venerdì 27 febbraio 2009

Por Calabria 2007-2013 Fesr

4.1.2.3. Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori
Obiettivi Operativi Linee di Intervento
Codici
Categorie
di Spesa
Beneficiari
1.2.1.1 Azioni di Informazione e Sensibilizzazione. 13
1.2.1.2 Azioni per la Cittadinanza Digitale Consapevole. 13
1.2.1
Accrescere la capacità di utilizzo,
l'accessibilità e la fruibilità di contenuti,
applicazioni e servizi digitali da parte
dei cittadini. 1.2.1.3 Azioni per il Contrasto all'Esclusione Digitale (EEsclusion).
13
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
Amministrazioni Provinciali, anche attraverso proprie
Agenzie in “House” ai sensi della normativa
comunitaria e nazionale vigente.
Enti Locali e Università.
Associazioni e Organismi senza fini di lucro (ONLUS,
ONG, etc.)
1.2.2.1 Azioni per la Realizzazione / Potenziamento del Sistema
di E-Government Regionale. 13
1.2.2.2 Azioni per la Realizzazione / Potenziamento del Sistema
di E-Procurement Regionale. 13
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
1.2.2.3 Azioni per la Realizzazione / Potenziamento dei Sistemi
di E-Government degli Enti Locali. 13
Amministrazioni Provinciali, anche attraverso proprie
Agenzie in “House” ai sensi della normativa
comunitaria e nazionale vigente.
Enti Locali.
1.2.2.4 Azioni per la Realizzazione / Potenziamento dei Portali
Tematici e dei Sistemi Informativi Regionali. 13
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
Amministrazioni Provinciali, anche attraverso proprie
Agenzie in “House” ai sensi della normativa
comunitaria e nazionale vigente.
Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere.
1.2.2
Sostenere la promozione di servizi
pubblici moderni e rafforzare i processi
di innovazione della Pubblica
Amministrazione basati sulle TIC.
1.2.2.5 Azioni per la Realizzazione / Potenziamento dei Servizi
di Telemedicina. 13
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere.
1.2.3.1 Azioni per l'Innovazione Digitale delle Imprese e delle
1.2.3 Reti di Imprese. 14 Imprese e loro consorzi.
Sostenere le Imprese nei Processi di
Innovazione Digitale e nello Sviluppo
di Contenuti, Applicazioni e Servizi 1.2.3.2 Azioni per la Creazione / Potenziamento delle Imprese di 14 Imprese e loro consorzi.
185/396
Digitali Avanzati. Produzione di Contenuti e Servizi Digitali Interattivi.
1.2.4.1 Azioni per la Realizzazione / Potenziamento del Sistema
Pubblico di Connettività Regionale. 10, 11
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
1.2.4
Garantire a cittadini, imprese e
Pubblica Amministrazione l'accesso
alle reti, riducendo il divario
infrastrutturale riguardante la banda
larga nelle aree rurali e periferiche. 1.2.4.2
Azioni per la Realizzazione / Potenziamento dei Servizi
di Connettività a Banda Larga nelle Aree Svantaggiate e
di Reti Locali Pubbliche a Banda Larga.
.
10, 11
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
Amministrazioni Provinciali, anche attraverso proprie
Agenzie in “House” ai sensi della normativa
comunitaria e nazionale vigente.
Enti Locali.
Società Gestione Aree Industriali.
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Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Unità di
Misura
Valore
Atteso
2013
N° Interventi realizzati per l’informazione e la sensibilizzazione della
popolazione, di cui rivolti alle fasce a rischio di esclusione da partecipazione
pubblica (donne, immigrati, diversamente abili, giovani…) (1.2.1.1)
Numero 12
N° Interventi per la diffusione della cittadinanza digitale consapevole (1.2.1.2) ),
di cui rivolti alle fasce a rischio di esclusione dalla partecipazione pubblica
(donne, immigrati, diversamente abili, giovani…)
Numero 15
Obiettivo Operativo 1.2.1 - Accrescere la
capacità di utilizzo, l'accessibilità e la
fruibilità di contenuti, applicazioni e servizi
digitali da parte dei cittadini.
N° Interventi per il contrasto all’E-Esclusion, di cui rivolte alle donne (1.2.1.3). Numero 30
N. Interventi per la Realizzazione / Potenziamento del Sistema di E-Government
Regionale (1.2.2.1). Numero 30
N° Interventi per la Realizzazione / Potenziamento del Sistema di E-Procurement
Regionale (1.2.2.2). Numero 10
N° Interventi per la Realizzazione / Potenziamento dei Sistemi di E-Government
degli Enti Locali (1.2.2.3). Numero 70
N° Portali Tematici e dei Sistemi Informativi Regionali creati o potenziati
(1.2.2.4). Numero 15
Obiettivo Operativo 1.2.2 - Sostenere la
promozione di servizi pubblici moderni e
rafforzare i processi di innovazione della
Pubblica Amministrazione basati sulle TIC.
N° Interventi per la Realizzazione / Potenziamento dei Servizi di Telemedicina
(1.2.2.5). Numero 20
N° Imprese finanziate per l’introduzione di Innovazione Digitale (1.2.3.1), di cui
imprese femminili. Numero 350
70
Obiettivo Operativo 1.2.3 - Sostenere le
Imprese nei Processi di Innovazione
Digitale e nello Sviluppo di Contenuti,
Applicazioni e Servizi Digitali Avanzati.
N° Imprese finanziate per la produzione di contenuti e servizi multi mediali.
(1.2.3.2), di cui imprese femminili Numero 135
27
N° Interventi per la realizzazione / potenziamento della Rete Regionale Pubblica
a Banda Larga (1.2.4.1). Numero 5
Obiettivo Specifico 1.2 -
Creare un ambiente
favorevole allo sviluppo
della Società
dell’Informazione,
migliorare l’accesso ai
cittadini e il contesto in cui
operano le imprese
incorporando il paradigma
digitale nell’azione
amministrativa.
Obiettivo Operativo 1.2.4 - Garantire a
cittadini, imprese e Pubblica
Amministrazione l'accesso alle reti,
riducendo il divario infrastrutturale
riguardante la banda larga nelle aree rurali e
periferiche.
N° Interventi per la realizzazione / potenziamento di Reti Locali Pubbliche a
Banda Larga (1.2.4.2). Numero 5
Obiettivo Specifico Indicatore di Risultato Unità di
Misura Fonte
Valore
Attuale
(Anno)
Valore
Atteso
2013
Quota di beni e servizi acquistati con sistemi di e-procurement dagli enti locali sul
totale. % Sistema Informativo
Regionale 40
% di famiglie che dichiarano di avere accesso a Internet . % Istat-Dps Banca Dati
Indicatori di Contesto 27,2 (2006) 35
Quota di enti locali dotati dei principali servizi e-government. % Sistema Informativo
Regionale 47 100
Percentuale della popolazione che ha usato servizi sanitari on line. Numero
Obiettivo Specifico 1.2 -
Creare un ambiente
favorevole allo sviluppo
della società
dell’informazione, migliorare
l’accesso ai cittadini e il
contesto in cui operano le
imprese incorporando il
paradigma digitale
nell’azione amministrativa.
