venerdì 27 febbraio 2009

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Calabria, Parte 5



ASSE II – Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale
L’attuazione delle misure inserite in questo Asse mira a due obiettivi fondamentali: innescare
un processo di conversione delle tecniche di produzione in aree a forte impatto ambientale e
promuovere la tutela e la valorizzazione delle aree a vocazione ambientale, paesaggistica e
naturalistica.
Le criticità ed i fabbisogni emersi dall’analisi del contesto ambientale e le considerazioni
derivanti dalla valutazione della precedente programmazione hanno indirizzato la scelta degli
interventi da attuare in questo Asse. Strategie che hanno tenuto conto anche degli
Orientamenti Strategici Comunitari e degli obiettivi prioritari del Piano Strategico Nazionale.
Il territorio calabrese è costituito in prevalenza da aree montane e collinari e soffre di
difficoltà storiche legate alla deforestazione ed alla scarsa attenzione verso le risorse
ambientali. Uno dei rischi maggiori è, infatti, l’abbandono delle aree a forte valenza
ambientale cui si è iniziato a rispondere con l’istituzione di numerose aree protette, parchi e
siti Natura 2000. Con questa programmazione, in aggiunta e per potenziare quanto già
realizzato, si punta a preservare il valore ambientale dei territori facendo si che gli operatori
stessi fungano da gestori del territorio secondo una visione di sostenibilità. Accanto alle aree
in cui la salvaguardia ambientale è stata istituzionalizzata, figurano altre aree, che se pur non
coincidono con le prime, le cui risorse ambientali svolgono un ruolo fondamentale. Si tratta
delle aree svantaggiate dove il mantenimento dell’attività agricola con funzione di presidio si
rivela essenziale sotto diversi profili, fra i quali quello di svolgere un’azione preventiva nei
confronti del dissesto idrogeologico. Una criticità, questa, emersa dall’analisi del contesto.
Questo fenomeno ha trovato una delle sue cause maggiori nella progressiva perdita della
superficie boschiva sperimentata, come detto, sino alla metà del ventesimo secolo e non
ancora attenuata dall’attività di rimboschimento che ha caratterizzato il periodo che va dal
dopoguerra ad oggi. Da qui la necessità di sostenere ulteriori interventi di rimboschimento.
Non può essere tralasciata, inoltre, la tutela delle risorse naturali e della biodiversità che nella
regione assume proporzioni notevoli. Una tutela da attuarsi attraverso una pluralità di
strumenti che il regolamento sullo Sviluppo Rurale mette a disposizione del Programmatore.
A questo riguardo un ruolo primario sarà svolto dall’introduzione di tecniche di coltivazione
ecosostenibili che consentiranno, al contempo, agli agricoltori di giungere sui mercati con
prodotti più appetibili. Non può essere ignorato, infine, il ruolo positivo che tali tecniche
possono svolgere nei confronti di un altro dei nostri problemi epocali, cioè la progressiva
riduzione delle disponibilità di acque di buona qualità.
Un altro rischio emerso è il depauperamento al quale è sottoposto il suolo in gran parte del
territorio calabrese, a causa di incendi frequenti. L’attuazione di misure preventive, di
corrette tecniche silvicolturali, di una gestione economica sostenibile dei boschi unitamente
alla pianificazione dei territori boscati stessi, potrebbero ovviare a tali emergenze. Una
strategia da adottare, in particolare, mediante la finalizzazione delle azioni alla difesa
antincendio e alla pronta ricostituzione dei territori percorsi dal fuoco.
Per concludere, un contributo al contrasto ai cambiamenti climatici potrebbe derivare dalla
riduzione delle emissioni dirette di gas serra in atmosfera, ma soprattutto dalla disponibilità di
fonti rinnovabili. Queste, oltre ad essere rigenerabili, svolgono anche il ruolo di sottrattori di
anidride carbonica dall’atmosfera (carbon sink), contribuendo al contempo a migliorare il
reddito degli operatori rurali.
Lo Sviluppo Rurale, come concepito in questa fase, contribuisce ulteriormente
all’inserimento degli obiettivi ambientali nella politica a favore dei territori agricoli. Un
risultato raggiunto attraverso l’obbligo, per i beneficiari di tutte le azioni e le tipologie
d’intervento, dal rispetto della condizionalità, dei criteri di gestione obbligatori previsti dagli
articoli 4 e 5 del regolamento (CE) n. 1782/2003 e figuranti nei suoi allegati III e IV, nonché
dei requisiti minimi di cui all’articolo 39, paragrafo 3, primo comma, del regolamento (CE) n.
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1698/2005 (relativi all’uso di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari) e di altre specifiche norme
obbligatorie previste dalla legislazione nazionale e citate nel programma.
Quando il beneficiario delle misure è l’imprenditore agricolo viene data priorità allo IAP. Il
PSR, in ciascuna fase di implementazione, rispetterà il principio di non discriminazione in
base al sesso, razza o origini etniche, religione e credi, disabilità, età od orientamento
sessuale. Il Piano adotterà, in questo senso, una linea strategica trasversale agli assi ed alle
misure e prevedendo adeguati sistemi di attuazione e gestione, valutazione, monitoraggio ed
informazione.
Misure rivolte alla promozione dell’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli
Misura 211 Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle
zone montane
Misura 212 Indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle
zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane
Misura 214 Pagamenti agro-ambientali
Misura 215 Pagamenti per il benessere degli animali
Misura 216 Sostegno agli investimenti non produttivi
Misure rivolte alla promozione dell’utilizzo sostenibile delle superfici forestali
Misura 221 Imboschimento di terreni agricoli
Misura 223 Imboschimento di superfici non agricole
Misura 226 Ricostituzione del potenziale produttivo forestale e interventi preventivi
Misura 227 Sostegno agli investimenti non produttivi
ASSE III - Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale
La Commissione, con il Regolamento per lo sviluppo rurale 2007-2013, ha effettuato un
ulteriore passo in avanti verso il passaggio da una politica agricola settoriale ad una politica
maggiormente territoriale che tenga conto delle complessità che ruotano intorno alle aree
rurali.
Il regolamento prevede sia misure di incentivo per le tipologie di imprese inserite nel contesto
dell’economia rurale (agriturismo, artigianato, turismo) che interventi di contesto
(miglioramento della qualità della vita, servizi per l’economia, formazione ed informazione,
acquisizione di competenze e animazione per l’elaborazione e l’attuazione di strategie di
sviluppo locale, ecc.).
