venerdì 27 febbraio 2009

Por Calabria 2007-2013 Fesr

4.3.3.3. Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori
Obiettivi Operativi Linee di Intervento
Codici
Categorie
di Spesa
Beneficiari
3.3.1.1
Azioni per incentivare le imprese all’introduzione di sistemi
di gestione ambientale all’interno dei processi industriali e
dei servizi.
06
3.3.1.2 Azioni per ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti
speciali. 44
Imprese e loro consorzi.
3.3.1 Prevenire e ridurre la quantità e la
pericolosità dei rifiuti prodotti.
3.3.1.3 Azioni di informazione e sensibilizzazione ambientale. 44
Regione Calabria
Amministrazioni Provinciali
Enti Locali
3.3.2.1 Azioni per l’adeguamento del sistema impiantistico
regionale dei rifiuti. 44
3.3.2.2 Azioni per sostenere la raccolta differenziata dei rifiuti. 44
3.3.2.3 Azioni per sostenere il riuso, il riciclo e il recupero dei
rifiuti. 44
3.3.2
Ottimizzare il sistema di gestione dei
rifiuti e attivare le filiere produttive
connesse al riutilizzo, reimpiego,
riciclaggio e recupero di materia ed
energia.
3.3.2.4 Azioni per sostenere la gestione degli imballaggi e dei
rifiuti da imballaggi. 44
Regione Calabria
Amministrazioni Provinciali,
Enti Locali
Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari o
Gestori di Infrastrutture e Servizi Pubblici o di
Pubblica Utilità.
Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri di
Ricerca Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e
Tecnologici.
Società miste partecipate da Enti Pubblici.
Imprese e loro consorzi.
222/396
Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Unità di
Misura
Valore
Atteso
2013
N° Imprese finanziate (3.3.1.1). Numero 100
N° Imprese finanziate (3.3.1.2). Numero 40
Obiettivo Operativo 3.3.1 – Prevenire e
ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti
prodotti.
N° Interventi di informazione e sensibilizzazione ambientale (3.3.1.3). Numero 6
N° Impianti creati/potenziati (3.3.2.1). Numero 5
N° Campagne informative (3.3.2.2). Numero 5
N° Interventi di incentivazione alla raccolta differenziata della frazione umida
(3.3.2.2). Numero 300
N° Interventi per l’utilizzo del compost da raccolta differenziata della frazione
umida (3.3.2.2). Numero 20
N° Imprese finanziate (3.3.2.3). Numero 100
Obiettivo Specifico 3.3 -
Accrescere la capacità di
offerta, efficacia e efficienza
del servizio di gestione dei
rifiuti, rafforzando i un'ottica
di integrazione le filiere a esso
collegate.
Obiettivo Operativo 3.3.2 – Ottimizzare il
sistema di gestione dei rifiuti e attivare le
filiere produttive connesse al riutilizzo,
reimpiego, riciclaggio e recupero di materia
ed energia.
N° Imprese finanziate (3.3.2.4). Numero 60
Obiettivo Specifico Indicatore di Risultato Unità di
Misura Fonte
Valore
Attuale
(Anno)
Valore
Atteso
2013
Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante (Obiettivo di Servizio QRSN -
Obiettivo Strategia di Lisbona).
(Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante).
Kg pro
capite
DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
394,7
(2005) 230
Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di
compost di qualità (Obiettivo di Servizio QRSN).
(Percentuale di frazione umida trattata in impianti di compostaggio sulla frazione di
umido nel rifiuto urbano totale).
% DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 0,8 (2005) 20
Obiettivo Specifico 3.3 -
Accrescere la capacità di
offerta, efficacia e efficienza
del servizio di gestione dei
rifiuti, rafforzando i un'ottica
di integrazione le filiere a esso
collegate.
Rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani .
%
Istat-Dps Banca Dati
Indicatori di Contesto 8,6 40
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4.3.4. Bonifica dei Siti Inquinati
4.3.4.1. Obiettivo Specifico e Obiettivi Operativi
Restituire all’uso collettivo le aree compromesse da inquinamento, valorizzando le opportunità di
sviluppo imprenditoriale e garantendo la tutela della salute pubblica e delle risorse ambientali (Obiettivo
Specifico 3.4).
La strategia regionale per il recupero delle aree contaminate e/o inquinate sarà attuata nel rispetto del
principio “chi inquina paga” sulla base delle priorità previste nei seguenti Piani133 che saranno
debitamente aggiornati:
- Piano Regionale di Bonifica e Ripristino Ambientale delle Aree Inquinate;
- Piano di Protezione dell’Ambiente, di Decontaminazione, di Smaltimento e di Bonifica ai fini della
Difesa dai Pericoli derivanti dall’Amianto,
anche attraverso il miglioramento delle conoscenze e delle tecnologie per il rilevamento, il monitoraggio
e la gestione dei siti inquinati.
La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei
paragrafi successivi.
Obiettivo Operativo 3.4.1 - Completare la bonifica dei siti contaminati per recuperare alle opportunità di
sviluppo sostenibile le aree contaminate, anche a tutela della salute pubblica e del territorio.
L’Obiettivo Operativo è finalizzato a dare concreta attuazione agli interventi prioritari previsti nei Piani
attraverso le seguenti tipologie di interventi:
- Completamento della caratterizzazione dei siti inquinati ad alto, medio e basso rischio, individuati
dal Piano Regionale di Bonifica delle Aree Inquinate.
- Messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati individuati dal Piano Regionale
di Bonifica delle Aree Inquinate sulla base delle priorità connesse ai livelli di rischio.
- Bonifica dei fondali marini sotto costa interessati da abbandoni e depositi di rifiuti, con particolare
attenzione alle aree costiere di rilevante interesse turistico e paesaggistico.
- Realizzazione di indagini epidemiologiche nell’ambito della realizzazione dei piani di
caratterizzazione dei siti da bonificare, .
- Interventi di ripristino ambientale di aree interessate da inquinamento diffuso.
- Potenziamento di tutte le azioni finalizzate all’individuazione delle responsabilità e alla prevenzione
e repressione del danno ambientale, nel rispetto del principio “chi inquina paga”, attraverso una
intensificazione delle attività di monitoraggio e controllo condotte sul territorio dagli Organi
competenti.
Per la selezione e l’esecuzione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale, di messa in sicurezza
operativa o permanente, dovranno essere individuate le migliori tecniche di intervento a costi sostenibili
(B.A.T.N.E.E.C. – Best Available Technology Not Entailing Excessive Costs), ai sensi delle Direttive
comunitarie. A tal fine la Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle seguenti tipologie di azioni:
- analisi delle tecnologie e selezione degli scenari alternativi applicabili ai singoli siti inquinati per
poter disporre di una vasta ed oggettiva possibilità di scelta per le operazioni di bonifica. L’analisi
delle alternative tecnologiche deve essere effettuata valutando i risultati delle applicazioni delle
specifiche tecnologie in altri contesti territoriali;
- analisi di dettaglio e test specifici sui singoli siti inquinati (proprietà chimico-fisiche dei contaminanti
e caratteristiche microbiologiche) per valutare le rese di abbattimento dei contaminanti per le
specifiche tecnologie che si vogliono adottare.
133 Gli interventi di bonifica dei siti di importanza nazionale localizzati in Calabria saranno realizzati nell’ambito di un Programma
Speciale Nazionale finanziato con i Fondi FAS per il periodo di programmazione 2007 – 2013.
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4.3.4.2. Linee di intervento
Linea di Intervento 3.4.1.1 – Azioni per l’attuazione del Piano Regionale per la Bonifica delle Aree
Inquinate.
La Linea di Intervento prevede la realizzazione delle seguenti tipologie di azioni nelle aree inquinate
individuate dal Piano Regionale di Bonifica delle Aree Inquinate, sulla base delle priorità di intervento
che deriveranno dall’applicazione dei parametri di cui all’articolo 240 del D. Lgs. 152/2006
(Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) e Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR)134):
- completamento della caratterizzazione dei siti inquinati ad alto, medio e basso rischio, individuati dal
Piano Regionale di Bonifica delle Aree Inquinate;
- messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati individuati dal Piano Regionale
di Bonifica delle Aree Inquinate sulla base delle priorità connesse ai livelli di rischio.;
- interventi di ripristino ambientale di aree interessate da inquinamento diffuso.
Gli interventi saranno limitati alle aree di proprietà pubblica, dichiarate di pubblica utilità o sottoposte a
procedimenti espropriativi finalizzati a provvedimenti di recupero ambientale.
Linea di Intervento 3.4.1.2 – Azioni per l’attuazione del Piano di Protezione dell’Ambiente, di
Decontaminazione, di Smaltimento e di Bonifica ai fini della Difesa dai Pericoli derivanti dall’Amianto.