Quota strutture regionali connesse alle rete a banda larga. % Sistema Informativo
Regionale 100
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4.1.3. Grandi Progetti, integrazione con altri Fondi e strumenti di ingegneria
finanziaria
4.1.3.1. Elenco dei Grandi Progetti
Non si prevede il ricorso a Grandi Progetti.
4.1.3.2. Sinergie con altri Fondi e strumenti finanziari
Sinergie con il PSR Calabria 2007 – 2013 (FEASR).
Gli orientamenti Strategici Comunitari per lo Sviluppo Rurale individuano tra le azioni chiave per il
raggiungimento dell’obiettivo della competitività, l’agevolazione dell’innovazione e l’accesso alla ricerca
e sviluppo. In questo contesto l’Asse I del POR Calabria FESR 2007 – 2013 prevede:
- il sostegno alle attività di ricerca industriale per le aree rurali, per l’agro-industria e per le foreste (ad
esempio tecnologie biologiche, di processo e organizzative; la ricerca industriale per le energie
rinnovabili, altre);
- il miglioramento del raccordo, sul territorio, tra operatori economici che devono utilizzare i risultati
della ricerca (aziende agro-industriali) e attori che producono la ricerca stessa, anche attraverso
soluzioni innovative di mediazione e mobilitazione di attori chiave per la creazione e la diffusione
dell’innovazione verso le aree rurali (attori esterni portatori di interesse extra-locale quali settore
privato, banche, università, poli di ricerca).
L’azione del POR Calabria FESR 2007 – 2013, in particolare, sarà limitata al finanziamento di progetti di
ricerca industriale e di sviluppo sperimentale105 nei settori agro-industriali e forestali.
Per quanto riguarda l'innovazione, la sperimentazione (ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005) e il
trasferimento tecnologico alle imprese che operano sui prodotti di cui all'Allegato I del Trattato e sui
prodotti forestali interverrà il PSR Calabria FEASR 2007 - 2013.
- In relazione agli investimenti infrastrutturali nel campo delle ICT il PSR Calabria FEASR 2007 –
2013 interverrà esclusivamente per la realizzazione di interventi che interessano le reti di livello
minore a servizio delle aziende agricole e forestali e prioritariamente a favore di quegli interventi
finalizzati a creare o migliorare il collegamento con una rete principale.
- Gli investimenti aziendali nel campo delle ICT, nel cui ambito è opportuno sostenere gli investimenti
per l’implementazione di nuovi sistemi di comunicazione e di gestione delle informazioni al fine di
migliorare l’efficienza dei processi aziendali e commerciali, volti in particolare al controllo del
prodotto lungo tutta la “supply chain” saranno finanziati attraverso il PSR Calabria FEASR 2007 –
2013 esclusivamente per le aziende agricole e nelle imprese agroindustriale relativamente ai prodotti
dell’Allegato I del Trattato e ai prodotti della silvicoltura.
Sinergie con il PON FEP 2007 – 2013.
Il PON FEP 2007 – 2013 sosterrà la realizzazione dei Progetti Pilota previsti all’articolo 41 del
Regolamento FEP, che risultano essere funzionali al raggiungimento degli obiettivi elencati al comma 2
dello stesso articolo, tra cui la sperimentazione circa l’affidabilità tecnica o la validità economica di una
tecnologia innovativa.
Il POR Calabria FESR 2007 – 2013 potrà intervenire per finanziare Progetti Pilota analoghi a quelli
ammissibili a titolo dell'Articolo 41 del Regolamento FEP a condizione di garantire che non
determineranno effetti negativi sulle risorse alieutiche o sul loro mercato.
Inoltre, sia il PON FEP 2007 – 2013 che il POR Calabria FESR 2007 – 2013 potranno sostenere la
realizzazione di azioni per promuovere lo sviluppo tecnologico e l’innovazione.
105 Così come definite dalla Comunicazione quadro sugli aiuti a RSI (2006/C 323/01).
188/396
4.1.3.3. Applicazione complementarietà tra i Fondi strutturali
Al fine di aumentare l’efficacia degli interventi programmati, si potrà fare ricorso al principio della
complementarietà tra i Fondi strutturali, di cui all’art. 34 del Regolamento (CE) 1083/06, e finanziare
azioni che rientrano negli ambiti di intervento stabiliti dal POR Calabria FSE 2007 – 2013, nei limiti e
alle condizioni ivi previste fino a un massimo del 10% del contributo comunitario del presente Asse
prioritario, purché esse siano necessarie al corretto svolgimento dell’operazione e ad essa direttamente
legate.
4.1.3.4. Strumenti di ingegneria finanziaria
La Regione Calabria potrà avvalersi, nell’ambito di un’azione congiunta a scala nazionale e/o
interregionale, dell’Iniziativa JEREMIE (Joint European Resources for Micro-to-Medium Enterprises)
proposta congiuntamente dalla Commissione europea, della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e
del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) per facilitare e migliorare l'accesso ai finanziamenti previsti
dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 da parte delle Micro, Piccole e Medie imprese che operano in
Calabria o che vogliono attivare una nuova iniziativa imprenditoriale.
189/396
4.2. Asse II - Energia
4.2.1. Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico
4.2.1.1. Obiettivo Specifico
Promuovere e sostenere l’attivazione di filiere produttive connesse alla diversificazione delle fonti
energetiche, all’aumento della quota di energia prodotta con fonti rinnovabili e al risparmio energetico
(Obiettivo Specifico 2.1).
Le politiche energetiche sono destinate ad avere un impatto crescente sulla qualità e la sostenibilità
ambientale dei territori e sulla competitività dei sistemi produttivi. In questo contesto l’Asse Prioritario è
finalizzato a :
- sostenere l’incremento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili mediante l’attivazione di
filiere produttive connesse alla diversificazione delle fonti energetiche,
- sostenere il risparmio energetico e l’efficienza nell’utilizzazione delle fonti energetiche in funzione
della loro utilizzazione finale;
- a incrementare la disponibilità di risorse energetiche per usi civili e produttivi e l’affidabilità dei
servizi di distribuzione;
- a sviluppare strategie di controllo ed architetture per sistemi distribuiti di produzione dell’energia a
larga scala in presenza di fonti rinnovabili.