Il turismo, l’artigianato e l’offerta di attività ricreative nelle zone rurali offrono potenzialità
per la diversificazione dell’attività in azienda e per lo sviluppo di micro imprese nel contesto
dell’economia rurale. I finanziamenti nell’ambito dello Sviluppo Rurale dovrebbero essere
destinati a quegli agricoltori coinvolti nella diversificazione dell’economia rurale. Pertanto,
questo Asse deve essere fortemente legato all’Asse I.
Va sottolineata come l’attività di formazione ed informazione acccompagni non solo
l’attuazione del PSR ma anche sia come un supporto alla progettazione locale, e
sensibilizzazione verso nuove forme di occupazione. Tale attività di formazione ed
informazione dovrebbe coinvolgere enti ed organismi che operano a favore delle aree rurali,
quali Agenzie di sviluppo, Istituti Agrari, sia Tecnici che Professionali, Enti locali, nonché
operatori economici e sociali, singoli e/o associati
Le azioni chiave che la Regione può mettere in campo sono le seguenti:
· Incrementare i tassi di attività e di occupazione nell’economia rurale;
· Incoraggiare l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro. A tal fine occorre sviluppare
tutti quei servizi materiali e immateriali necessari all’insediamento delle donne nelle
aree rurali (per esempio i servizi per l’infanzia) e garantire l’integrazione con l’asse 1.
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Per quanto riguarda, in particolare, il settore forestale, le risorse di quest’Asse possono essere
indirizzate alla realizzazione di piani di gestione forestale in aree di particolare pregio naturale
e di aree Natura 2000 e ad iniziative di sensibilizzazione ambientale. Pertanto queste vanno
collegate con quelle dell’Asse II.
Le azioni in questi campi devono essere attuate compatibilmente con gli obiettivi della
strategia europea dell’occupazione e con il programma di lavoro Istruzione e Formazione
2010 che si basa sull’apprendimento permanente in tutti settori, compreso quello agricolo,
agroalimentare e forestale.
Gli imprenditori agricoli principali (IAP) hanno priorità nell’accesso ai finanziamenti relativi
a questo asse quando i beneficiari sono gli imprenditori agricoli.
Il PSR, in ciascuna fase di implementazione, rispetterà il principio di non discriminazione in
base al sesso, razza o origini etniche, religione e credi, disabilità, età od orientamento sessuale
adottando una linea strategica trasversale agli assi ed alle misure e prevedendo adeguati
sistemi di attuazione e gestione, valutazione, monitoraggio ed informazione.
Misure rivolte alla diversificazione dell’economia rurale
Misura 311 Diversificazione in attività non agricole
Misura 312 Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle imprese
Misura 313 Incentivazione di attività turistiche
Misure rivolte al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali
Misura 321 Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale
Misura 323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
Misura 331 Formazione ed informazione
Asse IV - Attuazione dell’approccio Leader
Nelle passate programmazioni, Leader I, Leader II, e Leader + hanno giocato il ruolo di
laboratori di sperimentazione dello sviluppo locale integrato e sostenibile con specifico
riferimento alle aree rurali. La Programmazione 2007-2013, riconosce terminata tale fase di
sperimentazione e soprattutto riconosce raggiunto un livello di maturità tale da inserire nel
Programma di Sviluppo Rurale un quarto asse dedicato all’approccio Leader.
Di seguito sono elencati gli elementi chiave che definiscono l’approccio Leader:
a) le strategie di sviluppo locale si basano su territori rurali ben definiti, ovvero sono
riferite ad aree sub-regionali omogenee e strategicamente individuate sulla base
delle specificità delle aree e di una concentrazione di risorse (umane, finanziarie ed
economiche) sufficiente a sostenere la strategia di sviluppo locale stessa;
b) le strategie derivano dall’azione di partenariati pubblici-privati a livello locale
definiti Gruppi di Azione Locale;
c) l’elaborazione e l’implementazione delle strategie avviene secondo un approccio
bottom-up e coinvolge gli stakeholders in ogni fase di elaborazione della strategia,
attraverso gruppi di azione locale dotati di un adeguato potere decisionale.
d) le strategie elaborate sono di tipo integrato e multisettoriale nel senso che
coinvolgono vari settori dell’economia e nello specifico della nuova
programmazione affrontano in maniera trasversale gli obiettivi previsti dagli assi I,
II e soprattutto dall’asse III;
e) l’attenzione rivolta alla realizzazione di approcci innovativi è rilevante;
f) considerevole è l’attenzione rivolta alla realizzazione di progetti di cooperazione;
g) i partenariati locali sono collegati in rete;
Come emerge da tale descrizione dell’approccio Leader il valore aggiunto dell’asse IV
rispetto agli altri tre assi non è da ricercarsi in differenti contenuti o azioni, ma nella
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possibilità che viene offerta ai partenariati Leader di presentare progetti che attuino le azioni e
gli obiettivi stessi degli assi I, II e III, ma in maniera integrata e trasversale.
Uno dei maggiori vantaggi degli approcci area-based e bottom-up è la capacità di mobilitare
maggiori risorse locali per lo sviluppo. Questo accade perché gli attori locali hanno una
conoscenza più profonda delle opportunità offerte dalle risorse disponibili e, inoltre,
possiedono un più forte senso di proprietà e responsabilità verso il progetto. In questo senso
l’Asse Leader è da intendersi quale strumento per innescare processi di sviluppo locale
endogeno.
L’Asse Leader, inoltre, è da intendersi quale strumento di governance, nel senso di strumento
teso ad accrescere e/o costruire le capacità organizzative delle comunità locali. Sotto questo
aspetto i GAL hanno giocato e giocheranno un ruolo di rilievo nell’unire le organizzazioni
pubbliche, private e civili operanti in un dato territorio e nel condurre, in tal modo, alla
produzione dei metodi, regole, conoscenze e competenze necessarie per perseguire insieme
obiettivi comuni. In tal senso, l’approccio Leader ha l’obiettivo di stimolare il superamento di
conflitti di interesse tra i vari attori locali (es. turismo e protezione dell’ambiente). L’Asse
Leader, infine, è da intendersi quale strumento per deviare le aree rurali dal circolo vizioso del
declino incoraggiando l’innovazione. Particolare è il concetto di innovazione che Asse Leader
dovrà proporre e sostenere. Questo, infatti, non è da intendersi necessariamente come novità
hi-tech ne come innovazione radicale e/o invenzione e/o ricerca. L’innovazione, nell’ambito
di aree rurali sottosviluppate o particolarmente sofferenti, può voler dire trasferimento e
adattamento di strategie sperimentate altrove, introduzione di nuovi prodotti, processi,
modelli organizzativi o mercati. In questa ottica la cooperazione fra i territori inclusi nella
strategia di sviluppo locale sarà cruciale per facilitare il trasferimento e l’adattamento di
innovazioni sperimentate altrove.