La Linea di Intervento prevede la realizzazione delle azioni che saranno individuate nel Piano di
Protezione dell’Ambiente, di Decontaminazione, di Smaltimento e di Bonifica ai fini della Difesa dai
Pericoli derivanti dall’Amianto. Le tipologie di azioni previste sono riportate di seguito:
- realizzazione di indagini e analisi specifiche per completare la conoscenza complessiva del rischio
amianto;
- caratterizzazione dei siti inquinati ad alto, medio e basso rischio, individuati dal Piano di Protezione
dell’Ambiente, di Decontaminazione, di Smaltimento e di Bonifica ai fini della Difesa dai Pericoli
derivanti dall’Amianto;
- messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati individuati dal Piano di
Protezione dell’Ambiente, di Decontaminazione, di Smaltimento e di Bonifica ai fini della Difesa dai
Pericoli derivanti dall’Amianto sulla base delle priorità connesse ai livelli di rischio;
- realizzazione delle fasi di smaltimento finale dei rifiuti e di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica
dei soggetti esposti;
- controllo delle condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza del lavoro.
Gli interventi saranno limitati alle aree e agli edifici di proprietà pubblica, dichiarate di pubblica utilità o
sottoposte a procedimenti espropriativi finalizzati a provvedimenti di recupero ambientale.
Linea di Intercento 3.4.1.3 – Azioni per la bonifica dei fondali marini sotto costa.
La Linea di Intervento sostiene la bonifica dei fondali marini sotto costa interessati da abbandoni e
depositi di rifiuti inerti e urbani, con priorità alle aree costiere di rilevante interesse turistico e
paesaggistico.
Nello specifico la Linea di Intervento prevede l’attuazione di specifici Piani di Azione per la bonifica dei
fondali marini sotto costa attraverso la realizzazione delle seguenti tipologie di operazioni: i) rimozione di
eventuali relitti spiaggiati; ii) rimozione di materiali inquinanti e bonifica dei fondali marini sottocosta, al
fine di ripristinare l’equilibrio ecologico delle aree135.
134 Le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) vengono definite dall’art. 240 lett. c) T.U. ambientale come i livelli di
contaminazione delle matrici ambientali da determinare caso per caso con l'applicazione della procedura di analisi di rischio sito
specifica e sulla base del piano di caratterizzazione. I livelli di Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) esprimono un
valore di attenzione superato il quale occorre procedere alla caratterizzazione del sito e, sulla base di essa, all’analisi di rischio
(art. 240 lett. b) e art. 242).
135 Nel caso di sversamenti accidentali di qualsiasi tipo di materiale nelle acque marine si provvederà alla loro rimozione.
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4.3.4.3. Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori
Obiettivi Operativi Linee di Intervento
Codici
Categorie
di Spesa
Beneficiari
3.4.1.1 Azioni per l’attuazione del Piano Regionale per la Bonifica
delle Aree Inquinate. 50
3.4.1.2
Azioni per l’attuazione del Piano di Protezione
dell’Ambiente, di Decontaminazione, di Smaltimento e di
Bonifica ai fini della Difesa dai Pericoli derivanti
dall’Amianto.
50
3.4.1
Completare la bonifica dei siti contaminati
per recuperare alle opportunità di sviluppo
sostenibile le aree contaminate, anche a
tutela della salute pubblica e del territorio.
3.4.1.3 Azioni per la bonifica dei fondali marini sotto costa. 50
Regione Calabria
Amministrazioni Provinciali,
Enti Locali
Enti e Amministrazioni Centrali gestori di servizi
con sedi nel territorio regionale.
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale
(ArpaCal).
Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari o
Gestori di Infrastrutture e Servizi Pubblici o di
Pubblica Utilità.
Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri di
Ricerca Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e
Tecnologici.
Società miste partecipate da Enti Pubblici.
Imprese e loro consorzi.
226/396
Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Unità di
Misura
Valore atteso
2013
N° Siti inquinati caratterizzati (3.4.1.1). Numero 150
N° Siti messi in sicurezza e/o bonificati (3.4.1.1). Numero 45
N° Interventi di ripristino ambientale (3.4.1.1). Numero 45
N° Indagini e analisi (3.4.1.2) . Numero 6
N° Siti inquinati da amianto caratterizzati (3.4.1.2). Numero 60
N° Siti inquinati da amianto messi in sicurezza e/o bonificati (3.4.1.2). Numero 60
Obiettivo Specifico 3.4 -
Restituire all’uso collettivo le
aree compromesse da
inquinamento, valorizzando le
opportunità di sviluppo
imprenditoriale e garantendo la
tutela della salute pubblica e
delle risorse ambientali.
Obiettivo Operativo 3.4.1 – Completare
la bonifica dei siti contaminati per
recuperare alle opportunità di sviluppo
sostenibile le aree contaminate, anche a
tutela della salute pubblica e del
territorio.
N° Interventi di bonifica di fondali marini (3.4.1.3). Numero 8
Obiettivo Specifico Indicatore di Risultato Unità di
Misura Fonte
Valore
Attuale
(Anno)
Valore Atteso
2013
Superficie dei siti inquinati di importanza nazionale/regionale bonificata sul totale
da bonificare % Sistema informativo
regionale 30
Percentuale siti caratterizzati sui siti inquinati censiti. % Sistema Informativo
Regionale 50
Obiettivo Specifico 3.4 -
Restituire all’uso collettivo le
aree compromesse da
inquinamento, valorizzando le
opportunità di sviluppo
imprenditoriale e garantendo la
tutela della salute pubblica e
delle risorse ambientali.
Percentuale superficie aree con presenza di amianto bonificate sul totale della
superficie delle aree con presenza di amianto (%). % Sistema Informativo
Regionale 50
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4.3.5. Sostenibilità Ambientale delle Politiche di Sviluppo e Monitoraggio
Ambientale
4.3.5.1. Obiettivo Specifico e Obiettivi Operativi
Garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo attraverso l’utilizzazione di adeguati
strumenti normativi, di programmazione e pianificazione, di monitoraggio e controllo, di informazione e
partecipazione (Obiettivo Specifico 3.5).
La strategia regionale sarà finalizzata a consolidare la gamma degli strumenti disponibili per garantire la
sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo e a completare e potenziare i sistemi di monitoraggio e
conoscenza dello stato dell’ambiente.
La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei
paragrafi successivi.
Obiettivo Operativo 3.5.1 - Garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo.
L’Obiettivo Operativo è finalizzato a sostenere la realizzazione di un insieme di politiche orizzontali,
supportate da adeguati strumenti operativi, per migliorare la sostenibilità ambientale delle attività che
hanno un impatto sull’ambiente naturale. In particolare si fa riferimento:
- al sostegno dei processi di sviluppo sostenibile delle Agende 21 Locali all’interno del processo di
programmazione territoriale e progettazione integrata;
- al sostegno della certificazione di sistemi di gestione ambientali, di contabilità ambientale e di
ecolabel;
Obiettivo Operativo 3.5.2 – Completare e potenziare i sistemi di monitoraggio e conoscenza dello stato
dell’ambiente.
L’Obiettivo Operativo è finalizzato a garantire, attraverso una costante azione di osservazione e
monitoraggio, un’adeguata conoscenza sullo stato dell’ambiente, sui fattori naturali e antropici che
incidono sulle risorse e sulle caratteristiche delle componenti ambientali, sulla loro evoluzione. Un
ulteriore obiettivo del monitoraggio è quello di fornire con continuità tutte le informazioni necessarie per
la previsione e la gestione di potenziali situazioni di crisi.
Le informazioni del monitoraggio, analizzate ed elaborate anche attraverso l’utilizzo di modelli di
previsione e supporto alle decisioni, sono utilizzati per supportare la definizione, l’aggiornamento, la
gestione e la valutazione di piani, programmi e progetti che hanno impatti sulle componenti ambientali
(fattori che esercitano pressione sulle risorse, evoluzione delle componenti ambientali).
La strategia di intervento per conseguire le finalità dell’Obiettivo Operativo, si articola lungo le seguenti
tre direttrici principali:
- raggiungere la piena operatività dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPACal),
con la messa a regime dell’organizzazione, il potenziamento dei laboratori e delle strutture e
infrastrutture centrali e periferiche e la messa a regime del sistema integrato di raccolta, gestione e
diffusione dei dati di monitoraggio;
- aggiornare il Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA), che rappresenterà un fondamentale
strumento di supporto alle decisioni e renderà possibile, come sancito dalla Direttiva comunitaria
2003/4/CE recepita con D.Lgs. 195/2005, il diritto d’accesso all’informazione ambientale, in quanto
tutte le informazioni che in esso confluiranno dalle reti e dai sistemi di monitoraggio saranno rese
disponibili secondo livelli di lettura adeguati ai diversi utenti per le diverse finalità: pianificazione,
comunicazione, reporting, prevenzione, controllo;
- implementazione e potenziamento delle reti di monitoraggio delle matrici ambientali e dei sistemi di
controllo ad esse strettamente legati, e realizzazione degli interventi finalizzati all’arricchimento dei
catasti e degli inventari delle pressioni, indispensabili strumenti informativi per stabilire le priorità di
intervento e di programmazione.