In questo contesto le innovazioni introdotte a livello strategico e normativo dalla Commissione Europea e
dal Governo nazionale richiedono un immediato adeguamento degli strumenti normativi e di
pianificazione regionale e territoriale (Piano Energetico Ambientale Regionale).
L’adeguamento di tali strumenti deve essere effettuato tenendo conto, oltre che degli indirizzi comunitari
e nazionali, delle vocazioni ambientali e delle opportunità locali promuovendo l’uso delle fonti
rinnovabili più funzionali al fabbisogno energetico dei contesti territoriali in cui sono inserite e
garantendo il corretto inserimento paesaggistico degli interventi al fine di minimizzare il loro impatto
ambientale.
Per l’elaborazione del Piano Energetico Ambientale Regionale e per l’attuazione dell’Asse Prioritario
devono essere adottati i seguenti indirizzi strategici:
- sostegno alla completa liberalizzazione del servizio energetico, attraverso l’apertura del mercato
dell’energia a nuovi operatori nel rispetto delle norme in materia di aiuti di Stato;
- attivazione di strumenti di intervento, che coniugano misure finanziarie e misure regolatorie, per
realizzare le condizioni minime all’avvio di filiere bionergetiche costituite da nuovi attori economici
e per garantire l’accessibilità all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili;
- semplificazione e velocizzazione delle procedure autorizzative e di concessione relative ai microimpianti
da fonti rinnovabili (microhydro, eolico, biomasse);
- promozione della ricerca scientifica e tecnologica per sostenere l’eco-innovazione e l’efficienza
energetica.
I processi che devono portare all’aggiornamento del Piano106 e alla individuazione degli interventi da
realizzare nell’ambito dell’Asse Prioritario devono essere condivisi con i Soggetti locali attraverso la
realizzazione di percorsi valutativi e negoziali finalizzati a garantire l’accettabilità sociale degli interventi
e rendere efficaci le scelte progettuali.
106 L’aggiornamento e l’attuazione del Piano Energetico Ambientale Regionale deve:
- essere preceduto dalla Valutazione Ambientale Strategica;
- prevedere un costante sistema di monitoraggio e valutazione in fase di attuazione;
- prevedere il coinvolgimento attivo nei processi decisionali di tutti i Soggetti portatori di interesse.
190/396
La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei
paragrafi successivi
Obiettivo Operativo 2.1.1 - Diversificare le fonti energetiche e aumentare l'energia prodotta da fonti
rinnovabili.
La strategia regionale in coerenza con la Strategia di Goteborg e le Direttive Comunitarie 2001/77/CE
(fonti rinnovabili) e 2003/30/CE (biocarburanti), è finalizzata a sostenere la diversificazione delle fonti
energetiche e l’incremento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, , attraverso:
- la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (solare termico a bassa e
ad alta temperatura, solare fotovoltaico, idrico, eolico);
- la realizzazione di impianti e microimpianti diffusi per l’utilizzo di risorse endogene per la
produzione di energia e per la produzione di biocarburanti e biocombustibili all’interno di specifiche
filiere agroenergetiche;
- la realizzazione di iniziative pilota di ricerca e sperimentazione finalizzate allo sviluppo di prototipi e
prodotti industriali di tecnologie e impianti per le filiere produttive connesse all’utilizzo di energia
prodotta da fonti rinnovabili.
Gli interventi saranno individuati in maniera complementare a quelli previsti dal POIN “Energie
Rinnovabili e Risparmio Energetico”.
Obiettivo Operativo 2.1.2 - Promuovere l'efficienza energetica e il risparmio dell'energia.
La strategia regionale è finalizzata a promuovere e sostenere l’efficienza energetica e il risparmio
dell’energia negli usi finali.. In questo contesto l’Obiettivo Operativo è finalizzato a:
- definire, sperimentare e diffondere modelli di utilizzazione razionale dell’energia per la diminuzione
dei consumi di energia negli usi finali (uso civile, uso produttivo) e la riduzione delle emissioni
climalteranti;
- migliorare l’efficienza energetica e ambientale nell’utilizzazione finale dell’energia anche attraverso
lo sviluppo della cogenerazione diffusa (di elettricità e calore) e della trigenerazione (di elettricità,
calore e freddo).
Gli interventi per la promozione del risparmio energetico negli usi finali sono realizzati in conformità ai
Decreti del 20 luglio 2004 che introducono un sistema molto innovativo anche nel panorama
internazionale.
Gli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici sono attuati secondo le
modalità definite dalla Direttiva 2002/91/CE e dai Decreti Legislativi di recepimento (D. Lgs. 192/2005 e
D. Lgs. 311/2006).
Gli interventi saranno individuati in maniera complementare a quelli previsti dal POIN “Energie
Rinnovabili e Risparmio Energetico”.
Obiettivo Operativo 2.1.3 - Incrementare la disponibilità di risorse energetiche per usi civili e produttivi e
l'affidabilità dei servizi di distribuzione.
La strategia regionale nel settore energetico deve garantire la disponibilità di servizi di distribuzione
dell’energia (energia elettrica, gas metano) affidabili su tutto il territorio regionale sia per usi civili che
industriali.
In alcune aree della Calabria, soprattutto le aree interne con tendenza allo spopolamento, la qualità e
l’affidabilità del servizio di fornitura di energia elettrica ai cittadini e alle imprese non è adeguato e
confrontabile con altre aree della regione.
In queste aree è possibile intervenire per adeguare le apparecchiature di distribuzione dell’energia
elettrica sulla base di un Programma Regionale che individua tutte le aree territoriali che presentano
livelli di servizi inadeguati..
4.2.1.2. Linee di intervento
Linea di Intervento 2.1.1.1 - Azioni per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti
rinnovabili.
191/396
La Linea di Intervento prevede il sostegno, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale sulle fonti
rinnovabili di energia, alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili che:
- assicurino un saldo ambientale positivo;
- siano ubicati in prossimità degli utilizzatori;
- riducano il consumo delle fonti energetiche primarie e i costi energetici di specifiche filiere
produttive e/o servizi pubblici;
- attivino, ove possibile, produzioni di tecnologie avanzate e impianti nel settore energetico.
I progetti devono riguardare prioritariamente le seguenti fonti rinnovabili di energia: i) solare termico a
bassa e ad alta temperatura; ii) solare fotovoltaico; iii) idrico; iv) eolico.
Per quanto riguarda gli impianti idroelettrici in questa Linea di Interveto ne è previsto il finanziamento
solo per i casi in cui gli impianti non sono accessori a sistemi idrici destinati ad uso civile (potabile,
irriguo, industriale).
Linea di Intervento 2.1.1.2 - Azioni per la realizzazione di impianti per l'utilizzo di risorse endogene per
la produzione di energia e per la produzione di biocarburanti e biocombustibili.