Aree eleggibili all’asse Leader
La Regione Calabria ha effettuato una territorializzazione tesa ad individuare le aree calabresi
sulle quali intervenire e soprattutto le specificità di ciascuna. Nel rispetto delle quattro macroaree
indicate a livello di Piano Nazionale Strategico per lo sviluppo rurale sono state
individuate sei aree di riferimento per il PSR nel suo complesso (vedi paragrafo 3.1.1. del
PSR). Per quanto riguarda l’asse Leader il processo di territorializzazione si è ulteriormente
dettagliato in modo da determinare aree ancora più omogenee e caratterizzate da una massa
critica sufficientemente ridotta, ma non troppo piccola anche in termini di risorse, o meglio
ideale per procedere con lo sviluppo di piccoli progetti integrati e multisettoriali e per
promuovere processi di governance e percorsi di sviluppo locale di carattere bottom-up.
La tabella sottostante indica le aree individuate, mentre il processo di individuazione e i
comuni appartenenti a ciascuna area sono esplicitati nell’allegato 3 al Programma.
Griglia
nazionale
(PSN)
Macro-aree Calabria
(PSR)
Aree
Area di Cosenza
Poli urbani Aree urbane Area di Catanzaro
Area di Reggio C.
Piana di Sibari
Piana di Lamezia
Aree rurali ad
agricoltura
intensiva e
specializzata
Aree rurali
urbanizzate ad
agricoltura intensiva
e specializzata
Piana di Gioia Tauro
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Aree rurali ad
agricoltura intensiva
e specializzata
Crotonese
Basso Tirreno RC
Asprogal
Basso Tirreno CS
Aree rurali
intermedie
diversificate
Alto Tirreno CS
Valle Crati
Sila
Aree rurali
intermedie
Aree rurali ad
agricoltura estensiva Pollino
Valle Crocchio
Serre calabresi
Vibonese
Presila KR
Alta locride
Locride
Area grecanica
Alto Ionio CS
Sila greca
Savuto
Aree rurali con
problemi
complessivi di
sviluppo
Aree rurali in ritardo
di sviluppo
Monti Reventino
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Le aree così individuate sono 25, ma per quanto concerne le risorse e gli obiettivi dell’asse
Leader, la Regione Calabria ha scelto di considerare eleggibili all’asse IV solo le aree a più
forte carattere di ruralità e di marginalità. Coerentemente a tale posizione, le aree eleggibili
sono le aree rurali ricadenti nelle seguenti macro-aree:
· Aree rurali intermedie diversificate;
· Aree rurali intermedie ad agricoltura estensiva;
· Aree rurali in ritardo di sviluppo.
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La tabella sottostante elenca le aree rurali in questione e mostra alcuni dati rilevanti.
PSR Calabria Sub aree eleggibili Comuni Densità Popolazione
Alto Tirreno Cs 23 128,21 106.988
Basso Tirreno Cs 19 142,93 55.858
Basso Tirreno Rc 15 146,74 64.685
Aree rurali intermedie diversificate
Asprogal 7 121,47 10.847
Valle Crati 19 127,31 90.319
Sila 21 61,49 86.937
Aree rurali intermedie ad agricoltura
estensiva
Pollino 17 63,40 57.807
Alto Ionio Cs 13 39,35 24.750
Sila Greca 10 71,44 32.244
Savuto 19 88,51 33.291
Vibonese 50 149,85 170.746
Presila Kr 12 49,18 38.686
Valle Crocchio 19 60,24 42.897
Serre Calabresi 31 128,45 87.826
Monti Reventino 17 91,43 36.951
Alta Locride 10 80,00 28.376
Locride 29 111,53 99.831
Aree rurali in ritardo di sviluppo
Area Grecanica 14 82,70 49.494
Le aree eleggibili sono, dunque, 18 e rappresentano le aree relativamente più povere e con una
densità di popolazione inferiore ai 150 ab/kmq. Restano escluse le aree urbane, le aree rurali
urbanizzate ad agricoltura intensiva e specializzata e le aree rurali ad agricoltura intensiva e
specializzata. In questo modo è eleggibile all’asse Leader l’85% dei comuni, il 56% della
popolazione e il 78% della superficie regionale.
Nel rispetto del regolamento comunitario, la popolazione di ciascuna area è compresa tra
10.847 e 106.988 abitanti (limiti di riferimento dettati dall’art. 37 del Regolamento (CE)
1974/2006 sono: 5.000-150.000 abitanti). Fa eccezione l’area Vibonese che conta 170.746
abitanti. In questo caso la giustificazione è dettata dalla presenza della città di Vibo Valentia
che presenta caratteristiche più rurali che urbane. Pur essendo capoluogo di provincia, infatti,
la città di Vibo Valentia conta 34.000 abitanti circa contro i 95.000 della città di Catanzaro o i
117.000 dell’area urbana di Cosenza. Considerarla come area a se stante, quindi,
significherebbe definire una sub-area regionale molto piccola alla stregua di comuni rientranti
nelle aree rurali urbanizzate calabresi, ma non urbane (es. Rossano e Corigliano Calabro).
Anche i dati relativi allo spopolamento rendono l’area più simile alle aree rurali che a quelle
urbane o urbanizzate. A partire da tali presupposti si è ritenuto opportuno definire un’area che
unisse i comuni appartenenti alla stessa provincia.
Nella nuova programmazione è prevista una distinzione tra GAL/territori “maturi” e
GAL/territori “nuovi”. I GAL/territori “maturi”, intesi come quelli coinvolti nel LEADER + e
LEADER II anche in forma di ATI, saranno supportati con risorse finanziarie maggiori,
necessarie per avviare programmi di sviluppo più consistenti. I GAL/territori di nuova
costituzione (aree e gruppi che non sono stati mai interessati dall’iniziativa Leader), potranno
utilizzare la misura 431 relativa all’acquisizione di competenza per svolgere le attività
preliminari di costruzione del partenariato, conoscenza del territorio, nonché attività di
sperimentazione del metodo.
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
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La tabella seguente evidenzia i GAL/territori maturi e i GAL/territori nuovi.
GAL/territori maturi GAL/territori nuovi
Alto Tirreno CS
Basso Tirreno RC
Valle Crati
Pollino
Alto Ionio CS
Sila Greca
Vibonese
Presila KR
Valle Crocchio
Serre Calabresi
Alta Locride
Locride
Area Grecanica
Asprogal
Basso Tirreno CS
Sila
Savuto
Monti Reventino
Procedure e criteri di selezione
Per aree eleggibili all’asse Leader si intendono quelle aree in cui il programma prevede che i
Gruppi di Azione Locale presentino, in seguito ad emanazione e pubblicazione di un bando
pubblico, i Progetti di Sviluppo Locale (PSL).