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4.3.5.2. Linee di intervento
Linea di Intervento 3.5.1.1 – Azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo.
La Linea di Intervento sostiene la realizzazione di;
- Agende 21 Locali.
La realizzazione di processi di Agenda 21 locale, nell’ambito del processo di programmazione
territoriale e progettazione integrata previsto dal POR Calabria FESR 2007 – 2013, sarà attivata in
coerenza con gli orientamenti definiti nel corso della Conferenza Aalborg + 10.
- Certificazioni / Registrazioni d’Area o di Distretto
La Linea di Intervento sosterrà le Certificazioni / Registrazioni d’Area o di Distretto finalizzate a
realizzare un effettivo valore aggiunto attraverso le sinergie e la cooperazione tra attività produttive,
lo scambio di “buone pratiche” e l’utilizzazione di risorse comuni.
- Certificazioni di Prodotto (Ecolabel).
L’adozione del marchio europeo ECOLABEL per la certificazione ambientale per i prodotti e i
servizi costituisce un vantaggio competitivo in quanto il marchio costituisce un elemento distintivo,
sinonimo di qualità ambientale che permette di collocare il prodotto/servizio sul mercato europeo e
garantire il consumatore interessato e sensibile alla sostenibilità ambientale136. La Linea di Intervento
sosterrà, attraverso l’erogazione di specifici incentivi, i Soggetti interessati a certificare, su base
volontaria, i prodotti/servizi delle loro organizzazioni in conformità a quanto previsto dalla
normativa comunitaria per il marchio ECOLABEL137.
- Sistemi di Contabilità Ambientale.
I Sistemi di Contabilità Ambientale permettono d integrare le informazioni che descrivono lo stato
dell’ambiente con rapporti, rendiconti e bilanci in grado di indirizzare la pianificazione e la
programmazione degli Enti pubblici. Si tratta di strumenti che permettono alle Istituzioni e alle
Comunità Locali di definire gli obiettivi e le azioni in materia di sostenibilità ambientale e di
utilizzare le informazioni e i dati ambientali per la verifica dei progressi compiuti.
La Linea di Intervento sosterrà attraverso specifici incentivi le Istituzioni e le Comunità Locali che
intendono utilizzare Sistemi di Contabilità Ambientale per programmare, realizzare, monitorare e
valutare le politiche di sostenibilità ambientale.
Linea di Intervento 3.5.2.1 – Azioni per completare e potenziare i sistemi di monitoraggio e conoscenza
dello stato dell’ambiente.
La Linea di Intervento sostiene, in continuità con quanto realizzato nel periodo di programmazione 2000
– 2006, la realizzazione delle seguenti azioni:
- Azioni per il Potenziamento dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPACal).
- La Linea di Intervento sostiene la messa a regime dell’organizzazione dell’Agenzia, il potenziamento
dei laboratori e delle strutture e infrastrutture centrali e periferiche e la messa a regime del sistema
integrato di raccolta, gestione e diffusione dei dati di monitoraggio.
- Potenziamento e Aggiornamento del Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA).
Il Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA) sarà potenziato per garantire, come sancito
dalla Direttiva comunitaria 2003/4/CE recepita con il D. Lgs. 195/2005, il diritto d’accesso
all’informazione ambientale, secondo livelli di lettura adeguati, ai diversi utenti per le diverse
finalità: pianificazione, comunicazione, reporting, prevenzione, controllo. Il potenziamento del SIRA
prevede anche l’implementazione delle funzioni di georeferenziazione delle informazioni ambientali,
136 Al consumatore, l'ecolabel europeo garantisce che il prodotto: ha un minor impatto ambientale rispetto agli altri prodotti presenti sul
mercato; è stato sottoposto a severissimi test per assicurarne le qualità ambientali e prestazionali; scegliendo prodotti/servizi ecolabel,
quindi, il consumatore contribuisce a migliorare l'ambiente, riceve un'informazione trasparente e credibile, acquista prodotti che non hanno
componenti dannosi alla salute e verificati da un Organismo indipendente. Al produttore e al distributore l' ecolabel europeo: consente di
richiedere per i propri prodotti un marchio valido in tutti i Paesi europei; accresce la visibilità sul mercato nazionale ed europeo; dà una
pubblicità aggiuntiva attraverso le campagne di promozione dell'UE e degli Stati membri, i siti web dedicati, etc..
137 Regolamento CE n. 1980/2000.
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lo sviluppo di nuove funzionalità per la rappresentazione della conoscenza ambientale e
l’implementazione di modelli di analisi e previsione.
- Implementazione e potenziamento delle reti di monitoraggio delle matrici ambientali e dei sistemi d
controllo correlati.
La Linea di Intervento sostiene l’implementazione e il potenziamento delle reti di monitoraggio e dei
sistemi di controllo delle matrici ambientali (acqua, aria, suolo), la realizzazione di censimenti,
l’alimentazione dei catasti e gli inventari delle pressioni. Nello specifico si prevede:
- il potenziamento e l’implementazione - nel rispetto delle esigenze normative, tecnico-conoscitive ed
informatiche - delle reti di monitoraggio e controllo ambientale realizzate ma non ancora
completate138;
- il potenziamento delle attività di controllo e monitoraggio dell’ambiente marino-costiero e la
realizzazione di una Centrale Operativa per il monitoraggio della fascia costiera della Calabria;
- l’attivazione di programmi per l’implementazione di attività inerenti all’epidemiologia ed alla
tossicologia ambientale;
- l’attivazione di programmi per l’implementazione di attività inerenti l’inquinamento urbano e
l’impatto sulla salute;
- l’integrazione degli ambiti di applicazione dei dati provenienti dalle reti meteorologiche regionali in
funzione degli scenari dei cambiamenti climatici;
- la creazione di osservatori dedicati al monitoraggio del rischio territoriale derivante da fenomeni di
siccità e desertificazione;
- la realizzazione di studi sulla fitodepurazione del suolo e delle acque;
- la definizione di bioindicatori e biomarker per la valutazione di qualità della fascia costiera;
- il rilevamento dei fondali marini;
- la caratterizzazione bioecologica dei relitti sommersi in Calabria;
- il monitoraggio marino-costiero per la conoscenza dell’ecosistema marino, dello stato delle acque e
della diffusione della Posidonia marina;
- il monitoraggio delle acque sotterranee;
- il censimento della presenza di radon, in via prioritaria nelle scuole;
- lo studio sulla ecotossicologia alimentare139;
- l’indagine sull’inquinamento da amianto;
- l’indagine sulla contaminazione da metalli pesanti;
- la realizzazione del Piano Regionale sulla Qualità dell’aria;
- la realizzazione del Catasto Rifiuti.
138 La rete è stata realizzata dall’ARPACal nell’ambito degli interventi previsti dalla Misura 1.9 del POR Calabria 2000/2006.
139 In collaborazione con l’Università degli Studi “Magna Grecia" di Catanzaro e ARPACal è in corso di realizzazione un centro di
eccellenza per lo studio e la ricerca tossicologica sugli alimenti.
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4.3.5.3. Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori
Obiettivi Operativi Linee di Intervento
Codici
Categorie
di Spesa
Beneficiari
3.5.1 Garantire la sostenibilità ambientale
delle politiche di sviluppo. 3.5.1.1 Azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle
politiche di sviluppo. 54
3.5.2
Completare e potenziare i sistemi di
monitoraggio e conoscenza dello stato
dell’ambiente.
3.5.2.1 Azioni per completare e potenziare i sistemi di
monitoraggio e conoscenza dello stato dell’ambiente. 48
Regione Calabria
Amministrazioni Provinciali,
Enti Locali
Enti e Amministrazioni Centrali gestori di servizi
con sedi nel territorio regionale.
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale
(ArpaCal).
Enti o Soggetti Concessionari o Affidatari o
Gestori di Infrastrutture e Servizi Pubblici o di
Pubblica Utilità.
Università, Enti Pubblici di Ricerca, Centri di
Ricerca Pubblici e Privati, Parchi Scientifici e
Tecnologici.
Società miste partecipate da Enti Pubblici.
Imprese e loro consorzi.
231/396
Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Unità di
Misura
Valore
Atteso
2013
N° Interventi nell’ambito dei processi di Agenda 21 finanziati (3.5.1.1). Numero 20
N° Soggetti incentivati alla certificazione ambientale (3.5.1.1). Numero 40
N° Soggetti incentivati all’adozione del marchio ECOLABEL (3.5.1.1). Numero 80
N° Interventi in favore del Green Public Procurement (3.5.1.1) . Numero 40
Obiettivo Operativo 3.5.1 – Garantire la
sostenibilità ambientale delle politiche di
sviluppo .
N° Centri educazione ambientale finanziati (3.5.1.1). Numero 10
N° Interventi di potenziamento dell’ARPACAL (3.5.2.1). Numero 10
Obiettivo Specifico 3.5 -
Garantire la sostenibilità
ambientale delle politiche di
sviluppo attraverso
l’utilizzazione di adeguati
strumenti normativi, di
programmazione e
pianificazione, di monitoraggio
e controllo, di informazione e
partecipazione.