Il settore agricolo può diventare un importante protagonista nel campo delle energie rinnovabili: colture
dedicate, biomasse agroforestali, residui zootecnici e agroindustriali possono produrre elettricità, calore,
biocombustibili o biocarburanti. La biomassa di origine vegetale può infatti contribuire in maniera
significativa a diminuire la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili e la produzione107 di
CO2.
Le biomasse agroforestali possono diventare una opportunità di reddito per le imprese agricole che,
nell’ambito della multifunzionalità auspicata dalla Politica Agricola Comune, possono, in forma singola o
associata, immettere energia sul mercato.
La Linea di Intervento prevede il sostegno, nel rispetto della normativa comunitaria108 e nazionale in
materia di sviluppo rurale109, alla realizzazione di:
- impianti, che utilizzano tecnologie agroenergetiche, per la produzione di energia elettrica e energia
termica da biomasse agroforestali, residui zootecnici e agroindustriali;
- impianti che utilizzano colture energetiche no food per la produzione di biocarburanti e
biocombustibili;
- impianti, che utilizzano biomasse per la produzione di biocarburanti e biocombustibili di seconda
generazione.
Linea di Intervento 2.1.1.3 - Iniziative Pilota per la sperimentazione di tecnologie, prototipi e impianti
per la produzione e l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili.
La Linea di Intervento prevede il sostegno, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia
di aiuti di Stato a favore della ricerca e dell’innovazione110, alla sperimentazione di
- tecnologie e prototipi per l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili, con ricadute dirette
nell’industria impiantistica;
- tecnologie e prototipi rivolti all’utilizzo della luce solare naturale all’interno degli edifici pubblici;
107 . L'uso di biomasse viene considerato a bilancio nullo rispetto all'anidride carbonica, perché durante la combustione viene
rilasciata la stessa quantità di CO2 fissata dalle piante durante la crescita.
108 Direttiva Comunitaria 2003/30/CE sui biocarburanti; Piano di Azione Europeo per la Biomassa (COM (2005)0628)
109 La realizzazione degli impianti è di competenza del FEASR quando l’energia prodotta dal settore agricolo soddisfa oltre ai
fabbisogni aziendali anche quelli esterni alle aziende medesime nell’ambito di filiere corte, e a condizione che si utilizzi
prevalentemente biomassa di produzione interna. Nelle filiere miste, agricole-industriale, la competenza del FEASR è definita
dagli interventi dell’Asse I del Piano di Sviluppo Rurale Regionale (es. meccanizzazione delle operazioni, silos di raccolta delle
biomasse, etc.).
110 Comunicazione della Commissione (2006/C 323/01) “Disciplina Comunitaria in Materia di Aiuti di Stato a Favore di Ricerca,
Sviluppo e Innovazione.
192/396
- progetti pilota innovativi per la realizzazione di impianti sperimentali per la produzione,
l’immagazzinamento e l’utilizzazione di energia, idrogeno e bioetanolo da fonti rinnovabili;
- progetti pilota per la sperimentazione di impianti solari innovativi per il riscaldamento ed il
raffrescamento degli edifici pubblici;
- progetti pilota innovativi per la realizzazione di impianti sperimentali per la produzione e
l’utilizzazione di energia da fonti rinnovabili.
I progetti saranno realizzati in sinergia con le azioni di ricerca scientifica e tecnologica nel settore delle
energie rinnovabili e del risparmio energetico previste nell’Asse I del POR Calabria FESR 2007 – 2013.
In particolare nell’Asse I potranno essere realizzate le attività di ricerca e sviluppo connesse allo sviluppo
delle tecnologie e dei prototipi.
Gli interventi saranno individuati in maniera complementare a quelli previsti dal POIN “Energie
Rinnovabili e Risparmio Energetico”.
Linea di Intervento 2.1.2.1 - Azioni per la definizione, sperimentazione e diffusione di modelli di
utilizzazione razionale dell'energia per la diminuzione dei consumi negli usi finali civili e industriali.
La Linea di Intervento prevede il sostegno, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale
sull’efficienza energetica e sul risparmio di energia, alla realizzazione di:
- azioni di informazione, dimostrazione e sostegno alla promozione del risparmio energetico negli usi
finali, così come definiti dai Decreti del 20 luglio 2004;
- azioni di informazione, dimostrazione e sostegno111 per il miglioramento dell’efficienza energetica
degli edifici, così come definiti dalla Direttiva 2002/91/CE e dai Decreti Legislativi di recepimento
(D. Lgs. 192/2005 e D. Lgs. 311/2006).
Linea di Intervento 2.1.2.2 - Azioni per migliorare l'efficienza energetica e ambientale nell'utilizzazione
finale dell'energia attraverso lo sviluppo della cogenerazione e della trigenerazione.
La Linea di Intervento prevede il sostegno, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale
sull’efficienza energetica e sul risparmio di energia, alla realizzazione di:
- progetti pubblici di cogenerazione di elettricità e calore per la produzione di energia elettrica e
calore;
- progetti pubblici di trigenerazione di elettricità, calore e freddo per la produzione di energia elettrica,
il teleriscaldamento e il teleraffrescamento, nell’ambito di determinati bacini di utenza da
individuare;
- aiuti ambientali agli investimenti delle imprese in misure di risparmio energetico;
- aiuti ambientali agli investimenti nella cogenerazione ad alto rendimento;
- aiuti ambientali agli investimenti delle imprese per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Gli interventi saranno individuati in maniera complementare a quelli previsti dal POIN “Energie
Rinnovabili e Risparmio Energetico”.
Linea di Intervento 2.1.3.1 - Azioni per l’adeguamento agli standard nazionali della qualità e
dell’affidabilità del servizio elettrico. nelle aree montani, rurali e periferiche.
La Linea di Intervento prevede il sostegno, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in
materia, alla realizzazione di un Programma regionale finalizzato ad adeguare agli standard nazionali la
qualità e l’affidabilità del servizio di distribuzione di elettricità ai cittadini e alle imprese attraverso
interventi di ammodernamento e potenziamento dei sistemi e delle apparecchiature di distribuzione.
La realizzazione del Programma è preceduta da una attività di analisi e monitoraggio finalizzata
all’individuazione delle aree territoriali che presentano livelli di servizi inadeguati .
Il finanziamento alla realizzazione del Programma dovrà essere erogato in conformità alla normativa
comunitaria vigente in materia di aiuti di Stato e di mercato interno dell’energia elettrica.
111 Le azioni di sostegno al miglioramento dell’efficienza energetica è ammesso esclusivamente per gli edifici pubblici..