Per rispondere al bando dell’Asse Leader, i Gruppi di Azione Locale devono possedere le
seguenti condizioni di ammissibilità, oltre a quelle aggiuntive che eventualmente verranno
specificate nel bando:
· a livello decisionale, dovranno essere composti per almeno il 50% dalle parti
economiche e sociali e da altri rappresentanti della società civile, quali gli agricoltori,
le donne rurali i giovani e le loro associazioni (Art. 62 del Reg. CE 1968/2005);
· dovranno eleggere un capofila amministrativo e finanziario oppure costituirsi in una
struttura comune legalmente riconosciuta in grado di gestire i fondi e sovrintendere sul
funzionamento del partenariato.
Per quanto riguarda i GAL/territori nuovi, il rispetto delle suddette condizioni deve sussistere
al termine del periodo di acquisizione di competenza.
E’ previsto, infatti, un bando rivolto sia ai GAL/territori maturi che ai GAL/territori nuovi. I
GAL/territori maturi rispondono al bando presentando i Piani di Sviluppo Locale, mentre i
GAL/territori nuovi presentano la sola richiesta per accedere alla misura relativa
all’acquisizione di competenza. Solo successivamente (entro sei mesi dal bando) potranno
presentare i PSL con le stesse modalità dei GAL/territori maturi.
La presentazione dei progetti di cooperazione per la misura 421 “cooperazione interterritorale
e transnazionale” avverrà contestualmente alla presentazione del PSL ed essendo considerati
parte integrante la Strategia di Sviluppo Locale ideata dal GAL per il territorio di riferimento
sarà accordata la successiva fase di sviluppo esecutivo in concomitanza alla valutazione del
PSL. Al contrario non sarà possibile per un GAL attivare la misura 421 se non nell’ambito
della presentazione di un PSL.
La selezione dei PSL avverrà entro due anni dall’approvazione del PSR da parte della
Commissione Europea. Le fasi previste per la selezione sono:
· pubblicazione del bando pubblico rivolto ai soggetti proponenti per la presentazione
dei Progetti di Sviluppo Locale;
· istruttoria dei Progetti sulla base dei requisiti di ammissibilità dei GAL e dei PSL,
valutazione dei Progetti da parte dell’Autorità competente, approvazione delle relative
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
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dotazioni finanziarie; per i GAL “nuovi” tale fase e le successive saranno rinviate al
termine della fase di acquisizione di competenza.
· richiesta di integrazione dei progetti sulla base delle risultanze dell’istruttoria ai
soggetti proponenti;
· autorizzazione ai soggetti proponenti dell’inizio attività non appena la
documentazione richiesta viene considerata idonea dall’autorità competente.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata entro 90 giorni dalla pubblicazione
del bando di gara per l’attuazione dell’asse Leader.
L’Autorità competente, al termine della fase di selezione, comunica l’esito ai soggetti
proponenti.
I piani vanno presentati seguendo il format predisposto dalla Regione e allegato al bando.
La Regione garantirà la trasparenza della valutazione e le condizioni di concorrenza tra i
gruppi attivando azioni per la diffusione delle informazioni così come specificato nel
paragrafo relativo alle modalità di informazione dei beneficiari.
L’Autorità competente provvederà entro 45 giorni dalla data di scadenza della presentazione
delle domande ad approvare i Progetti pervenuti.
Le graduatorie di merito saranno pubblicate sul BURC e sul sito web della Regione Calabria
dedicato alla nuova programmazione.
La convenzione con ciascun soggetto proponente selezionato e finanziato dovrà essere
stipulata entro i successivi 30 gg. dalla pubblicazione della graduatoria sul BURC.
I Progetti approvati saranno comunicati ai soggetti proponenti. Questi ultimi entro 3 mesi
dalla comunicazione devono iniziare l’attuazione del Progetto pena decadenza.
Qualora nessun Progetto fosse ritenuto valido o quelli ritenuti validi non coprono le risorse
disponibili si provvederà a rifare un bando di gara.
Il periodo di eleggibilità delle spese è compreso tra la data di ricevibilità del progetto e il
31/12/2015. Di seguito si riporta una tavola di semplificazione della procedura di selezione e
di anticipazione dei risultati della selezione stessa.
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La Regione prevede di selezionare i 2/3 dei PSL presentati, ovvero prevede di selezionare 12
GAL sui 18 eleggibili. In particolare, la Regione Calabria intende selezionare 3 Gal nuovi su
4 e 9 GAL maturi su 14. La scelta di selezionare quasi tutti i GAL nuovi deriva dalla volontà
di far sperimentare ai territori nuovi l’esperienza Leader.
Per la selezione dei PSL ci si avvarrà di un apposito Organismo Tecnico di Valutazione
presieduto dal Dirigente generale del Dipartimento e comprendente un membro per ogni
materia rilevante ai fini della valutazione dei progetti e da un rappresentante per ogni Ente
competente.
La valutazione dei PSL avverrà secondo criteri prestabiliti a seguito di una prima fase per la
verifica del possesso delle condizioni di ammissibilità dei GAL proponenti e di possesso dei
requisiti di ammissibilità del PSL stesso. Condizione di ammissibilità dei PSL è, infatti, che si
basino almeno sulle caratteristiche da a) a d) e g) caratterizzanti l’approccio Leader sopra
descritti e comunque previsti dall’articolo 61 del Regolamento CE 1968/2005. Verificato tale
aspetto del PSL saranno valutati i seguenti aspetti i cui elementi verranno dettagliati in
maniera specifica in sede di elaborazione del bando:
o strategia proposta e qualità della proposta progettuale (25 punti);
o caratteristiche e qualità del partenariato locale (35 punti);
o modalità di gestione del piano e capacità di attuazione (20 punti);
o capacità di integrazione con le altre modalità di attuazione del PSR e dei programmi
dei fondi FESR e FSE (20 punti)
Territori
18
Maturi*
14
(PSL +cooperazione)
Non maturi
4
Bando
Acquisizione
di
Selezione Competenza
12 PSL
Presentazione
PSL +
cooperazione
3 PSL
Modalità d’attuazione
* Gal maturi quelli che hanno attuato il Leader II e/o il Leader +
9 PSL
Risorse
pubbliche
6 meuro
Risorse
pubbliche
3 meuro
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Visto l’obbiettivo di stimolazione della governance proprio dell’asse Leader, in sede di
valutazione dei PSL, la Regione porrà particolare attenzione alla qualità del partenariato in
termini di effettivo strumento per il superamento di limiti e vincoli che dominano le
possibilità di azione dei singoli.