Obiettivo Operativo 3.5.2 – Completare e
potenziare i sistemi di monitoraggio e
conoscenza dello stato dell’ambiente.
N° Interventi di implementazione e potenziamento delle reti di monitoraggio delle
matrici ambientali e dei sistemi di controllo (3.5.2.1). Numero 12
Obiettivo Specifico Indicatore di Risultato Unità di
Misura Fonte
Valore
Attuale
(Anno)
Valore
Atteso
2013
Obiettivo Specifico 3.5 -
Garantire la sostenibilità
ambientale delle politiche di
sviluppo attraverso
l’utilizzazione di adeguati
strumenti normativi, di
programmazione e
pianificazione, di monitoraggio
e controllo, di informazione e
partecipazione.
Superficie regionale interessata dalla rete di controllo e monitoraggio (kmq).
%
Sistema Informativo
Regionale
100
232/396
4.3.6. Grandi Progetti, integrazione con altri Fondi e strumenti di ingegneria
finanziaria
4.3.6.1. Elenco dei Grandi Progetti
Al momento della presentazione del POR Calabria FESR 2007 – 2013 sono stati individuati i seguenti
Grandi Progetti:
- Sistema Idrico dell’Alto Esaro – Abatemarco.
- Sistema Idrico del Menta.
- Sistema Idrico dell’Alaco.
4.3.6.2. Sinergie con altri Fondi e strumenti finanziari
Sinergie con il PSR Calabria 2007 – 2013 (FEASR).
Il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013, per quanto riguarda le infrastrutture territoriali (es. strade, , reti
elettriche e di telecomunicazioni), interverrà esclusivamente nel caso di interventi che interessano le reti
minori a servizio delle aziende agricole e forestali e prioritariamente a favore di quegli interventi
finalizzati a creare o migliorare il collegamento con una rete principale.
Il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013 interverrà per prevenire e contrastare i fenomeni di dissesto
idrogeologico che interessano superfici e infrastrutture aziendali agricole nelle aree che presentano livelli
di rischio 1 e 2. Il POR Calabria FESR 2007 – 2013 interverrà per prevenire e contrastare i fenomeni di
dissesto idrogeologico in aree che presentano i livelli massimi di rischio 3 e 4, attraverso la realizzazione
di interventi previsti ed inseriti nel PAI. Inoltre il POR Calabria FESR 2007 – 2013 interverrà in aree che
riguardano il demanio pubblico, con particolare riferimento ai bacini idrografici che interessano le aree
produttive (distretti industriali).
I piani e le misure volti a prevenire gli incendi saranno oggetto di finanziamento esclusivamente
attraverso il PSR Calabria FEASR 2007 – 2013.
Sinergie con il PON FEP 2007 – 2013.
Sono di esclusiva pertinenza del PON FEP 2007 - 2013 gli interventi volti a preservare e migliorare la
flora e la fauna acquatica nel quadro di Natura 2000, se inerenti all’attività di pesca o allo sviluppo
sostenibile delle zone di pesca selezionate (art. 43 del regolamento FEP). Tutti gli altri intereventi volti
alla tutela della biodiversità dovranno essere realizzati utilizzando risorse nazionali.
4.3.6.3. Applicazione complementarietà tra i Fondi strutturali
Al fine di aumentare l’efficacia degli interventi programmati, si potrà fare ricorso al principio della
complementarietà tra i Fondi strutturali, di cui all’art. 34 del Regolamento (CE) 1083/06, e finanziare
azioni che rientrano negli ambiti di intervento stabiliti dal POR Calabria FSE 2007 – 2013, nei limiti e
alle condizioni ivi previste fino a un massimo del 10% del contributo comunitario del presente Asse
prioritario, purché esse siano necessarie al corretto svolgimento dell’operazione e ad essa direttamente
legate.
4.3.6.4. Strumenti di ingegneria finanziaria
La Regione Calabria ha avviato le procedure necessarie per la stipula di un Accodo Quadro con la BEI
per l’attuazione del POR FESR 2007 – 2013 che dovrebbe prevedere la concessione di prestiti per :
- il finanziamento parziale della quota del POR Calabria FESR 2007 – 2013 a carico della Regione
Calabria;
- il finanziamento parziale di Progetti relativi alla realizzazione:
- di infrastrutture e impianti per il ciclo integrato delle acque;
- di infrastrutture e impianti per la gestione dei rifiuti;
233/396
- il finanziamento della quota parte di competenza degli Enti Locali per la realizzazione dei Progetti di
opere pubbliche in cui gli stessi sono Beneficiari Finali. Il finanziamento dovrebbe essere realizzato
attraverso la costituzione di un Fondo di Rotazione Regionale per la Realizzazione delle Opere
Pubbliche. Le modalità di funzionamento dei prestiti e del Fondo saranno definite di concerto con le
Associazioni degli Enti Locali e con la BEI.
Gli strumenti di ingegneria finanziaria attivati saranno conformi a quanto previsto dagli articoli 36 e 44
del Regolamento (CE) 1083/2006 e dagli articoli 43, 44, 45 e 46 del Regolamento (CE) 1028/2006.
234/396
4.4. Asse IV – Qualità della Vita e Inclusione Sociale
4.4.1. Istruzione
Considerata la specifica situazione della Regione Calabria, ed in particolare lo stato critico degli edifici
scolastici, è stato concordato che il Programma regionale può intervenire sulle stesse priorità del
Programma Operativo Nazionale Ambienti per l’Apprendimento, in maniera integrata e complementare,
ferma restando un’intesa specifica in tal senso. Il PON interverrà prevalentemente nelle aree urbane ed il
POR Calabria FESR 2007 – 2013 nelle aree interne e periferiche che presentano maggiori condizioni di
disagio sociale e elevati tassi di dispersione scolastica.
La Regione Calabria ed il Ministero della Pubblica Istruzione sottoscriveranno un Protocollo d’Intesa nel
quale saranno esplicitati gli interventi a titolarità regionali e la mappa con l’individuazione delle aree di
intervento.
4.4.1.1. Obiettivo Specifico e Obiettivi Operativi
Migliorare la qualità e l’accessibilità delle strutture e dei servizi scolastici nelle aree interne e periferiche
della regione che presentano maggiori condizioni di disagio sociale e elevati tassi di dispersione
scolastica. (Obiettivo Specifico 4.1).
La scuola è un servizio pubblico essenziale per lo sviluppo civile ed economico della Calabria140. In
alcune aree territoriali della Calabria, che presentano criticità legate a situazioni di esclusione sociale e/o
di legalità, la funzione di servizio della scuola assume una valenza ancora più rilevante. E’ necessario
rafforzare e qualificare in queste aree territoriali la presenza delle Istituzioni scolastiche rendendole più
accoglienti, più aperte al territorio e più funzionali alle maggiori funzioni richieste attraverso un
intervento straordinario che utilizzi in modo sinergico tutte le risorse disponibili comunitarie, nazionali e
regionali. Per rendere più attrattive ed efficienti queste scuole è necessario intervenire sia sulla “qualità
fisica” delle strutture e degli edifici scolastici sia sulle tecnologie e sugli ambienti per l’apprendimento.
L’Amministrazione Regionale, con il supporto del Ministero della Pubblica Istruzione, definirà gli
standard di qualità ai quali le strutture e i servizi scolastici dovranno uniformarsi.
La strategia regionale dovrà sostenere, nelle aree interne e marginali, l’apertura della scuola al mondo
esterno con interventi finalizzati a:
- integrare le attività scolastiche con le politiche di sviluppo territoriale;
- sostenere la formazione permanente degli adulti.
In questo contesto le azioni proposte contribuiranno a sostenere le politiche di coesione sociale e di
contrasto allo spopolamento nelle aree più in ritardo di sviluppo della regione.
La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei
paragrafi successivi.
Obiettivo Operativo 4.1.1 - Migliorare la qualità e l’accessibilità delle strutture scolastiche e dei servizi
complementari alla didattica e accrescere la diffusione, l’accesso e l’uso delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione nelle scuole.
140 La dotazione infrastrutturale e tecnologica delle scuole calabresi rappresenta uno dei punti di maggiore criticità del sistema
scolastico regionale. Come specificato nell’analisi:
- il 12,3% degli edifici scolastici presenta una vetustà superiore ai 50 anni ;
- il 30% degli edifici scolastici sono ospitati in strutture non progettate per uso scolastico;
- solo il 30% di edifici scolastici possiede il certificato di collaudo e di abitabilità;
- in diversi edifici è stata riscontrata la presenza di amianto;
- molti edifici scolastici presentano criticità rispetto al rischio sismico e/o non sono stati adeguati alla
normativa introdotta con DPCM del 20.03.03 n. 3274.