193/396
4.2.1.3. Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori
Obiettivi Operativi Linee di Intervento
Codici
Categorie
di Spesa
Beneficiari
2.1.1.1 Azioni per la realizzazione di impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili. 39, 40, 42
2.1.1.2
Azioni per la realizzazione di impianti per l'utilizzo di
risorse endogene per la produzione di energia e per la
produzione di biocarburanti e biocombustibili.
2.1.1 41
Diversificare le fonti energetiche e
aumentare l'energia prodotta da fonti
rinnovabili.
2.1.1.3
Iniziative Pilota per la sperimentazione di tecnologie,
prototipi e impianti per la produzione e l'utilizzo di energia
da fonti rinnovabili.
39, 40, 42
2.1.2.1
Azioni per la definizione, sperimentazione e diffusione di
modelli di utilizzazione razionale dell'energia per la
diminuzione dei consumi negli usi finali civili e industriali.
43
2.1.2 Promuovere l'efficienza energetica e il
risparmio dell'energia.
2.1.2.2
Azioni per migliorare l'efficienza energetica e ambientale
nell'utilizzazione finale dell'energia attraverso lo sviluppo
della cogenerazione e della trigenerazione.
43
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
Amministrazioni Provinciali, anche attraverso proprie
Agenzie in “House” ai sensi della normativa
comunitaria e nazionale vigente.
Enti Locali.
Enti e Amministrazioni Centrali gestori di servizi per
la produzione e la distribuzione di energia con sedi nel
territorio regionale.
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale
(ArpaCal).
Enti Parco, Enti Gestori di Aree Protette.
Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri di Ricerca
Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e Tecnologici.
Società miste partecipate da Enti Pubblici.
Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari o Gestori
di: Servizi e Infrastrutture per la Produzione e
Distribuzione Pubblici o di Pubblica Utilità.
Imprese e loro consorzi.
2.1.3
Incrementare la disponibilità di risorse
energetiche per usi civili e produttivi e
l'affidabilità dei servizi di distribuzione.
2.1.3.1
Azioni per il per l’adeguamento agli standard nazionali
della qualità e dell’affidabilità del servizio elettrico nelle
aree montane, rurali e periferiche.
35
Regione Calabria, anche attraverso proprie Agenzie in
“House” ai sensi della normativa comunitaria e
nazionale vigente.
Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari o Gestori
di: Servizi e Infrastrutture per la Produzione e
Distribuzione Pubblici o di Pubblica Utilità.
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Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Unità di
Misura
Valore Atteso
2013
Mq superficie pannelli solare termico realizzati per la produzione di energia
elettrica. Mq
8.775
MW potenza installata (2.1.1.1). MW 5
Mq superficie panelli solari fotovoltaici per la produzione di energia da fonti
rinnovabili (2.1.1.1). Mq 23.454
MW potenza installata (2.1.1.1). MW 2,35
N° Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili realizzati – “mini
hydro” (2.1.1.1). Numero 5
MW potenza installata (2.1.1.1). MW 21
N° Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili realizzati – eolico
(2.1.1.1). Numero 3
MW potenza installata (2.1.1.1). MW 15
N° Impianti per la produzione di energia elettrica e energia termica da biomasse
agroforestali, residui zootecnici e agroindustriali realizzati (2.1.1.2). Numero 2
MW potenza installata (2.1.1.2). MW 7
N° Impianti, che utilizzano colture energetiche no food per la produzione di
biocarburanti e biocombustibili realizzati. (2.1.1.2). Numero 3
MW potenza installata (2.1.1.2). MW 2
Obiettivo Operativo 2.1.1 – Diversificare
le fonti energetiche e aumentare l’energia
prodotta da fonti rinnovabili.
N° Progetti pilota finanziati (2.1.1.3). Numero
N° Azioni di informazione, di dimostrazione e sperimentazione (2.1.2.1). Numero
N° Progetti pubblici di cogenerazione diffusa di elettricità e calore avviati
(2.1.2.2). Numero 5
N° Progetti pubblici di trigenerazione di elettricità, calore e freddo avviati
(2.1.2.2). Numero 8
Obiettivo Operativo 2.1.2 – Promuovere
l’efficienza energetica e il risparmio
della energia.
MW di potenza installata, elettrica e termica, in riferimento ai progetti per il
risparmio energetico di cogenerazione e trigenerazione (2.1.2.2). MW 13
N° Progetti finanziati per la realizzazione delle reti di distribuzione del gas metano
(2.1.3.1). Numero
Km reti di distribuzione del metano nelle aree interne della regione (2.1.3.1). Km
N° Progetti avviati per migliorare le condizioni di qualità ed affidabilità di
erogazione del servizio di fornitura di energia elettrica alle imprese nelle aree
interne (2.1.3.1).
Numero
Km di rete elettrica riqualificata/potenziata (2.1.3.1). Km
Obiettivo Specifico 2.1 –
Promuovere e sostenere
l’attivazione di filiere
produttive connesse alla
diversificazione delle
fonti energetiche,
all’aumento della quota
di energia prodotta con
fonti rinnovabili e al
risparmio energetico.
Obiettivo Operativo 2.1.3 – Incrementare
la disponibilità di risorse energetiche per
usi civili e produttivi e la affidabilità dei
servizi di distribuzione.
Sistema di monitoraggio regionale per la verifica della qualità dei servizi di
trasporto e distribuzione dell’energia elettrica e del metano. – realizzazione
(2.1.3.1).
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Obiettivo Specifico Indicatore di Risultato Unità di
Misura Fonte
Valore
Attuale
(Anno)
Valore
Atteso 2013
Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili (obiettivo strategia di
Lisbona).
(Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili in percentuale dei
consumi interni lordi di energia elettrica).
% Istat-Dps Banca Dati
Indicatori di Contesto
31,60
(2006)
Energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili: GWh di energia elettrica prodotta da
fonti rinnovabili su GWh prodotti in totale. % Istat-Dps Banca Dati
Indicatori di Contesto 29,7 35
Riduzione dei consumi di energia in Ktep a seguito degli interventi realizzati.. - -
Obiettivo Specifico 2.1 –
Promuovere e sostenere
l’attivazione di filiere
produttive connesse alla
diversificazione delle fonti
energetiche, all’aumento
della quota di energia
prodotta con fonti
rinnovabili e al risparmio
energetico.
Interruzioni del servizio elettrico: frequenza delle interruzioni accidentali lunghe del
servizio elettrico . Istat-Dps Banca Dati
Indicatori di Contesto 3,6 2,4
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4.2.2. Grandi Progetti, integrazione con altri Fondi e strumenti di ingegneria
finanziaria
4.2.2.1. Elenco dei Grandi Progetti
Non si prevede il ricorso a Grandi Progetti.
4.2.2.2. Sinergie con altri Fondi e strumenti finanziari
Sinergie con il PSR Calabria 2007 – 2013 (FEASR).