La Regione, infine, attribuisce rilevanza particolare ai seguenti temi intorno ai quale
costruire il PSL:
· risorse locali inespresse;
· prodotti locali;
· risorse archeologiche e storico-culturali;
· paesaggio rurale e identità culturali;
· risorse turistiche rurali;
· risorse naturali, compresa la valorizzazione dei siti di interesse comunitario
(NATURA 2000);
La strategia di sviluppo locale dovrà, in ogni caso, garantire la vitalità dei progetti in una
prospettiva di lungo periodo e nello stesso tempo garantire di non compromettere le risorse
ambientali in gioco. In questo senso il Progetto dovrà possedere un’impronta economicamente
e ambientalmente sostenibile.
E’ possibile includere all’interno dell’area del PSL una zona, comunque limitrofa, anche se
non ricadente nell’area individuata dal Programma, purché venga debitamente giustificata la
sua inclusione in area diversa e, comunque, evitando sovrapposizioni.
E’, inoltre, possibile che due aree limitrofe presentino un solo Progetto evidenziandone
l’opportunità.
E’ possibile, infine, che le aree urbane (non comprese nelle aree eleggibili) possano essere
oggetto di intervento purché lo stesso sia limitato al massimo al 20% dell’intero territorio.
All’interno di un’area verrà approvato un solo PSL. Nel caso in cui due o più Progetti
venissero presentati per la stessa area territoriale, la Regione attiverà una fase negoziale (non
superiore a 15 giorni dalla data di scadenza della presentazione dei Progetti) con i diversi
partenariati al fine di favorire la presentazione di un solo progetto. Se la fase negoziale non
otterrà alcun risultato, i due o più Progetti presentati, nella stessa area territoriale, verranno
comunque valutati e sarà approvato il progetto che otterrà il migliore punteggio.
Contenuto e procedure di attuazione dei PSL
I GAL selezionati all’interno dell’Asse Leader potranno attuare i PSL secondo due modalità e
comunque in coerenza con quanto previsto nelle misure di riferimento:
- attuazione a bando
- attuazione a regia diretta
I soggetti proponenti, entro 3 mesi dalla comunicazione di approvazione del Progetto devono
dare inizio all’attuazione, pena decadenza e il subentro del Progetto immediatamente
successivo in graduatoria.
I PSL approvati riferiti a GAL impegnati nel Leader +, in ogni caso, potranno iniziare
l’attuazione della strategia di sviluppo locale proposta nel PSR soltanto dopo aver definito la
distribuzione di tutte le risorse finanziarie a loro assegnate.
Le fasi di attuazione dei PSL sono quelle di seguito indicate:
· redazione di bandi e progetti esecutivi da parte dei soggetti proponenti secondo le
modalità indicate nelle schede di misura;
· presentazione all’autorità di gestione dei bandi e dei progetti esecutivi.
· attuazione degli interventi a bando e a regia da parte dei soggetti proponenti;
· implementazione del sistema di monitoraggio con i dati relativi all’attuazione fisica,
finanziaria e procedurale;
· presentazione periodica dei rapporti di esecuzione e certificazione di spesa.
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· trasferimento delle risorse finanziarie dall’Organismo pagatore ai beneficiari finali;
A prescindere dalle modalità prima descritte, il soggetto proponente è tenuto ad inviare i
progetti, numerati in ordine cronologico di presentazione, all’autorità di gestione. Tali progetti
esecutivi non saranno oggetto di valutazione se conformi a quanto previsto nei PSL. Se
difformi saranno oggetto di valutazione che dovrà avvenire entro 15 giorni dalla
presentazione. Ogni progetto, altresì, dovrà contenere una breve illustrazione esplicativa circa
l’applicazione dei principi relativi alla trasparenza, alla concorrenza, alla normativa sugli
appalti pubblici.
All’interno del Progetto esecutivo il dettaglio dell’indicazione dell’intervento proposto dovrà
contenere gli elementi che seguono.
· Finalità e obiettivi
· Fasi di articolazione del progetto
· Descrizione degli interventi
· Cronogramma di attuazione
· Analisi dei costi
· Quadro finanziario complessivo
· Risultati concreti attesi
· Quantificazione degli obiettivi fisici
· Procedure di monitoraggio e di controllo
· Modalità di gestione
Strategie di sviluppo locale
Strategie di Sviluppo Locale rappresenta una sovra-sezione delle misure dell’asse Leader in
cui attraverso il PSL, ovvero, attraverso l’attivazione di particolari misure degli assi I, II e III
e attraverso la misura 421 relativa alla cooperazione si offre ai partenariati GAL la possibilità
di elaborare strategie integrate e multisettoriali a favore dello sviluppo dei propri territori di
riferimento. L’obiettivo delle Strategie di Sviluppo Locale, fase di effettiva concretizzazione
dell’approccio Leader è quello di stimolare lo sviluppo delle aree più deboli e marginali con
particolare riferimento al ruolo che in questo senso possono giocare la governance, la capacità
progettuale e gestionale locale e lo sviluppo del capitale sociale.
Come specificato nelle rispettive misure, 411 – “Competitività”, 412 – “Ambiente e Gestione
del territorio” e 413 – “Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale”, si indicano
di seguito le misure dei diversi assi del PSR che potranno essere attivate dai GAL all’interno
dei PSL:
ASSE I:
Misura 121 – Ammodernamento delle aziende agricole;
Misura 123 – Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali
Misura 133 – Azioni di informazione e promozione
Tali misure sono attivabili in relazione a progetti di sviluppo di microfiliere e sono attivabili
secondo le stesse modalità dei PIF. I progetti dovranno essere accompagnati dallo studio della
filiera di riferimento e comprendere la definizione dell’analisi SWOT oltre che la rilevazione
dei bisogni della filiera.
ASSE II
Misura 216 – Sostegno agli investimenti non produttivi – Parte privata
Misura 227 – Sostegno agli investimenti non produttivi – Parte privata
ASSE III
311 – Diversificazione in attività non agricole
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
173
312 – Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese
313 – Incentivazione di attività turistiche
323 – tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
331 – Formazione e informazione rivolta agli operatori economici impegnati nei settori che
rientrano nell’asse III.
Di seguito si riportano le misure attivabili dai GAL nell’elaborazione della propria Strategia
di Sviluppo Locale e l’indicazione sulla modalità di attuazione.