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Per migliorare la qualità e l’accessibilità delle strutture scolastiche, anche alle popolazioni locali,
dovranno essere realizzati:
- interventi per migliorare la qualità e la funzionalità delle scuole;
- interventi per migliorare la sostenibilità ambientale della scuola (risparmio energetico, risanamento
idrico, gestione dei rifiuti, isolamento acustico, messa in sicurezza degli edifici, etc.);
- interventi per consentire l’accessibilità ai servizi scolastici alle persone diversamente abili;
- interventi per la realizzazione di infrastrutture per la realizzazione di attività complementari alla
didattica (impianti sportivi, biblioteche, laboratori, etc.).
In parallelo sarà necessario innovare i processi di apprendimento anche attraverso una maggiore e più
consapevole utilizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Si fa riferimento in
particolare:
- all’innovazione tecnologica degli ambienti didattici e alla produzione e utilizzazione di moduli
didattici multimediali e interattivi;
- alla messa in rete delle scuole della regione con l’obiettivo di condividere metodologie, strumenti,
contenuti, competenze ed esperienze per la realizzazione delle attività scolastiche;
- alla realizzazione e utilizzazione di adeguati sistemi informativi per rendere più efficace
l’organizzazione e la gestione delle scuole e delle attività scolastiche;
- alla realizzazione di infrastrutture e servizi telematici per permettere l’accesso ad internet alle scuole
localizzate nelle aree interne e rurali.
- all’apertura della scuola al mondo esterno con priorità alla formazione permanente degli adulti;
- all’accesso ad internet delle scuole localizzate nelle aree interne e rurali.
4.4.1.2. Linee di intervento
Linea di Intervento 4.1.1.1 – Azioni per migliorare la qualità, l’accessibilità, la sostenibilità ambientale e
la funzionalità delle scuole.
La Linea di Interveto prevede la realizzazione di operazioni finalizzate a rendere le scuole più gradevoli e
vivibili attraverso:
- la cura dell’isolamento acustico degli ambienti didattici, il miglioramento delle condizioni
termoigrometriche, illuminotecniche e di salubrità delle aule, la messa in sicurezza degli edifici
scolastici;
- la realizzazione di interveti per consentire l’accessibilità ai servizi scolastici alle persone
diversamente abili;
- la realizzazione o la riqualificazione di palestre, campi sportivi e in generale strutture per le attività
fisico-motorie, la pratica sportiva e le attività complementari (giardini didattici, laboratori
artistici/musicali, biblioteche, etc.);
- il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici scolastici attraverso: i) la riduzione della
dispersione del calore (rinnovo di infissi, doppi vetri, isolamento delle pareti non soleggiate etc); ii)
l’utilizzo di sistemi efficienti per gli impianti di riscaldamento / condizionamento; iii) utilizzo di
sistemi di illuminazione a basso consumo di energia; iv) utilizzo di impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili (es. pannelli fotovoltaici); v) utilizzo di sistemi di “intelligent building”
per la gestione e il controllo degli impianti elettrici e termici;
- la riduzione della produzione dei rifiuti e raccolta differenziata: i) riduzione dell’utilizzo della carta
nell’attività didattica; ii) raccolta differenziata; iii) riciclaggio dei rifiuti;
- l’organizzazione di mezzi di trasporto collettivo per gli studenti funzionali ai piani di apertura delle
scuole con particolare priorità alle aree rurali e periferiche (scuolabus e altre forme di trasporto
collettivo).
La Linea di Intervento prevede inoltre, per le scuole localizzate in aree interne e rurali, l’acquisizione di
tecnologie per l’accesso alla rete internet ad alta velocità. A seguito di questi interventi le scuole
assumono, in queste aree interne, la funzione di centro di riferimento per la formazione e il “life long
learning” per tutti i cittadini.
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Linea di Intervento 4.1.1.2 – Realizzazione del Portale dell’istruzione in Calabria..
La realizzazione del Portale, sulla base di analoghe esperienze realizzate in altre Regioni, dovrà
permettere:
- il miglioramento dell’accessibilità di studenti, insegnanti, genitori e di tutti coloro che lavorano nel
mondo dell’istruzione a servizi, strumenti tecnologici e multimediali, risorse didattiche, corsi on line
e informazioni;
- la costruzione di percorsi didattici innovativi e la condivisione di esperienze e buone pratiche;
- il supporto alla creazione di una “comunità scolastica virtuale” basata sulla condivisione di un
progetto educativo comune e sulla cooperazione tra i Soggetti interessati (istituzioni scolastiche,
docenti, famiglie, studenti, etc,).
Linea di Intervento 4.1.1.3 – Azioni per favorire l’apertura della scuola al mondo esterno con priorità alla
formazione permanente degli adulti.
La Linea di Intervento è finalizzata a rendere disponibili all’interno delle scuole le metodologie e gli
strumenti necessari:
- ai giovani, per sviluppare le competenze chiave a un livello che li prepari alla vita lavorativa, e che
consenta il pieno sviluppo delle loro potenzialità e il raggiungimento di migliori condizioni di vita;
- agli adulti, per sviluppare, aggiornare e potenziare le loro competenze nel contesto di un processo di
apprendimento permanente per tutto l’arco della vita.
In particolare si prevede la realizzazione di:
- laboratori per l’apprendimento delle lingue;
- laboratori per l’apprendimento delle competenze informatiche di base;
- ambienti attrezzati multifunzionali per la realizzazione di dimostrazioni, di proiezioni e di
videoconferenze;
- contenuti digitali locali di qualità per tutti gli ordini di scuola e per tutte le discipline.
Linea di Intervento 4.1.1.4 – Laboratori scientifici per favorire l’apprendimento della matematica e delle
scienze.
Questa linea di intervento sostiene la diffusione della cultura scientifica nelle scuole attraverso
l’insegnamento delle discipline matematiche e scientifiche utilizzando una didattica sperimentale. Gli
interventi previsti sono finalizzati a:
- dotare le istituzioni scolastiche (del I e del II ciclo) di laboratori e strumenti per l’apprendimento
della matematica e delle scienze;
- promuovere la realizzazione di laboratori integrati in cui sia possibile disporre di ambienti per
realizzare esperimenti, effettuare misure accurate degli input e degli output, visualizzare gli
andamenti dei fenomeni e interpretarli scientificamente grazie all’uso di sensori e software specifici.
I Laboratori possono costituire la base per realizzare attività che possono attrarre nelle aree interne e
marginali della regione gruppi di studenti provenienti da altre scuole141.
141 Esperienze simili sono state realizzate negli Stati Uniti e in Italia (http://www.technotown.it/)
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4.4.1.3. Beneficiari, Categorie di Spesa e Indicatori
Obiettivi Operativi Linee di Intervento
Codici
Categorie
di Spesa
Beneficiari
4.1.1.1 Azioni per migliorare la qualità, l’accessibilità, la
sostenibilità ambientale e la funzionalità delle scuole. 75
Regione Calabria.
Amministrazioni Provinciali,
Enti Locali.
Istituti Scolastici..
Ministero della Pubblica Istruzione.
4.1.1.2 Realizzazione del Portale dell'Istruzione in Calabria. 75 Regione Calabria.
4.1.1.3 Azioni per favorire l'apertura della scuola al mondo esterno
con priorità alla formazione permanente degli adulti. 75
4.1.1
Migliorare la qualità e l’accessibilità
delle strutture scolastiche e dei servizi
complementari alla didattica e
accrescere la diffusione, l'accesso e
l'uso delle tecnologie dell'informazione
e della comunicazione nelle scuole.
4.1.1.4 Laboratori scientifici per favorire l'apprendimento della
matematica e delle scienze. 75
Regione Calabria.
Amministrazioni Provinciali,
Enti Locali.
Istituti Scolastici..
Ministero della Pubblica Istruzione.
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Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Indicatore di Realizzazione Unità di
Misura
Valore
Atteso
2013
N° Interventi per migliorare la qualità e la funzionalità delle scuole per tipologia,
di cui interventi per consentire l’accessibilità ai servizi scolastici alle persone
diversamente abili (4.1.1.1).
Numero 150
(50)
N° di interventi per migliorare la sostenibilità ambientale delle scuole, di cui
interventi per l’efficienza ed il risparmio energetico, la riduzione della
produzione di rifiuti e la raccolta differenziata, l’organizzazione di mezzi di
trasporto collettivo per gli studenti (4.1.1.1).
Numero 50
Portale dell’istruzione regionale (4.1.1.2). Numero 1
N° Laboratori e ambienti attrezzati multifunzionali realizzati (4.1.1.3). Numero 25
Obiettivo Specifico 4.1 -
Migliorare la qualità e
l’accessibilità delle strutture e
dei servizi scolastici nelle aree
interne e periferiche della
regione che presentano
maggiori condizioni di disagio
sociale e elevati tassi di
dispersione scolastica.
Obiettivo Operativo 4.1.1 - Migliorare la
qualità delle strutture scolastiche e dei
servizi complementari alla didattica e
accrescere la diffusione, l'accesso e l'uso
delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione nelle scuole.
