute, sicurezza,
antidiscriminazione), per una migliore valorizzazione delle donne laddove sono sottorappresentate, per
l’inserimento dei soggetti deboli (immigrati, disabili).
La connotazione di genere dell’Urban Welfare (Asse VIII) sarà implementata attraverso la definizione di
criteri per le procedure di valutazione e di selezione degli interventi che favoriscano la partecipazione
delle donne e la realizzazione di Progetti Pilota di “Città dell’Uguaglianza”. Le pari opportunità
concorreranno, inoltre, a definire anche l’attrattività e la qualità della vita dei sistemi territoriali non
urbani, attraverso la realizzazione di Progetti Integrati di Sviluppo che integrino la prospettiva di genere.
Attraverso l’Asse IX, infine, dovrà essere affrontata la strategia tematica della governance di pari
opportunità per tutti, prevedendo azioni di assistenza tecnica che, in collaborazione con il livello
nazionale, rafforzi la capacità dell’Amministrazione di promuovere politiche inclusive e rimuovere le
discriminazioni. Le azioni prioritarie da avviare sono: i) costituzione dell’Autorità per l’Uguaglianza; ii)
progettazione di un sistema informativo delle Pari Opportunità ed integrazione di genere dei sistemi
statistici ed informativi esistenti, iii) definizione e approvazione del 1° Programma Regionale di Azione
per l’Uguaglianza; iv) adozione del Bilancio Sociale regionale di Uguaglianza; iv) rafforzamento dei
processi di valutazione e monitoraggio in ogni fase del ciclo delle politiche; v) predisposizione di un
sistema di criteri di selezione e punteggi premiali/sanzionatori a vantaggio di quelle iniziative che
promuovono e favoriscono le pari opportunità,
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3.5. Concentrazione tematica, geografica e finanziaria
Il Regolamento (CE) n. 1083/2006 (art. 9.2 e art. 37.1.d ), il Regolamento (CE) n. 1828/2006 (art. 11) e il
Regolamento (CE) n. 1080/2006 (art. 12 punto 5) richiedono che sia fornita a titolo informativo
l’allocazione stimata delle risorse finanziarie del FESR per le categorie di spesa di cui all’Allegato II del
Regolamento (CE) n. 1828/2006, rispetto ai temi prioritari, alle forme di finanziamento, nonché alla
tipologia territoriale.
Il Consiglio Europeo del 15-16 dicembre 2005 ha stabilito che i Programmi Operativi di ciascuno Stato
membro dovranno assegnare una quota consistente delle risorse per il periodo 2007 – 2013 agli obiettivi
prioritari dell’Unione Europea (Agenda di Lisbona) di crescita della competitività e dell’occupazione (il
cosiddetto earmarking). Tale obiettivo è sancito dagli articoli 9 e 27 del Regolamento (CE) n. 1083/2006
e dal Quadro Strategico Nazionale 2007 – 2013 per l’Italia che fissa tale target per le Regioni
dell’Obiettivo “Convergenza” al 68% del totale delle risorse. Nell’Allegato IV del Regolamento (CE) n.
1083/2006 sono definite le categorie di spesa che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi
prioritari dell’Agenda di Lisbona (earmarking).
Le risorse finanziarie FESR del POR Calabria FESR 2007 – 2013 ammontano complessivamente a
1.499.120.026 €. La quota di risorse che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi prioritari
dell’Agenda di Lisbona è pari a 616.138.331 (41,10% del totale).
Nel seguito si riportano le Tabelle che danno conto, a titolo informativo, dell’allocazione tematica,
geografica e finanziaria delle risorse FESR del POR Calabria FESR 2007 – 2013.
Tabella 3.5.1 – Concentrazione Tematica (codici relativi alla dimensione “Temi Prioritari”).
Codice
Temi Prioritari Totale Quota FESR % Totale
FESR Earmarking
Ricerca e Sviluppo Tecnologico (R&ST),
Innovazione e Imprenditorialità. 634.127.771 317.063.886 21,15% 317.063.886
01 Attività di R&ST nei centri di ricerca. 39.276.945 19.638.472 1,31% 19.638.472
02
Infrastrutture di R&ST (compresi gli impianti fisici, gli
apparati strumentali e le reti informatiche ad alta velocità che
collegano i centri di ricerca) e centri di competenza in una
tecnologia specifica.