Misura Sub-misura Asse PSR
Procedura
selezione
operazioni
121-
Ammodernamento
delle aziende
agricole
123 -
Accrescimento del
valore aggiunto dei
prodotti agri e
forestali
411 - Competitività
I
133 - Azioni di
informazione e
promozione
Bando per
microfiliere
216 - Sostegno agli
investimenti non
produttivi – parte
privata
Bando
412 – Ambiente e
gestione del territorio II 227 - Sostegno agli
investimenti non
produttivi - parte
privata
Bando
311 -
Diversificazione in
attività non
agricole
Bando
312 - Sostegno alla
creazione e allo
sviluppo di microimprese
Bando
313 -
Incentivazione di
attività turistiche
Bando
323 – Tutela e
riqualificazione del
patrimonio rurale
Bando
410 – Strategie di
sviluppo locale
413 – Qualità della
vita e diversificazione
dell’economia rurale
III
331 - Formazione e
informazione
rivolta agli
operatori
economici
impegnati nei
settori che
rientrano nell'Asse
III
Bando o Gestione
diretta
421 – Cooperazione inter- territoriale e trans- nazionale
Gestione diretta
431 - Costi di gestione, animazione e acquisizione di competenze
Gestione diretta
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
174
Descrizione dei circuiti finanziari applicabili ai GAL
Il Gruppo di azione locale è responsabile della selezione dei progetti e della certificazione
della spesa effettuata dai destinatari degli interventi. I pagamenti verranno erogati
dell’Organismo Pagatore. Il destinatario di ogni singola operazione presenta richiesta di
pagamento al GAL e questi, dopo averla validata, la inoltra all’Organismo pagatore.
I GAL nella fase attuativa:
· emana i bandi,
· seleziona i beneficiari con propri atti,
· stipula con essi le convenzioni,
· effettua controlli amministrativi e finanziari;
· formula e approva gli elenchi di liquidazione dei beneficiari;
· presenta le domande di pagamento per gli interventi a regia diretta.
Gli elenchi predisposti dai GAL vanno inviati alla Regione e da questa all’Organismo
pagatore.
L’organismo pagatore effettuerà il pagamento direttamente al beneficiario trasmettendo una
copia dell’avvenuto pagamento al GAL e alla Regione.
Solo per l’attuazione delle misure 421 e 431 e quelle a regia diretta potranno essere erogati
anticipi nella misura massima del 50% del contributo ammesso a finanziamento dietro
presentazione di garanzia fideiussoria pari al 110% dell’anticipo da erogare.
Le certificazioni di spesa dovranno corrispondere a pagamenti effettuati dai beneficiari finali
e giustificati da fatture quietanzate o da documenti contabili di valore probatorio equivalente
ai sensi dei regolamenti vigenti.
Poiché vige la regola del disimpegno automatico e quindi la perdita dei finanziamenti non
erogati entro due anni dalla data di impegno sul bilancio comunitario, sulla base della verifica
dello stato di avanzamento dei Progetti, l’Autorità competente ri-alloca le risorse tra i piani
finanziari dei GAL con lo scopo di raggiungere le performance richieste dalla Commissione.
Nel caso in cui si paventeranno perdite di risorse finanziarie a causa di inadempienze da parte
di GAL selezionati, tali risorse saranno decurtate dalla dotazione finanziaria assegnata al GAL
stesso.
Misure Asse Leader
Misura 411 - Competitività
Misura 412 – Ambiente e gestione del territorio
Misura 413 – Qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale
Misura 421 - Cooperazione interterritoriale e transnazionale
Misura 431 - Costi di gestione, animazione e acquisizione di competenze
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
175
5.7 Descrizione dei Progetti Tematici Strategici proposti
PTS agroenergie
Premessa
L’interesse dell’UE per lo sviluppo dell’energia rinnovabile è enorme. La bioenergia43 riveste
un ruolo importante poiché, attualmente, rappresenta circa la metà dell’energia rinnovabile
consumata nell’UE. La necessità di integrare questo aspetto nella nuova programmazione per
lo Sviluppo Rurale per il 2007-2013 è stato spesso enfatizzato nelle comunicazioni della
Commissione. Questo indirizzo trova terreno favorevole in Calabria perché consente di dare
risposte anche all’integrazione dei redditi degli agricoltori e prospettiva ai comparti in crisi.
Quella che viene delineata è un’agricoltura nuova all’insegna dell’ecosostenibilità nel senso
che concilia il sostegno all’economia locale con la tutela dell’ambiente e la valorizzazione
delle risorse del territorio. Attraverso la produzione di energia rinnovabile, l’agricoltura può
contribuire a mitigare i cambiamenti climatici.
Una filiera agroenergetica rappresenta, inoltre, uno sbocco alla biomassa di origine forestale
prodotta in diversi ambiti regionali ed alternativa ai seminativi tradizionali.
Questa strada rappresenta anche il tentativo di realizzare aziende economicamente efficienti
capaci di affrancare l’agricoltura dagli aiuti finanziari pubblici, nella prospettiva di una loro
riduzione progressiva a causa di risorse pubbliche sempre più limitate.
La finalità perseguita è di realizzare filiere agroenergetiche territoriali capaci di interessare
tutti gli imprenditori dei diversi segmenti e di ottenere, per questa via, anche una
ricomposizione fondiaria. Un obiettivo quest’ultimo da realizzare attraverso l’interesse delle
singole aziende coinvolte nella filiera di realizzare un disegno organico e funzionale comune,
in termine di parco macchine ed attrezzi, di operazioni colturali e di scelta delle colture
energetiche. Le aziende della filiera hanno, inoltre, l’esigenza di mettere in relazione la
capacità di produzione di biomassa e la sua trasformazione con il fabbisogno di energia dei
consumatori. L’ambito locale è la dimensione che consente nello stesso tempo di ottimizzare i
ricavi per il settore primario e di minimizzare i costi per i consumatori. Questo perché
l’ambito locale è caratterizzato dalla prossimità tra produzione, trasformazione e consumo di
energia.
La riduzione dei costi derivante dalla produzione di energia dai biocombustibili offre
possibilità di sviluppo ai settori della ricerca e della sperimentazione (nuove colture,
vivaismo, meccanizzazione dedicata, impiantistica e gestione del calore) relative alla filiera
bioenergetica.
La produzione di energia da biomassa impone l’esigenza di conseguire sinergie con i
programmi cofinanziati dai fondi strutturali nell’ottica della integrazione e della
demarcazione.
La coltivazione delle biomasse energetiche riguarda sia specie erbacee sia specie arboree.
Relativamente alla biomassa proveniente da colture arboree, si punta all’utilizzazione di
quella proveniente dalle foreste (utilizzata per circa un terzo rispetto ai 1.800.000 mc
prodotti), da essenze forestali a rapido accrescimento e dalle operazioni di pulizia
dell’ambiente boschivo e del paesaggio. Per quanto riguarda le specie erbacee, l’attenzione è
rivolta a quelle ricche di carboidrati e zuccheri (quali mais, sorgo, orzo, bietola, patata e canna
da zucchero).