Il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013, concorrendo all’azione del primo pilastro (PAC), contribuisce alla
produzione di materia prima per le filiere bioenergetiche. Il POR Calabria FESR 2007 – 2013 interverrà
per la valorizzazione di queste materie prime concorrendo alla costruzione di filiere economiche (ad
esempio creando filiere fondate sulla produzione di bioenergie) e assicurando, quando necessario,
interventi di scala più ampia112. Nel dettaglio il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013 sostiene:
- gli interventi a monte della generazione di energia di natura agricola e forestale;
- gli investimenti finalizzati alla generazione di energia realizzati da imprese agricole e forestali.
Inoltre, nell'ambito degli interventi previsti dalle priorità “Promozione dell’ammodernamento e
dell’innovazione nelle imprese e dell’integrazione delle filiere” e "Qualità della vita nelle aree rurali
e diversificazione dell’economia rurale", il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013 sosterrà gli
investimenti finalizzati alla generazione di energia degli impianti con una potenza fino a 1 MW,
garantendo un bilancio energetico e delle emissioni positivo. Gli impianti di potenza superiore sono
realizzati con il sostegno del POR Calabria FESR 2007 - 2013.
Inoltre, è necessario evitare la conversione degli impianti realizzati in impianti volti alla combustione di
risorse non rinnovabili, a causa di insufficienti approvvigionamenti.
4.2.2.3. Applicazione complementarietà tra i Fondi strutturali
Al fine di aumentare l’efficacia degli interventi programmati, si potrà fare ricorso al principio della
complementarietà tra i Fondi strutturali, di cui all’art. 34 del Regolamento (CE) 1083/06, e finanziare
azioni che rientrano negli ambiti di intervento stabiliti dal POR Calabria FSE 2007 – 2013, nei limiti e
alle condizioni ivi previste fino a un massimo del 10% del contributo comunitario del presente Asse
prioritario, purché esse siano necessarie al corretto svolgimento dell’operazione e ad essa direttamente
legate.
4.2.2.4. Strumenti di ingegneria finanziaria
La Regione Calabria ha avviato le procedure necessarie per la stipula di un Accodo Quadro con la BEI
per l’attuazione del POR FESR 2007 – 2013 che dovrebbe prevedere la concessione di prestiti per :
- il finanziamento parziale della quota del POR Calabria FESR 2007 – 2013 a carico della Regione
Calabria;
- il finanziamento parziale di Progetti relativi alla realizzazione di impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili.
La Regione Calabria potrà avvalersi, nell’ambito di un’azione congiunta a scala nazionale e/o
interregionale, dell’Iniziativa JEREMIE (Joint European Resources for Micro-to-Medium Enterprises)
proposta congiuntamente dalla Commissione europea, della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e
del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) per facilitare e migliorare l'accesso ai finanziamenti previsti
dal POR Calabria FESR 2007 – 2013 da parte delle Micro, Piccole e Medie imprese che operano in
Calabria o che vogliono attivare una nuova iniziativa imprenditoriale.
112 Ovvero quando non di competenza Fondo Europeo per l’ Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (FEASR).
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4.3. Asse III - Ambiente
4.3.1. Risorse Idriche
4.3.1.1. Obiettivo Specifico e Obiettivi Operativi
Aumentare la dotazione, l’efficienza e l’efficacia dei segmenti del servizio idrico in un’ottica di tutela
della risorsa idrica e di integrazione del sistema di gestione per tutti gli usi (Obiettivo Specifico 3.1).
La strategia regionale, in continuità con quanto realizzato e in corso di realizzazione nel periodo di
programmazione 2000 – 2006, prevede:
- la definizione, l’aggiornamento e l’adozione di tutti gli strumenti di pianificazione e di gestione del
sistema idrico integrato secondo quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE e dalla normativa
nazionale e regionale di settore. Si fa riferimento in particolare al Piano di Tutela delle Acque, al
Piano di Gestione del Bacino / Distretto Idrografico e all’aggiornamento del Piano Regolatore
Generale degli Acquedotti e dei Piani di Ambito;
- la risoluzione delle criticità relative alla gestione del sistema idrico integrato sia a livello di
sovrambito che di ambiti territoriali (ATO);
- la realizzazione e/o il completamento degli interventi infrastrutturali strategici dei sistemi di offerta
di sovrambito a scopi multipli compresi i grandi schemi e gli acquedotti di adduzione alle reti ad uso
plurimo o civile;
- la realizzazione e/o il completamento degli interventi previsti dai Piani d’Ambito, dai Piani di Tutela
delle Acque, dai Piani di Gestione del Bacino/Distretto Idrografico previsti dalla Direttiva
2000/60/CE, in attuazione della normativa di settore, ammettendo a finanziamento sulla base delle
scadenze previste, solo gli interventi previsti dagli stessi Piani113;
- la realizzazione e/o il completamento di interventi per il risparmio idrico, la riduzione delle perdite, il
recupero e l’uso di fonti idriche alternative (es. acque reflue), l’ottimizzazione degli usi relativamente
ai diversi livelli di qualità ed il contenimento degli usi impropri;
- la prevenzione e la gestione di situazioni di siccità, salinizzazione delle falde ed esondazione;
ottimizzazione dei sistemi di invaso e recupero della risorsa idrica;
- il completamento della riorganizzazione industriale dei servizi e la fissazione di obiettivi (target)
vincolanti di servizio secondo le disposizioni del QRSN;
- l’utilizzazione efficiente delle risorse idriche perseguita anche attraverso il coordinamento con la
politica di sviluppo rurale prevedendo e promovendo, nell’ambito del PSR, l’utilizzo di tecniche e di
tecnologie a minor consumo, di metodi e sistemi irrigui per incrementare l’efficienza di
distribuzione, controllarne gli usi e minimizzare le perdite.
In parallelo sarà necessario definire e/o aggiornare gli strumenti di pianificazione regionale del sistema
idrico integrato. In particolare i Piani devono essere redatti e/o completati in conformità con la tempistica
e gli adempimenti definiti dal processo di attuazione della strategia ambientale comunitaria, sancita dalla
Direttiva 2000/60/CE. In questo contesto dovranno essere elaborati e approvati:
- il Piano di Tutela delle Acque da redigere ed approvare entro il 31.12.2008;
- il Piano di Gestione del Bacino/Distretto Idrografico da redigere ed approvare entro il 31.12.2009.
La definizione e l’approvazione dei due Piani consentirà la programmazione degli interventi del sistema
idrico integrato nel rispetto degli obiettivi di razionalizzazione e ottimizzazione della risorsa acqua a
livello di bacino idrografico e per i diversi utilizzi.