N° Laboratori finalizzati all’apprendimento della matematica e delle scienze
creati per tipologia di istituti che li hanno creati (4.1.1.4) . Numero 20
Obiettivo Specifico Indicatore di Risultato Unità di
Misura Fonte
Valore
Attuale
(Anno 2006)
Valore
Atteso
2013
Risparmio energetico. % Sistema Informativo
Regionale n.d. -15%
Quota di energia elettrica prodotta da FER. % Sistema Informativo
Regionale n.d. +10%
Percentuale di rifiuti smaltiti attraverso la raccolta differenziata sul totale dei
rifiuti prodotti. % Sistema Informativo
Regionale n.d. 30%
Percentuale edifici scolastici adeguati alle norme di sicurezza. % di scuole Sistema Informativo
Regionale n.d. 70%
Orario medio dell’orario di apertura delle scuole. Ore per
Giorno
Sistema Informativo
Regionale 5 7
Percentuale di studenti 15enni con al massimo il primo livello di competenze in
lettura. % (OCSE- test PISA) 35 20
Percentuale di studenti 15enni con al massimo il primo livello di competenze in
matematica. % (OCSE- test PISA) 47,5 21
Obiettivo Specifico 4.1 -
Migliorare la qualità e
l’accessibilità delle strutture e
dei servizi scolastici nelle aree
interne e periferiche della
regione che presentano
maggiori condizioni di disagio
sociale e elevati tassi di
dispersione scolastica.
Tasso di abbandono alla fine del secondo anno delle scuole secondarie superiori. % DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto
1,8
(2004-2005) 1,3
Percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi. % DPS Istat – BD Indicatori
Regionali di Contesto 19,6 10,0
La Regione Calabria si impegna a completare la rilevazione dei valori attuali dei quattro indicatori di risultato ancora non definiti.
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4.4.2. Inclusione Sociale
4.4.2.1. Obiettivo Specifico e Obiettivi Operativi
Migliorare la qualità e l’equità della partecipazione sociale e lavorativa, attraverso maggiore integrazione
e accessibilità dei servizi di protezione sociale, di cura e conciliazione e del lavoro, con particolare
attenzione alle pari opportunità e alle azioni di antidiscriminazione (Obiettivo Specifico 4.2).
La Regione Calabria ha elaborato il Piano Regionale degli Interventi e dei Servizi Sociali e gli Indirizzi
per la Definizione dei Piani di Zona (Triennio 2007 – 2009). Il Piano, che costituisce il riferimento
strategico ed operativo dell’Asse Prioritario e dell’Asse III del POR Calabria FSE 2007 – 2013, assegna
un ruolo fondamentale all’accoglienza, alla famiglia, alla relazione ed al lavoro. A seguito
dell’approvazione del Piano Regionale degli Interventi e dei Servizi Sociali saranno definiti i Piani di
Zona142.
La strategia di intervento dell’Asse è finalizzata, in questo ambito di riferimento, ed in conformità a
quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 1080/2006, a sostenere:
- Investimenti nella sanità e nelle infrastrutture sociali che contribuiscano allo sviluppo regionale e
locale e ad aumentare la qualità della vita (art. 4, comma 11 del Regolamento (CE) n. 1080/2006). In
quest’ambito di intervento si prevede la realizzazione di investimenti per la realizzazione di
infrastrutture per:
- Rafforzare i diritti dei minori, sostenere la conciliazione tra lavoro e responsabilità familiari.
- Qualificare i servizi per l’assistenza e il sostegno all’autonomia degli anziani e dei diversamente
abili.
- Sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i
fenomeni di emarginazione e discriminazione.
- Migliorare la qualità dei servizi per la salute dei cittadini attraverso la sperimentazione del
modello della Casa della Salute.
- Iniziative locali per lo sviluppo e supporto alle infrastrutture che forniscono servizi zonali per creare
nuovi posti di lavoro, laddove tali azioni esulano dal campo d'applicazione del Regolamento (CE) n.
1081/2006 (art. 4, comma 3 del Regolamento (CE) n. 1080/2006)..
Il Piano Regionale degli Interventi e dei Servizi Sociali sarà attuato in stretto coordinamento con il Piano
Regionale per l’Occupazione e il Lavoro..
La strategia regionale si articolerà secondo gli Obiettivi Operativi e le Linee di Intervento presentati nei
paragrafi successivi.
Obiettivo Operativo 4.2.1 - Rafforzare i diritti dei minori e qualificare i servizi per l’assistenza e il
sostegno all’autonomia degli anziani e dei diversamente abili.
Rafforzare i diritti dei minori e potenziare i servizi per conciliare lavoro e responsabilità familiari.
L’Obiettivo Operativo, in coerenza con quanto previsto dalla Legge 285/97, prevede interventi finalizzati
a:
- realizzare strutture (asili nido, centri diurni per l’infanzia, baby parking, etc.) per permettere ai
genitori di conciliare le loro responsabilità familiari con l’attività lavorativa;
- realizzare spazi di socializzazione e per il tempo libero per gli adolescenti;
- realizzare centri diurni per adolescenti anche attraverso la chiusura e la trasformazione degli Istituti;
- realizzare case famiglia, comunità di tipo familiare caratterizzate da organizzazione e da rapporti
interpersonali analoghi a quelli di una famiglia;
142 La Legge 328/2000 introduce il concetto di Zona come ambito territoriale elementare del sistema sociale.
240/396
- realizzare comunità di recupero per minori con disturbi psichiatrici e con problemi di giustizia, anche
al fine di evitare ricorsi a strutture fuori Regione.
Qualificare i servizi di assistenza e di sostegno all’autonomia degli anziani e dei diversamente abili.
La strategia regionale143 è centrata sul sostegno, attraverso un sistema adeguato di servizi, della
domiciliarietà144 degli anziani e dei soggetti diversamente abili, sia di quelli che vivono nell’ambito di una
famiglia sia di quelli che vivono da soli e non hanno il supporto di alcuna rete di assistenza informale.
In quest’ambito l’Obiettivo Operativo sostiene il potenziamento e la qualificazione della rete di strutture,
anche residenziali, che forniscono servizi agli anziani e ai soggetti diversamente abili per i quali i servizi
resi a domicilio non risultino possibili o adeguatamente efficaci.. Inoltre per i soggetti diversamente abili
si prevede il miglioramento dell’accessibilità agli impianti sportivi e ricreativi.
Obiettivo Operativo 4.2.2 - Sostenere e migliorare le condizioni di vita di alcune categorie svantaggiate,
riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione.
Contrastare la povertà e migliorare la qualità della vita dei “senza fissa dimora” e degli immigrati.
Il contrasto alla povertà145 rappresenta uno degli obiettivi strategici ripetutamente indicati come prioritari
a livello europeo e confermati tali anche nel Piano Nazionale.
La strategia di intervento per contrastare le povertà non può limitarsi a mere forme di sostegno economico
come spesso accaduto fino ad adesso, ma deve prevedere una forte sinergia tra le politiche di prima
accoglienza e di riconoscimento dei diritti essenziali, le politiche attive del lavoro e le politiche formative.
Un’altra categoria di persone che, in molti casi, vivono ai margini della società in condizioni di degrado
sono gli immigrati146. Anche in questi casi è necessario attivare gli strumenti necessari per garantire i
servizi di prima accoglienza e i diritti essenziali di sopravvivenza ai cittadini immigrati che arrivano in
Calabria. In questo contesto è necessario qualificare il sistema della accoglienza, sia in termini strutturali,
che di servizi, soprattutto per le persone maggiormente esposte alle situazioni di “nuove schiavitù”
143 La Legge Regionale 23/2003 definisce chiaramente che, per il Soggetto non autosufficiente, è prioritario il poter mantenere il proprio domicilio, i
ritmi di vita e le conoscenze familiari, le reti di relazioni informali. E’ quindi fondamentale sostenere sia il mantenimento in famiglia che la stessa
domiciliarizzazione indipendente del soggetto, e favorirne una partecipazione attiva e lavorativa alla società.
144 Il sostegno della domiciliarietà, che rimane un diritto esigibile, viene riconosciuto come principio base anche nella Legge 328/2000 la quale
prevede esplicitamente che una riserva di risorse del Fondo Nazionale per le politiche sociali venga devoluta a questo scopo.