43 Gli obiettivi dell’UE per l’energia rinnovabile e per i risparmi di energia: raddoppiare la quota di energia
rinnovabile nel consumo lordo nazionale dal 6 al 12 dal 2010, aumentare la quota di elettricità verde sul
consumo elettrico totale dal 14 al 22% dal 2010; aumentare la quota di biocarburanti nel mercato del carburante
per trasporto al 5,75% dal 2010; ridurre il nostro consumo energetico a 20% dal 2020.
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
176
Il supporto alla produzione di oleaginose (es. colza, girasole e soia) viene effettuato nella
logica di integrazione con il programma previsto dal FESR che punta alla produzione di
bioetanolo e biodiesel.
Nell’ambito di una filiera bioenergetica ben strutturata ed organizzata potranno essere
utilizzati anche residui di lavorazione delle industrie di trasformazione, residui di potatura,
frazioni dei rifiuti solidi urbani (RSU) e reflui zootecnici. Questo anche con particolari
ricadute positive sull’ambiente.
Attenzione sarà rivolta anche alla produzione di idrogeno da biomasse in accordo con quanto
previsto dal Piano Energetico Ambientale Regionale. Un obiettivo da raggiungere mediante la
realizzazione di impianti di piccola taglia ed attraverso il sostegno di azioni pilota.
Il PSR calabrese, quindi, punta su un progetto bioenergetico che prevede l’uso delle biomasse
provenienti da:
· prodotti forestali;
· prodotti agricoli (erbacei e arborei);
· reflui zootecnici;
· sottoprodotti della trasformazione;
· rifiuti solidi urbani.
I processi prioritari per la produzione di bioenergie sono quelli di seguito indicati.
Processi biochimici
· digestione anaerobica (conversione delle biomasse non lignocellulosiche e dei liquami
zootecnici in metano e loro successiva trasformazione in energia elettrica, anche in
assetto cogenerativo);
· fermentazione dei glucidi contenuti nei vegetali come l’alcool etilico (produzione di
bioetanolo), o spremitura dei semi di oleaginosi come colza, girasole e soia
(produzione di biodisel);
Processi termochimica
· gassificazione (conversione delle biomasse in gas a basso potere calorifico e
successivo impiego di tale gas in impianti di produzione di energia elettrica anche in
assetto cogenerativo ad esempio motori o turbine a gas);
· combustione tradizionale (produzione di energia elettrica e/o calore attraverso la
combustione di biocombustibili solidi, quali cippato e pellet, provenienti da
lignocellusosiche arboree ed erbacee quali residui da potature, residui da lavorazione
del legno, sorgo da fibra, canna, discanto, paglia, stocchi, ecc.).
Il progetto prevede incentivi per la fase di produzione, trasformazione e commercializzazione
nonché per la ricerca e per l’assistenza tecnica.
Ricerca
Le linee di ricerca applicabili nel settore delle colture erbacee da biomassa dovrebbero
interessare sia specie già coltivate in Calabria (es.bietola da zucchero, colza, mais e cereali)
sia specie di nuova introduzione (es. alcune oleaginose ed il pastazzo e la sansa, sottoprodotti
della trasformazione rispettivamente degli agrumi e delle olive).
La ricerca interesserà anche la fase della trasformazione, con particolare riferimento alla scala
d’intervento ed alla ottimizzazione delle rese.
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
177
Produzione e commercializzazione
Nella fase agricola verranno avviati interventi tesi a:
· sostenere la produzione di biomassa;
· incentivare la meccanizzazione delle coltivazioni finalizzata alla produzione di
biomassa, con particolare riferimento alla fase della raccolta;
· attivare le misure relative all’imboschimento dei terreni agricoli e forestali;
· realizzare piattaforme di raccolta, miscelazione pre-essiccamento, verifica qualità,
tracciabilità, ecc.;
· realizzare impianti di trasformazione per la produzione di energia per il fabbisogno
aziendale e per l’immissione in rete nei limiti della normativa vigente. (Misure 121-
123-311);
· ristrutturare le stalle nelle aziende agricole (meccanizzazione, raccolta e
convogliamento liquami);
· costruire strutture di stoccaggio delle biomasse, reflui e scarti di lavorazione.
Nella fase di trasformazione invece verranno sostenute azioni tese a realizzare:
· infrastrutture logistiche relative alla concentrazione delle produzioni agroenergetiche e
delle condotte di adduzione;
· strutture di stoccaggio dei residui della trasformazione (digestato ecc.);
· centri di la trasformazione.
In particolare nella fase di trasformazione relativamente alla digestione anaerobica sono
previsti finanziamenti per la costruzione di nuovi impianti e per l’adeguamento di quelli
esistenti. Mentre per la fermentazione-spremitura oltre a nuovi impianti di estrazione di
bioetanolo e biodiesel di taglia medio-piccola sono previsti incentivi per la conversione di
impianti idonei alla produzione di biocombustibili.
Infine per la gassificazione sono previsti incentivi per la costruzione di nuovi impianti per la
produzione di energia elettrica e di idrogeno da biomassa.
In tutti i casi sarà favorita la costituzione di cooperative di raccolta e trasporto delle biomasse,
di impianti consortili per la distribuzione dell'energia termica. Saranno previste, inoltre,
premialità per la realizzazione di applicazioni cogenerative e per l'integrazione dei diversi
segmenti delle filiere locali. Quest’ultima sarà attuata attraverso contratti vincolanti che
favoriranno la collocazione delle biomasse prodotte e l’utilizzazione dei sottoprodotti della
trasformazione e della energia prodotta.
L’obiettivo è quello di realizzare una rete di piccole centrali (tra 0, 25-1 MW) alimentate da
biomassa di diversa natura proveniente prevalentemente dall’impresa agricola, quindi più
collegata alla fase della produzione e della trasformazione agricola piuttosto che a quella
industriale.
Il FEASR finanzierà la produzione di energia nell’ambito dell’Asse I per la riduzione di costi
di produzione e nell’Asse III in funzione della diversificazione dell’attività agricola. In
entrambo i casi sarà sostenuta la costituizioni di forme integrate ed associate ( PIF, COOP,
Consorzi etc.) al fine di pervenire a progetti organici comprensoriali.