44.074.129 22.037.064 1,47% 22.037.064
03
Trasferimenti di tecnologie e miglioramento delle reti di
cooperazione tra piccole imprese (PMI), tra queste ed altre
imprese ed università, istituti di istruzione post-secondaria di
tutti i tipi, autorità regionali, centri di ricerca e poli scientifici
e tecnologici (parchi scientifici e tecnologici, tecnopoli ecc.).
66.539.941 33.269.972 2,22% 33.269.972
04 Sostegno a R&ST, in particolare nelle PMI (ivi compreso
l’accesso ai servizi di R&ST nei centri di ricerca). 62.963.041 31.481.521 2,10% 31.481.521
05 Servizi avanzati di sostegno alle imprese e ai gruppi di
imprese. 89.974.186 44.987.093 3,00% 44.987.093
06
Sostegno alle PMI per la promozione di prodotti e processi
produttivi rispettosi dell’ambiente (introduzione di sistemi
efficaci di gestione dell’ambiente, adozione e utilizzo di
tecnologie per la prevenzione dell’inquinamento, integrazione
delle tecnologie pulite nella produzione aziendale).
46.466.724 23.233.362 1,55% 23.233.362
07
Investimenti in imprese direttamente legati alla ricerca e
all’innovazione (tecnologie innovative, istituzione di nuove
imprese da parte delle università, centri di R&ST e imprese
esistenti ecc.).
113.333.474 56.666.737 3,78% 56.666.737
08 Altri investimenti in imprese. 0 0 0,00% 0
09 Altre misure volte a stimolare la ricerca, l’innovazione e
l’imprenditorialità nelle PMI. 171.499.331 85.749.665 5,72% 85.749.665
Società dell'Informazione. 92.945.441 46.472.721 3,10% 46.472.721
10 Infrastrutture telefoniche (comprese le reti a banda larga). 13.492.080 6.746.040 0,45% 6.746.040
11
Tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(accesso, sicurezza, interoperabilità, prevenzione dei rischi,
ricerca, innovazione, contenuti digitali ecc.).
4.497.360 2.248.680 0,15% 2.248.680
12 Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (RTETIC).
0 0 0,00% 0
13 Servizi ed applicazioni per i cittadini (servizi sanitari online,
e-government, e-learning, e-partecipazione ecc.). 55.467.441 27.733.721 1,85% 27.733.721
160/396
14 Servizi ed applicazioni per le PMI (e-commerce, istruzione e
formazione, creazione di reti ecc.). 19.488.560 9.744.280 0,65% 9.744.280
15 Altre misure per migliorare l’accesso e l’utilizzo efficace
delle TIC da parte delle PMI. 0 0 0,00% 0
Trasporti 482.716.649 241.358.324 16,10% 145.414.642
16 Trasporti ferroviari. 104.938.402 52.469.201 3,50% 52.469.201
17 Ferrovie (RTE-T). 0 0 0,00% 0
18 Infrastrutture ferroviarie mobili. 0 0 0,00%
19 Infrastrutture ferroviarie mobili (RTE-T). 0 0 0,00%
20 Autostrade. 0 0 0,00% 0
21 Autostrade (RTE-T). 0 0 0,00% 0
22 Strade nazionali. 59.964.801 29.982.401 2,00%
23 Strade regionali/locali. 65.961.281 32.980.641 2,20%
24 Piste ciclabili. 0 0 0,00%
25 Trasporti urbani. 44.973.601 22.486.800 1,50%
26 Trasporti multimodali. 94.744.386 47.372.193 3,16% 47.372.193
27 Trasporti multimodali (RTE-T). 0 0 0,00% 0
28 Sistemi di trasporto intelligenti. 1.199.296 599.648 0,04% 599.648
29 Aeroporti. 44.973.601 22.486.800 1,50% 22.486.800
30 Porti. 44.973.601 22.486.800 1,50% 22.486.800
31 Vie navigabili interne (regionali e locali). 20.987.680 10.493.840 0,70%
32 Vie navigabili interne (RTE-T). 0 0 0,00% 0