145 La condizione di povertà relativa (nella quale una famiglia consuma meno della metà del consumo medio pro-capite) coinvolge
l’11,9% delle famiglie italiane pari a 7,5 milioni di persone. Circa la metà di queste si trovano in condizioni di povertà assoluta nella
quale non possono soddisfare i bisogni essenziali. Analizzando il problema della povertà è possibile oggi individuare i seguenti due
gruppi di Soggetti che vivono situazioni di disagio e di esclusione sociale:
- le “povertà tradizionali” costituite dai portatori di bisogni più tradizionali, persone in condizioni di
disagio grave e conclamato e quasi sempre multidimensionale: persone in stato di povertà estrema e
senza un domicilio, tossicodipendenti o alcooldipendenti, persone con disagio psichico, anziani
poveri e soli, detenuti ed ex-detenuti, immigrati poveri e/o clandestini, richiedenti asilo, ex-prostitute,
nuclei familiari problematici, nomadi, persone che hanno interrotto ogni vincolo sociale;
- le ‘nuove povertà” che sono in forte crescita e sono caratterizzate da situazioni di sofferenza (spesso
di natura economica) che, se non affrontate, possono aggravarsi145. Si tratta di Soggetti, che spesso si
rifiutano di riconoscersi come ‘utenti’ dei servizi sociali e che a volte oppongono resistenza ad
interventi che vadano oltre l’erogazione di contributi. Rientrano in questo gruppo: i nuclei familiari
monoreddito e i nuclei monogenitoriali a basso reddito (spesso madri sole con figli), a volte anche
privi di reti di sostegno e spesso immigrati (dall’estero e da altre zone d’Italia), i lavoratori con basse
retribuzioni, pensionati, gli adulti 40-50enni senza lavoro, i lavoratori precari e le famiglie che
accumulano situazioni di debito. La crescita di queste nuove forme di povertà è legata alle
problematiche socioeconomiche degli ultimi anni (precarizzazione del lavoro, alto costo per
l’abitazione, etc.).
146 La crescita del numero di cittadini immigrati che vivono e lavorano in Calabria richiede la definizione e l’attuazione di adeguate
politiche per l’integrazione in grado di affrontare compiutamente la complessità della problematica rispetto alla condizione sociale
dei cittadini stranieri, dei bisogni che essi esprimono e delle diverse situazioni di provenienza e di presenza in Calabria.
241/396
connesse alla tratta, fenomeno che non è più considerabile come episodico e circoscritto allo sfruttamento
sessuale.
In questo contesto l’’Obiettivo Operativo è finalizzato ad affrontare prioritariamente i problemi connessi
alla prima accoglienza e alla sopravvivenza dei “senza fissa dimora” e degli immigrati, attraverso il
potenziamento e la realizzazione di centri di prima e seconda accoglienza, con l’obiettivo di creare le
necessarie condizioni per avviare, attraverso le politiche ordinarie, un successivo percorso di integrazione
sociale e lavorativa.
Prevenire e contrastare la violenza intra ed extrafamiliare
La violenza sulle donne non è solo un problema delle donne, poiché è la negazione della libertà, della
cittadinanza e del progresso147. Il fenomeno, trasversale per tempi, luoghi, culture, sta assumendo
dimensioni sempre più estese e rilevanti, poiché colpisce tutte le categorie e le classi sociali..
E’ necessario pertanto contrastare con maggiore efficacia la gravità di quella che ormai costituisce una
vera e propria emergenza sociale148.
L’Obiettivo Operativo è finalizzato ad affrontare prioritariamente i problemi connessi alla prima
accoglienza delle vittime, attraverso la realizzazione di centri antiviolenza e di case di accoglienza, per
garantire loro sia la necessaria ospitalità temporanea sia l’avvio di percorsi personalizzati di uscita dalla
violenza.
Obiettivo Operativo 4.2.3 – Migliorare la qualità dei servizi per la salute dei cittadini attraverso la
sperimentazione del modello della Casa della Salute.
La Regione Calabria, per avviare la realizzazione del processo di modernizzazione dei servizi sanitari e
sociali, attraverso la costruzione del secondo pilastro della sanità pubblica da affiancare agli ospedali,
intende progettare e sperimentare il modello della Casa della Salute.
La Casa della Salute è una struttura polivalente e funzionale in grado di erogare materialmente l’insieme
delle cure primarie e di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione, nell’ambito di uno
specifico territorio compreso in un distretto sanitario (per un bacino corrispondente nella prima fase di
attuazione a circa 10.000 – 25.000 abitanti). In particolare la Casa della Salute deve:
- garantire la continuità assistenziale e terapeutica nell’arco delle 24 ore e sette giorni su sette;
- assicurare un punto unico di accesso dei cittadini alla rete dei servizi e la presa in carico della
domanda;
- operare per programmi condivisi, sulla base del Programma delle Attività Territoriali del distretto
(PAT), del Piano Sociale di Zona (PSZ) e del Piano Integrato di Salute (PIS) laddove adottato;
- promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini, soprattutto delle loro organizzazioni,
assicurando forme di programmazione dei servizi e di valutazione dei risultati nei vari presidi e
servizi;
- contribuire a realizzare l’attività interdisciplinare tra medici, specialisti, infermieri, terapisti ed
integrare operativamente le prestazioni sanitarie con quelle sociali;
- organizzare e coordinare le risposte da dare ai cittadini nelle sedi più idonee, privilegiando il
domicilio e il contesto sociale delle persone;
- sviluppare programmi di prevenzione per tutto l’arco della vita, basati su conoscenze
epidemiologiche e sulla partecipazione informata dei cittadini;
- mantenere rapporti regolari di collaborazione con l’ospedale di riferimento, anche in relazione alla
definizione di protocolli per accessi e dimissioni programmate e protette;
- favorire il controllo collegiale delle attività, e la valutazione dei risultati interni ed esterni ai servizi;
147 Le vittime subiscono danni fisici, psicologici, sociali e conseguenze a tutti i livelli: casa, salute, comportamento, relazioni
sociali, educazione, libertà di vivere la propria vita. La violenza domestica si manifesta in diverse forme, quali l’aggressione
fisica, l’abuso, la violenza sessuale, le minacce, l’intimidazione.
148 La violenza di genere come fenomeno ascrivibile alla tipologia del disagio sociale, alla tipologia delle donne che vivono,
lavorano, hanno una famiglia in un determinato territorio, non viene intercettata dai servizi sociali e pare avulsa dal contesto
sociale, diversamente dalla povertà, dalla disoccupazione, dalla tossicodipendenza o dall’emarginazione.
242/396
- offrire occasioni di formazione permanente degli operatori.
Obiettivo 4.2.4 – Sostenere la socializzazione dei giovani, la partecipazione attiva ai processi di sviluppo
e l’attivazione di percorsi innovativi di inserimento lavorativo.
I giovani, rappresentano il futuro della società calabrese. Le loro personalità e le loro capacità
determineranno quello che potrà diventare domani la Calabria. Pertanto tutelarne la crescita, lo sviluppo e
l’istruzione rappresenta la migliore garanzia per una società più giusta, onesta e produttiva.
La strategia regionale di intervento è finalizzata a favorire la socializzazione dei giovani, soprattutto nelle
aree che presentano maggiori condizioni di disagio sociale e la loro partecipazione attiva ai processi di
sviluppo finalizzata a favorirne l’inserimento lavorativo. L’obiettivo è garantire ai giovani occasioni di
crescita personale, opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, strumenti per avviare percorsi
individuali e collettivi di inserimento lavorativo, contribuendo nel contempo allo sviluppo sociale,
culturale ed economico del territorio. Nello specifico l’Obiettivo Operativo prevede
- la realizzazione o la qualificazione di centri sociali, di centri zonali e di aree attrezzate, con priorità
alle aree interne e marginali utilizzando, utilizzando, ove disponibili, beni immobili confiscati o beni
immobili non utilizzati di proprietà o nella disponibilità degli Enti Locali;
- la realizzazione di micro attività imprenditoriali promosse e realizzate da giovani, con priorità alle
aree interne e marginali, e inserite all’interno del processo della programmazione territoriale e della
progettazione integrata. Per la realizzazione delle iniziative imprenditoriali potranno essere utilizzati,
ove disponibili, beni immobili confiscati o beni immobili non utilizzati di proprietà o nella
disponibilità degli Enti Locali.
4.4.2.2. Linee di intervento
Linea di Intervento 4.2.1.1 - Azioni per realizzare infrastrutture per rafforzare i diritti dei minori e dei
giovani e sostenere la centralità della famiglia nella cura e nell’assistenza agli anziani e ai diversamente
abili e favorire il sistema di assistenza domiciliare.
La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle seguenti tipologie di azioni.
Azioni per realizzare infrastrutture per rafforzare i diritti dei minori e potenziare i servizi per conciliare
lavoro e responsabilità familiari.
Le azioni, che potranno essere previste sono le seguenti:
- azioni di sostegno per la prima infanzia e gli adolescenti, ed in particolare:
- realizzazione e qualificazione di asili nido, nidi d’infanzia, centri diurni per l’infanzia, baby
parking e ludoteche, sia pubblici che localizzati all’interno delle imprese;
- realizzazione di spazi di gioco “guidato” di libero accesso per i bambini (inclusi quelli residenti
in zone ad alta dispersione) finalizzati a favorire la socializzazione, la tolleranza, il rispetto e un
rapporto positivo nelle relazioni interpersonali e nei quali sia anche prevista la presenza di
operatori di supporto alle funzioni genitoriali;
- realizzazione e qualificazione di centri diurni protetti per adolescenti, sviluppati in
collaborazione con scuole e parrocchie;
- azioni per sostenere il recupero e l’integrazione sociale dei minori con problematiche, ed in
particolare:
- realizzazione di gruppi appartamento, ovvero strutture abitative nelle quali adolescenti privi di
validi supporti familiari sono accompagnati da operatori esperti nel loro percorso di
autonomizzazione.