113 Si darà priorità agli interventi finalizzati a garantire la continuità e l’efficienza nella distribuzione delle risorse per gli usi civili, al
risparmio idrico e alle azioni per la depurazione dagli inquinanti e per la protezione delle acque dall’inquinamento diffuso, anche ai
fini del raggiungimento di obiettivi e standard di tutela quali-quantitativa dei corpi idrici interni e marini previsti dalla normativa
comunitaria e nazionale.
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La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei
paragrafi successivi.
Obiettivo Operativo 3.1.1 – Promuovere l'uso ottimale della risorsa idrica per scopi multipli
incrementando e riequilibrando la dotazione idrica per i diversi usi.
La strategia di intervento è finalizzata a realizzare, attraverso una adeguata politica di programmazione,
gli interventi necessari e prioritari per raggiungere il necessario equilibrio idrico delle risorse e gli
standard minimi di qualità del servizio idrico integrato previsti dal QSN.
In questo contesto saranno ammissibili a finanziamento esclusivamente le seguenti tipologie di interventi:
- gli interventi per il completamento delle infrastrutture già avviati e previsti nell’ APQ “Tutela delle
Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche” sottoscritto il 28.06.2006;
- gli interventi previsti dagli strumenti di pianificazione della strategia ambientale comunitaria definiti
dalla Direttiva 2000/60/CE. Si fa riferimento in particolare al Piano di Tutela delle Acque da
approvare entro il 31.12.2008 e ai Piani di Gestione del Bacino/Distretto Idrografico da predisporre
entro il 12.12.2009.
La definizione e approvazione di questi Piani consentirà la programmazione degli interventi per il
periodo di programmazione 2007 – 2013 a livello di bacino idrografico con l’obiettivo di razionalizzare e
ottimizzare l’uso della risorsa idrica entro la microripartizione e tra usi concorrenti.
Le attuali priorità del sistema idrico integrato in Calabria, che peraltro sono in linea con gli indirizzi del
QRSN e della Direttiva 2000/60/CE, sono riportate di seguito:
- riequilibrare prioritariamente la dotazione idrica per gli usi idropotabili, in particolare nelle zone a
forte presenza turistica, attuando il completamento dei sistemi di approvvigionamento e adduzione
primaria della risorsa idrica, iniziata nei precedenti periodi di programmazione;
- completare, adeguare e riefficientare i sistemi acquedottistici di offerta primaria ad uso potabile
anche all’interno dei centri urbani, incrementando la disponibilità di risorsa per altri usi (irriguo,
industriale, idroelettrico);
- ridurre nelle aree costiere i prelievi dalle falde vulnerate o vulnerabili per insalinizzazione;
- adeguare e riefficientare la rete fognaria e le linee di trattamento reflui.
Obiettivo Operativo 3.1.2 – Sostenere il risparmio idrico, la riduzione delle perdite, il recupero e l’uso di
fonti idriche alternative a beneficio degli utenti dei diversi comparti.
L’obiettivo di tutela qualitativa e quantitativa della risorsa idrica dovrà essere perseguito in Calabria sia
attraverso l’utilizzo efficiente della stessa sia incentivando il recupero e l’utilizzo di fonti idriche
alternative.
Per quanto riguarda l’utilizzazione efficiente delle risorse idriche saranno adottati e/o potenziati i seguenti
strumenti:
- politiche dei prezzi differenziate (che assicurino un adeguato contributo al recupero dei costi
sostenuti lungo tutta la filiera idrica, ivi inclusi i costi finanziari di gestione e quelli per la tutela
ambientale ed il mantenimento della risorsa);
- strumenti per la razionalizzazione degli usi (relativamente ai diversi livelli di qualità) e per il
contenimento degli usi impropri, per il risparmio idrico e per la riduzione delle perdite.
Per quanto riguarda il sostegno per il recupero e l’utilizzo di fonti idriche alternative saranno incentivati
gli interventi per il riuso delle acque reflue trattate, sia per fini irrigui (fino all’impianto di trattamento o
post trattamento) e, ove possibile, industriale, sia per le idroesigenze non potabili dei pubblici servizi.
Un contributo rilevante alla tutela delle risorsa sarà fornito dalle politiche regionali per la ricostituzione
delle riserve idriche naturali attraverso modelli di gestione ed interventi di contrasto alla riduzione delle
superfici a macchia e a foresta, di incendi e disboscamenti, delle urbanizzazioni, dei drenaggi di terre
umide, che hanno esaurito o fortemente compromesso, creando problemi di sostenibilità e rischi di
desertificazione.
Inoltre, nel quadro degli interventi di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse idriche esistenti,
saranno realizzate specifiche azioni per:
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- il recupero dei volumi morti degli invasi artificiali, da destinare ad uso plurimo, non più utilizzabili in
quanto occupati da materiale detritico accumulatosi negli anni;
- il riefficientamento delle opere di captazione eventualmente compromesse.
4.3.1.2. Linee di intervento
Linea di Intervento 3.1.1.1 - Azioni per il completamento, l'adeguamento e il riefficientamento dei
sistemi di offerta di sovrambito a scopi multipli compresi i grandi schemi e gli acquedotti di adduzione
alle reti.
La Regione Calabria ha affidato, con apposita convenzione sottoscritta in data 13.06.2003 le attività
progettuali e di cantierizzazione degli interventi, nonché la gestione trentennale del complesso
infrastrutturale delle opere idropotabili regionali ed il connesso servizio di fornitura acqua all’ingrosso,
alla società mista So.Ri.Cal. S.p.a. (azionisti attuali: Regione Calabria 53,5% e restante 46,5% Acque di
Calabria)114.
Nell’APQ “Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche”, alla Linea di Programma A,
sono stati individuati gli interventi di completamento di dighe e grandi adduttrici di rilevanza strategica
sul futuro assetto degli schemi idrici della Calabria115.
Gli interventi previsti sono quelli di completamento e messa in esercizio dei grandi schemi idrici a scopi
multipli ovvero dei grandi schemi idrici regionali. Nel periodo 2007/2013 si prevede, in linea di massima
la realizzazione dei seguenti interventi:
- Sistema Menta: realizzazione e messa in servizio dell’intero schema idrico a servizio della diga
esistente, comprendente:
- Completamento della galleria di derivazione e dell’opera di presa.
- Condotta forzata e centrale idroelettrica.
- Impianti di potabilizzazione.
- Condotte di adduzione/distribuzione e serbatoi di accumulo.
- Sistema Alto Esaro: realizzazione e messa in servizio dell’intero schema idrico comprendente:
- Completamento della diga dell’Alto Esaro a Cameli.
- Collegamento con l’acquedotto Abatemarco.
- Opere accessorie.
- Sistema Melito: realizzazione e messa in servizio dell’intero schema idrico, comprendente:
- Completamento della diga del Melito e del relativo schema idrico.