Energia 214.374.165 107.187.082 7,15% 107.187.082
33 Elettricità. 0 0 0,00%
34 Elettricità (RTE-E). 0 0 0,00% 0
35 Gas naturale. 0 0 0,00%
36 Gas naturale (RTE-E). 0 0 0,00% 0
37 Prodotti petroliferi. 0 0 0,00%
38 Prodotti petroliferi (RTE-E). 0 0 0,00% 0
39 Energie rinnovabili: eolica. 32.380.993 16.190.496 1,08% 16.190.496
40 Energie rinnovabili: solare. 53.368.673 26.684.337 1,78% 26.684.337
41 Energie rinnovabili: da biomassa. 32.380.993 16.190.496 1,08% 16.190.496
42 Energie rinnovabili: idroelettrica, geotermica e altre. 42.874.833 21.437.416 1,43% 21.437.416
43 Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica. 53.368.673 26.684.337 1,78% 26.684.337
Protezione dell'Ambiente e Prevenzione dei Rischi. 394.268.566 197.134.283 13,15% 0
44 Gestione dei rifiuti domestici e industriali. 59.964.800 29.982.400 2,00%
45 Gestione e distribuzione dell’acqua (acqua potabile). 95.943.682 47.971.841 3,20%
46 Trattamento delle acque (acque reflue). 23.985.920 11.992.960 0,80%
47 Qualità dell'aria. 0 0 0,00%
48 Prevenzione e controllo integrati dell'inquinamento. 23.686.096 11.843.048 0,79%
49 Adattamento al cambiamento climatico e attenuazione dei
suoi effetti. 899.472 449.736 0,03%
50 Recupero dei siti industriali e dei terreni contaminati. 59.964.801 29.982.401 2,00%
51 Promozione della biodiversità e protezione della natura
(compresa Natura 2000). 30.881.873 15.440.936 1,03%
52 Promozione di trasporti urbani puliti. 0 0 0,00% 0
53
Prevenzione dei rischi (inclusa l'elaborazione e l'attuazione di
piani e provvedimenti volti a prevenire e gestire i rischi
naturali e tecnologici).
91.446.322 45.723.161 3,05%
54 Altri provvedimenti intesi a preservare l’ambiente e a
prevenire i rischi. 7.495.600 3.747.800 0,25%
Turismo 152.910.243 76.455.121 5,10% 0
55 Promozione delle risorse naturali. 1.499.120 749.560 0,05%
56 Protezione e valorizzazione del patrimonio naturale. 1.499.120 749.560 0,05%
57 Altri aiuti per il miglioramento dei servizi turistici. 149.912.003 74.956.001 5,00%
Cultura. 182.892.642 91.446.322 6,10% 0
58 Protezione e conservazione del patrimonio culturale. 73.456.881 36.728.442 2,45%
59 Sviluppo di infrastrutture culturali. 55.467.440 27.733.720 1,85%
60 Altri aiuti per il miglioramento dei servizi culturali. 53.968.321 26.984.160 1,80%
Rinnovamento Urbano e Rurale. 514.198.169 257.099.084 17,15% 0
61 Progetti integrati di rinnovamento urbano e rurale. 514.198.169 257.099.084 17,15%
Sviluppo delle Capacità di Adattamento delle
Imprese, dei Lavoratori e degli Imprenditori. 0 0 0,00% 0
62
Sviluppo di sistemi e strategie di apprendimento permanente
nelle imprese; formazione e servizi per i lavoratori volti a
migliorare la loro capacità di adattamento ai cambiamenti;
promozione dell’imprenditorialità e dell’innovazione.
0 0 0,00% 0
161/396
63 Elaborazione e diffusione di modalità di organizzazione del
lavoro più innovative e produttive. 0 0 0,00% 0
64
Sviluppo di servizi specifici per l’occupazione, la formazione
e il sostegno in connessione con la ristrutturazione dei settori
e delle imprese, e sviluppo di sistemi di anticipazione dei
cambiamenti economici e dei fabbisogni futuri in termini di
occupazione e qualifiche.