Azioni per realizzare infrastrutture per qualificare i servizi di assistenza e di sostegno all’autonomia
degli anziani.
I servizi di assistenza agli anziani e di sostegno alla loro autonomia rientrano nelle attività ordinarie delle
politiche sociali regionali. Per qualificare e potenziare tali servizi è necessario garantire la presenza di una
rete di strutture, anche residenziali, il cui accesso sia riservato ai soggetti per i quali i servizi resi a
domicilio non risultino possibili o adeguatamente efficaci.
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In questo contesto la Linea di Intervento sostiene la realizzazione, il potenziamento e la riqualificazione
delle seguenti tipologie di strutture: Centri Diurni, Comunità Familiare, Comunità Alloggio, Case
Protette, Residenza Socio-Assistenziale, Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.). La realizzazione e la
gestione delle strutture residenziali prima descritte può essere attivata sia da Soggetti pubblici che da
Soggetti privati149.
La Linea di Intervento prevede inoltre l’acquisizione delle tecnologie per la realizzazione di servizi di
telesoccorso e teleassistenza per gli anziani.
Azioni per qualificare i servizi di assistenza e di sostegno all’autonomia dei diversamente abili.
I servizi di assistenza ai diversamente abili e di sostegno alla loro autonomia rientrano nelle attività
ordinarie delle politiche sociali regionali. Per qualificare e potenziare tali servizi la Linea di Intervento
sostiene:
- l’abbattimento delle barriere nelle abitazioni dei soggetti diversamente abili e la realizzazione di
interventi di domotica (acquisizione di tecnologie),
- la realizzazione o l’adeguamento di impianti sportivi e ricreativi per garantirne la fruibilità, ai
soggetti diversamente abili;
- la realizzazione o l’adeguamento di centri diurni e strutture residenziali o semi-residenziali per i
soggetti diversamente abili..
Linea di Intervento 4.2.2.1 – Azioni per realizzare infrastrutture per sostenere e migliorare le condizioni
di vita di alcune categorie svantaggiate, riducendo i fenomeni di emarginazione e discriminazione.
La Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle seguenti tipologie di azioni:
- Azioni per contrastare la povertà e migliorare la qualità della vita dei “senza fissa dimora” e degli
immigrati.
la Linea di Intervento sostiene gli investimenti, attuati da Istituzioni Pubbliche e Organismi No
Profit, per la ristrutturazione e l’adeguamento di immobili, l’acquisto di arredi e attrezzature
finalizzati alla realizzazione di:
- centri di prima accoglienza che offrano pernottamenti per brevi periodi e servizi di base quali
servizi igienici, doccia, pasti caldi, cambio vestiti,
- centri di seconda accoglienza che offrano oltre ai servizi di base anche la possibilità agli utenti di
essere accompagnati attraverso un percorso di reintegro nella società.
- Azioni per la prevenzione ed il contrasto alla violenza intra ed extra familiare,
La Linea di Intervento sostiene gli investimenti, attuati da Istituzioni Pubbliche e Organismi No
Profit, per la ristrutturazione e l’adeguamento di immobili, l’acquisto di arredi e attrezzature
finalizzati alla realizzazione di
- centri antiviolenza finalizzati a sostenere le donne nella realizzazione di percorsi personalizzati
di uscita dalla violenza:
- case di accoglienza per garantire ospitalità temporanea, sicurezza, anonimato e segretezza alle
donne che si trovano in condizioni di necessità o di emergenza a causa di violenze sessuali o
maltrattamenti in famiglia.
I Centri Antiviolenza e le Case di Accoglienza potranno essere realizzati riutilizzando i beni confiscati.
Linea di Intervento 4.2.3.1 – Azioni per la progettazione e la realizzazione di una Rete Regionale
Sperimentale di Case per la Salute.
La Linea di Intervento sostiene la progettazione e la realizzazione di una Rete Regionale Sperimentale di
Case per la Salute in Calabria in coerenza con le Linee Guida del Ministero della Salute.
L’ istituzione della Casa della Salute deve favorire, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli
operatori, la unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociosanitarie, principi
149 In conformità alla normativa comunitaria e nazionale in materia di aiuti alle imprese.
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fondamentali, affermati esplicitamente dal D. Lgs. 229/99 e dalla Legge 328/2000. A tal fine la Casa della
Salute:
- deve essere un insieme di attività organizzate in aree specifiche ciascuna finalizzata ad offrire al
cittadino una risposta immediata ai suoi bisogni di assistenza sanitaria e socio- sanitaria,
concentrando in tal modo in un’unica struttura la gran parte dell’offerta di servizi extra-ospedalieri
del territorio di riferimento150;
- deve essere una sede fisica e insieme un centro attivo e dinamico della comunità locale per la salute e
il benessere, in grado di raccogliere la domanda dei cittadini e di organizzare la risposta nelle forme e
nei luoghi più appropriati;
- deve assicurare il coordinamento e l’integrazione delle attività sanitarie, sociali e sociosanitarie
nell’area di riferimento.
Le Linee Guida del Ministero della Salute prevedono che le Case della Salute, ciascuna delle quali
dovrebbe avere un bacino di utenza variabile da 25.000 a 30.000 abitanti, siano organizzata nelle
seguenti Aree e Servizi: i) Area del CUP, del Segretariato Sociale e del Coordinamento con le Farmacie;
ii) Area dei Servizi Sanitari; iii) Area dei Servizi Socio-Sanitari; iv) Area dei Servizi Sociali.
La Regione Calabria, in coerenza con il Piano Sanitario Regionale, definirà il numero e la localizzazione
delle Case della Salute da progettare e realizzare per l’avvio della sperimentazione all’interno della Rete.
Le attività che saranno realizzate sono le seguenti:
- Progettazione di modelli tipo di Casa della Salute. Il modello tipo dovrà definire la struttura logistica,
gli impianti e le attrezzature necessarie, il modello organizzativo e gestionale generale, i modelli di
erogazione/fruizione dei singoli servizi, le risorse professionali necessarie, il piano finanziario degli
investimenti, i costi annui di gestione, l’analisi costi/benefici dell’investimento, la sostenibilità della
gestione.
- Realizzazione delle Case della Salute sperimentali previste dal Piano Sanitario Regionale. Per la
realizzazione degli investimenti relativi agli immobili potranno essere utilizzate le risorse dell’Asse
VIII – Città, Aree Urbane e Sistemi Territoriali. Inoltre potranno essere attivate forme di
Partenariato Pubblico Privato (PPP).
- Monitoraggio e valutazione della sperimentazione della Rete Regionale delle Case della Salute e
adeguamento dei modelli tipo di Casa della Salute.
Per la realizzazione delle Case della Salute si potranno utilizzare strutture sanitarie o amministrative
dismesse, per esempio a seguito della riconversione di piccoli ospedali o presidi da ristrutturare, ma anche
edifici messi a disposizione dei Comuni, beni confiscati alla criminalità organizzata, sedi specificamente
progettate ed edificate.
Linea di Intervento 4.2.4.1 – Azioni per realizzare infrastrutture per sostenere la socializzazione dei
giovani, la partecipazione attiva ai processi di sviluppo e l’attivazione di percorsi innovativi di
inserimento lavorativo.
La Linea di Intervento sostiene gli investimenti per la realizzazione, la ristrutturazione o l’adeguamento di
immobili, l’acquisto di arredi e attrezzature per la realizzazione di:
- centri sociali e centri giovanili, con priorità a quelli localizzati nelle aree che presentano condizioni di
maggiore esclusione;
- centri zonali e aree attrezzate per la localizzazione e l’erogazione di servizi per la creazione e l’avvio
di nuove micro iniziative imprenditoriali.
Per la realizzazione dei centri sociali e giovanili, dei centri zonali e delle aree attrezzate per le
microimprese si potranno utilizzare edifici messi a disposizione dagli Enti Locali e beni confiscati alla
criminalità organizzata..
La Linea di Intervento sostiene la creazione di nuove micro iniziative imprenditoriali promosse da
giovani c attraverso:
150 Solo alcune attività, caratterizzare da una sufficiente autonomia di gestione, dovrebbero essere ubicate in una sede diversa, per
esempio le Residenze Sanitarie Assistenziali o gli Hospice
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- la ristrutturazione e l’adeguamento degli immobili e degli impianti (confiscati o a disposizione degli
Enti Locali e non utilizzati) da concedere in uso, secondo le normative vigenti, ai giovani che
promuovono le micro iniziative imprenditoriali. Gli interventi di ristrutturazione e adeguamento degli
immobili sono realizzati dagli Enti Locali;
- l’erogazione di aiuti in de minimis per la realizzazione delle micro iniziative imprenditoriali
costituite dai giovani.

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