L’azione di Azienda Calabria Lavoro è disciplinata dalle linee programmatiche della Giunta regionale, conformata allo Statuto della Regione Calabria e alle leggi del codice civile, ed è regolamentata dalla legge regionale n. 5 del 19 febbraio 2001. Ente pubblico strumentale della Regione, è dotato di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, amministrativa, contabile e patrimoniale. Ha sede in Reggio Calabria.
L’Azienda Calabria Lavoro, in base all’art. 2 del proprio Statuto, supporta la Giunta regionale nell’ambito delle scelte sulle Politiche del Lavoro e, se richiesta, ne cura in tutto o in parte la realizzazione delle stesse. Inoltre, promuove attraverso attività di analisi ed assistenza, lo sviluppo e l’operatività dei Centri per l’impiego, e di altre strutture pubbliche e private coinvolte nel sistema territoriale dei «servizi per l’impiego».
Opera mediante azioni mirate, progetti, servizi, per il riequilibrio del sistema territoriale, in una logica di allineamento «verso l’alto» degli standards di servizio.
L’Azienda presidia il sistema informativo che supporta la conoscenza del mercato del lavoro territoriale.
L’Azienda (art. 3 Statuto) in coerenza con le direttive della Giunta regionale provvede, sulla scorta dei dati rilevati, ad elaborare programmi di orientamento delle politiche attive del lavoro ed occupazionali; garantisce il supporto alle strutture regionali in tema di programmazione, gestione e valutazione degli effetti delle politiche attive del lavoro; pubblicizza le elaborazioni statistiche condotte sui dati contenuti nel sistema regionale informatico sul lavoro ed i risultati di ricerca e monitoraggio.
Possono essere demandate all’Azienda funzioni di istruttoria e valutazione tecnica, economica e finanziaria di alcune Leggi regionali agevolative per soggetti pubblici o privati, anche in associazione con soggetti pubblici e privati, laddove ciò risulti strumentale per ottenere efficacia ed efficienza dell’azione.
Obiettivi
Assistere la Regione nelle funzioni di normazione, programmazione, indirizzo, coordinamento, vigilanza, controllo e verifica nelle materie relative alle politiche attive del lavoro con l’obiettivo di incrementare l’occupazione, la nuova imprenditorialità, favorire il reinserimento lavorativo e incrementare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Il sistema regionale per il lavoro in Calabria disegnato con la Legge Regionale n. 5 del 19 febbraio 2001 : “Norme in materia di politiche del lavoro e di servizi per l’impiego in attuazione del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469.”
Tra gli anni 1997 e 2001, anche in Calabria la scelta di cambiare le regole della politica per il lavoro è stata radicale e profonda. Con il voto in Consiglio Regionale della riforma del lavoro si sono voluti annullare “tanti anni di monopolio statale del collocamento – recita la relazione di accompagnamento alla presentazione del testo legislativo -, decenni di assistenzialismo, divisioni di competenze tra centro e periferia”, elementi questi che “non hanno retto all’impatto con la modernizzazione del mercato del lavoro che in una realtà emarginato come la nostra ha prodotto effetti devastanti sul terreno di un’occupazione negata”.
Si è parlato di “armonia riformatrice” che ha visto coniugare gli effetti della legge 196/97 (c.d. pacchetto Treu) con cui sono stati introdotti diversi strumenti per modernizzare la politica dell’impiego (lavoro interinale, contratti di formazione e apprendistato, PIP ecc.), a quelli prodotti dal Decreto 469 con cui sono state riunificate tutte le competenze pubbliche sul mercato del lavoro in capo a Regioni ed Enti Locali. Con il risultato di riaffermare il principio di sussidarietà insieme a quello di unità delle responsabilità e dell’organizzazione.
Per garantire il funzionamento complessivo del sistema dei servizi per l’impiego anche il legislatore calabrese ha pensato ad un Ente strumentale soggetto alla vigilanza ed al controllo della Regione, Azienda Calabria Lavoro, in grado di offrire un campo di azione tecnicamente ben definito, organicamente e ordinatamente orientabile ai nuovi centri decisionali della politica del lavoro, in grado di assicurare un’offerta omogenea di servizi all’impiego. Quindi, ha trovato rilevanza una sede tripartita concertativa che qualificandosi in qualche modo erede della commissione regionale per l’impiego, è chiamata a sviluppare un prezioso contributo anche in termini di conoscenza delle esigenze locali. Ciò, quale premessa per lo sviluppo di un modello basato sui “centri per l’impiego”, la cui individuazione e gestione è stata affidata alle Province a seguito della definizione da parte della Regione dei bacini provinciali di utenza.
Nell’idea dei legislatori calabresi tali centri per l’impiego si caratterizzano rispetto ai tradizionali "uffici di collocamento", quali luoghi di erogazione dei servizi integrati per i disoccupati o le imprese, dove si attua la preselezione e l’incontro tra domanda ed offerta, valorizzando a tal fine l’integrazione con i servizi già operanti a livello locale per la formazione professionale.
Calabria esiste in via sperimentale la Borsa del Lavoro sul sito Borsa Lavoro Calabria collegata in rete alla Borsa Lavoro Nazionale costituita insieme con alcune altre regioni che hanno attuato la specifica direttiva del Ministero del Welfare.
I servizi offerti in rete mettono in collegamento i cittadini, le imprese e gli intermediari con una gamma completa di strumenti per l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Titolo Iniziativa 1Le risorse web della Regione Calabria per orientarsi nel mercato del lavoro sul territorio si sviluppano a partire da Dipartimento Lavoro - Regione Calabria. Al suo interno è possibile consultare i bandi e i provvedimenti regionali in materia di politiche del lavoro e di formazione.
Per chi cerca o offre lavoro a livello europeo sono invece, reperibili notizie e dai sui tre canali Eures (European Employment Services - Servizi europei per l’impiego): Eures del Ministero del Lavoro, Eures Europeo.
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