0 0 0,00% 0
Miglioramento dell'Accesso all'Occupazione e della
Sostenibilità. 0 0 0,00% 0
65 Ammodernamento e rafforzamento delle istituzioni del
mercato del lavoro. 0 0 0,00% 0
66 Attuazione di misure attive e preventive sul mercato del
lavoro. 0 0 0,00% 0
67 Misure volte a promuovere l’invecchiamento attivo e a
prolungare la vita lavorativa. 0 0 0,00% 0
68 Sostegno al lavoro autonomo e all’avvio di imprese. 0 0 0,00% 0
69
Misure per migliorare l’accesso all’occupazione ed aumentare
la partecipazione sostenibile delle donne all’occupazione per
ridurre le discriminazioni di genere sul mercato del lavoro e
per riconciliare la vita lavorativa e privata, ad esempio
facilitando l’accesso ai servizi di custodia dei bambini e
all’assistenza alle persone non autosufficienti.
0 0 0,00% 0
70
Azioni specifiche per aumentare la partecipazione dei
migranti al mondo del lavoro, rafforzando in tal modo la loro
integrazione sociale.
0 0 0,00% 0
Una Migliore Inclusione Sociale dei Gruppi
Svantaggiati. 0 0 0,00% 0
71
Percorsi di integrazione e reinserimento nel mondo del lavoro
dei soggetti svantaggiati; lotta alla discriminazione
nell’accesso al mercato del lavoro e nell’avanzamento nello
stesso e promozione dell’accettazione della diversità sul posto
di lavoro.
0 0 0,00% 0
Miglioramento del Capitale Umano. 0 0 0,00% 0
72
Elaborazione, introduzione ed attuazione di riforme dei
sistemi di istruzione e formazione al fine di sviluppare la
capacità di inserimento professionale, rendendo l’istruzione e
la formazione iniziale e professionale più pertinenti ai fini
dell’inserimento nel mercato del lavoro e aggiornando le
competenze dei formatori, ai fini dell’innovazione e di
un’economia basata sulla conoscenza.
0 0 0,00% 0
73
Misure volte ad aumentare la partecipazione all’istruzione e
alla formazione permanente, anche attraverso provvedimenti
intesi a ridurre l’abbandono scolastico, discriminazioni di
genere rispetto alle materie e ad aumentare l’accesso
all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e
universitaria, migliorandone la qualità
0 0 0,00% 0
74
Sviluppo del potenziale umano nella ricerca e
nell’innovazione, in special modo attraverso studi e
formazione post-laurea dei ricercatori, ed attività di rete tra
università, centri di ricerca e imprese.
0 0 0,00% 0
Investimenti nelle Infrastrutture Sociali. 269.841.604 134.920.802 9,00% 0
75 Infrastrutture per l’istruzione. 74.956.001 37.478.001 2,50%
76 Infrastrutture per la sanità. 53.968.321 26.984.160 1,80%
77 Infrastrutture per l’infanzia. 26.984.160 13.492.080 0,90%
78 Infrastrutture edilizie. 0 0 0,00%
79 Altre infrastrutture sociali. 113.933.122 56.966.561 3,80%
Mobilitazione a favore delle Riforme nei Settori
dell'Occupazione e dell'Inclusione. 0 0 0,00% 0
80 Promozione di partenariati, patti e iniziative attraverso il
collegamento in rete delle parti. 0 0 0,00%
Consolidamento delle Capacità Istituzionali a
Livello Nazionale, Regionale e Locale. 0 0 0,00% 0
81
Meccanismi volti a migliorare l'elaborazione di politiche e
programmi efficaci, il controllo e la valutazione a livello
nazionale, regionale e locale, e potenziamento delle capacità
di attuazione delle politiche e dei programmi.
0 0 0,00%
Riduzione dei Costi Supplementari che ostacolano
lo Sviluppo delle Regioni Ultraperiferiche. 0 0 0,00% 0

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