- Sistema Laurenzana: realizzazione e messa in servizio dell’intero schema idrico, comprendente:
- Completamento della diga Laurenzana e realizzazione del relativo schema idrico.
Per i suddetti schemi idrici regionali si prevede, laddove ci siano le condizioni orografiche favorevoli,
l’inserimento di impianti idroelettrici accessori da finanziare nell’ambito della presente Linea di
Intervento.
Nella stessa Linea di Intervento si prevede la realizzazione degli interventi, inseriti all’art. 11 dell’APQ
“Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche”, di completamento, adeguamento e
riefficientamento del sistema di offerta primaria ad uso potabile (acquedotti esterni ai centri abitati)
opportunamente rivisitati.
114 La So.Ri.Cal. S.p.a. ha competenze in merito ai grandi schemi idrici di adduzione, e, secondo il modello attuativo della Legge Galli, ha la valenza di
Sovrambito rispetto ai cinque Ambiti Territoriali Ottimali.
115 Tali interventi in parte sono stati recepiti dal Piano degli Investimenti 2005-2009 della So.Ri.Cal. S.p.A. approvato dalla Giunta
Regionale. Il Piano degli Investimenti sarà aggiornato con cadenza biennale in modo da renderlo adattabile alle esigenze che
deriveranno dall’effettivo stato di avanzamento degli interventi. In questo contesto la revisione del Piano Regolatore Generale
degli Acquedotti consentirà di definire modifiche ed integrazioni nelle interconnessioni delle grandi adduzioni e dei grandi
schemi idrici
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Gli interventi saranno realizzati con l’obiettivo di raggiungere la piena industrializzazione del sistema,
attraverso il recupero dell’efficacia e dell’efficienza del servizio idrico integrato, il contenimento dei costi
di investimento e di esercizio e garantendo una distribuzione adeguata delle risorse.
Nella realizzazione degli interventi verrà data priorità alle aree che presentano maggiori carenze o
domanda elevata a carattere stagionale e alle aree costiere interessate da prelievi da falde vulnerate o
vulnerabili per insalinizzazione.
Nella Linea di Intervento sono comprese inoltre le opere di completamento degli schemi idrici del Lordo,
del Metramo, dell’Alaco e la loro interconnessione al fine di realizzare un unico schema integrato
Melito/Lordo/Metramo/Alaco in grado di servire sia il versante tirrenico che il versante ionico della
Regione.
Linea di Intervento 3.1.1.2 - Azioni per il completamento, l'adeguamento, il riefficientamento e
l'ottimizzazione delle infrastrutture idriche degli ATO del Servizio Idrico Integrato (Reti di Distribuzione
Idrica, Reti Fognarie, Depuratori).
La Linea di Intervento prevede la realizzazione di interventi previsti nei Piani Operativi Triennali (POT)
dei Piani d’Ambito116. Nei POT sono dettagliati gli interventi da realizzare in ciascuno dei tre anni di
riferimento117, riepilogati in relazione agli obiettivi strutturali o “standard tecnici” che il Gestore è tenuto
a raggiungere nei tempi prestabiliti. I POT sono predisposti dal Soggetto Gestore e approvati dall’Autorità
d’Ambito secondo le procedure descritte nei documenti contrattuali dell’affidamento (Convenzione di
Gestione e Disciplinare Tecnico).
La Linea di Intervento prevede le seguenti tipologie di azioni:
- per quanto riguarda le reti idriche:
- il completamento e la riqualificazione degli impianti e delle reti acquedottistiche;
- il miglioramento dell’efficienza delle reti idriche urbane attraverso il rinnovo (parziale o totale)
di tubazioni, serbatoi ed organi di comando, sezionamento e regolazione, e interventi di
controllo delle perdite attraverso l’introduzione di sistemi innovativi e/o sperimentali finalizzati
al risparmio della risorsa.
- per quanto riguarda i sistemi fognari:
- il completamento della rete fognaria nelle aree residue non servite;
- il recupero, l’ammodernamento e il miglioramento delle reti esistenti, anche attraverso interventi
di manutenzione straordinaria, al fine di eliminare i rischi più gravi;
- per quanto riguarda gli impianti di depurazione:
- il riefficientamento degli impianti depurativi non funzionanti e l’adeguamento di tutti quelli
esistenti alla nuova legislazione sulle acque nei tempi previsti dalla stessa;
- la realizzazione di nuovi impianti di depurazione per le aree non servite;
- la realizzazione di azioni di ricerca e sviluppo tecnologico per il miglioramento della qualità dei
corpi idrici a valle dei depuratori;
- la realizzazione di impianti per il riuso delle acque reflue (fino all’impianto di trattamento o
post-trattamento) per fini:
- irrigui, per l’irrigazione di colture e di aree destinate al verde e ad attività ricreative e sportive;
- civili, per tutte le idroesigenze dei pubblici servizi ad eccezione di quello potabile e per
l’alimentazione di reti duali di distribuzione;
- industriali, ad esclusione degli usi nel ciclo di preparazione dei prodotti alimentari e
farmaceutici.
116 I Piani d’Ambito dovranno essere aggiornati, secondo le scadenze previste dalla normativa comunitaria e nazionale, sulla base
del Piano di Tutela delle Acque e dei Piani di Gestione del Bacino/Distretto Idrografico.
117 Si tratta di interventi in parte già previsti dagli articoli 9 e 12 dell’APQ “Tutela delle Acque e Gestione Integrata delle Risorse Idriche”, che
interessano i singoli centri abitati (reti di distribuzione idrica, reti fognarie, trattamento reflui).
Sarà data priorità agli interventi finalizzati al raggiungimento degli standard di tutela quali-quantitativa
dei corpi idrici previsti dalla normativa comunitaria e nazionale.
Gli interventi, nell’ottica di raggiungere la piena industrializzazione del sistema, dovranno essere volti al
recupero dell’efficacia e dell’efficienza del servizio idrico integrato e al contenimento dei costi di
investimento e di esercizio.
Linea di Intervento 3.1.2.1 - Azioni per la riduzione delle perdite e per il recupero dei volumi non
utilizzati.
La Linea di Intervento prevede la realizzazione delle seguenti tipologie di azioni:
- azioni per l’utilizzazione efficiente delle risorse idriche, attraverso:
- strumenti per la razionalizzazione degli usi (relativamente ai diversi livelli di qualità) e per il
contenimento degli usi impropri, per il risparmio idrico e per la riduzione delle perdite;
- azioni di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse idriche esistenti, attraverso:
- il recupero dei volumi morti degli invasi artificiali, da destinare ad uso plurimo, non più
utilizzabili in quanto occupati da materiale detritico accumulatosi negli anni;
- il riefficientamento delle opere di captazione eventualmente compromesse;

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