Gli impianti di piccole dimensioni risultano essere la soluzione ottimale per diversi motivi:
· decentramento degli impianti nelle zone rurali in cui la biomassa si rende
disponibile;
· minore impatto sociale ed ambientale;
· maggiore efficienza dovuta all'impiego di tecnologie più moderne;
· maggiore accessibilità all'investimento del mondo agricolo, preservando ottima
redditività;
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
178
· bacini di approvvigionamento più piccoli, minore costo ed impatto del trasporto,
raccolta più capillare;
· vendita energia a tariffa fortemente agevolate;
· minori perdite sulle reti di distribuzione dell'energia elettrica.
· Possibilità di realizzare reti locali integrate.
Nel comprensorio di Crotone, individuato dalla Regione come distretto energetico regionale
di concerto con il FESR è possibile l’insediamento di impianti di trasformazione di maggiori
dimensioni.
Tutti i finanziamenti saranno vincolati alla collocazione ed approvvigionamento delle
biomasse in ambito comprensoriale o regionale, grazie alla sottoscrizione di contratti di
coltivazioni e di conferimento all’interno di accordi di filiera, che se disattesi porteranno alla
revoca del finanziamento.
Assistenza tecnica
Il Fondo Sociale Europeo finanzierà i servizi per l’assistenza tecnica, quali:
· informazione nella fase di start-up volta alla conoscenza del rapporto costi-benefici
relativo alla fase di trasformazione/riconversione aziendale (ad es. Short Rotation
Forestry- SRF);
· formazione per la fase agricola;
· formazione per la fase di trasformazione.
Demarcazione
Il FEASR si occuperà del sostegno alla produzione di biomassa di origine agricola e forestale,
nonché del finanziamento di impianti di trasformazione fino ad una potenza di 1MW
finalizzati alla riduzione dei costi di produzione dell’azienda agricola (auto-consumo) ed alla
diversificazione dell’attività agricola. Il FEASR punterà alla produzione di energia elettrica
principalmente attraverso i processi di combustione e fermentazione della biomassa.
Il FESR finanzierà gli impianti di taglia superiore (> 0.25 MW), prevedendo anche progetti o
iniziative volti alla produzione di bioetanolo e biodiesel.
L’FSE avrà il compito di formare nuovi profili professionali per la gestione di impianti di
trasformazione e per le produzione agricole e forestali finalizzate all’ottenimento di biomassa.
PTS valorizzazione dei prodotti e dei territori
Il progetto tematico strategico sulla valorizzazione dei prodotti e del territorio calabrese
assume una importanza fondamentale al fine di creare le condizioni per fare sistema e
concentrare gli interventi su un unico grande progetto condiviso da tutti i partner.
E’ in questa ottica che va visto l’impegno della regione per una programmazione congiunta
nell’ambito del PSR in materia di iniziative promozionali in Regione, in Italia e all’estero.
E’ necessario ricordare che nell’ambito delle passate e attuali attività di promozione e
valorizzazione dei prodotti e dei territori calabresi i risultati sono stati abbastanza deludenti
per la frammentarietà degli interventi, per cui si rende necessario concentrare in un unico tutte
le iniziative. Inoltre, così facendo si ha un’immagine omogenea della calabria con tutte le sue
diverse articolazioni territoriali.
Il progetto unico favorisce, inoltre, l’integrazione degli altri fondi (FESR e FSE) e la
concentrazione delle altre risorse di bilancio in materia.
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
179
Gli interventi previsti verteranno su iniziative di promozione del territorio e dei prodotti tipici
attraverso:
· Marketing territoriale – incentrato su iniziative volte ad agevolare la fruibilità del
territorio, aumentare la soddisfazione degli utenti che vi risiedono, migliorare
l’attrazione verso gli utenti e gli investimenti provenienti da fuori regione.
· Realizzazione di un sistema di certificazione e promozione delle produzioni di qualità,
articolato secondo il seguente schema:
- registrazione di un logo da utilizzare per l’identificazione delle aziende che
aderiscono al sistema;
- creazione di un regolamento d’uso del marchio, contenente tra l’altro le norme
per l’accesso, la decadenza, il subentro, le sanzioni etc;
- creazione di un regolamento inerente ai controlli, periodici e saltuari, effettuati
da un organismo cert ificatore accreditato, a cui le aziende accettano di
sottoporsi per aderire al sistema ;
- creazione di un disciplinare di processo, impostato su criteri di qualità più
restrittivi di quelli definiti per legge nell’agricoltura convenzionale, la cui
accettazione è condizione preliminare per l’adesione delle aziende al sistema;
- realizzazione di una Fiera itinerante delle produzioni rientranti nel sistema di
certificazione di qualità, con momenti espositivi da effettuarsi nei vari
comprensori regionali, in eventi di carattere nazionale aventi significatività
commerciale ed in eventuali occasioni espositive di carattere internazionale;
· Realizzazione di iniziative di promozione commerciale delle produzioni realizzate
nelle aziende che aderiscono al sistema di certificazione qualità articolato per come di
seguito:
- cogliere le nuove opportunità fornite dal web con l’allestimento di un sito
indirizzato alla divulgazione del sistema di certificazione di qualità e
contenente tra l’altro una sezione relativa alla regolamentazione ed alla
modulistica che lo regola ed una sezione relativa alla “offerta aziendale”,
modificabile on-line dalle stesse aziende e contenente gli elementi quantitativi,
qualitativi e commerciali relativi alle produzioni da commercializzare;
- porre in essere un servizio “borsa merci”, da attivarsi sul sito del marchio,
collegato ad un’agenzia di trasporto e distribuzione, da selezionarsi con bando
pubblico e finalizzato ad agevolare l’incontro tra domanda ed offerta dei
prodotti;
- realizzazione di una campagna d’informazione multimediale, per divulgare il
sistema di certificazione qualità e far conoscere le particolarità socioeconomico-
culturali-paesaggistiche- storiche-archeologiche dei territori;
- realizzazione di un evento periodico, a cadenza annuale, per l’incontro sul
territorio calabrese dei produttori con gli esportatori e le grandi catene di
distribuzione straniere, affinché si possa mettere appunto un meccanismo di
internazionalizzazione del commercio inerente le produzioni regionali;
- realizzazione di un servizio di assistenza all’internazionalizzazione delle
imprese regionali;
· Realizzazione di una campagna di informazione indirizzata agli opinion Leader, che in
vario modo proiettano l’immagine del territorio interfacciandosi per esso (insegnati,
albergatori, ristoratori, politici, dirigenti pubblici etc) e finalizzata a diffondere le
conoscenze inerenti le specificità del territorio e del sistema agroalimentare regionale;
· Programmazione e realizzazione di eventi (convegni, incontri, dibattiti etc) che a
diverso livello affrontino le tematiche inerenti la qualità dei prodotti, la loro
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
180
commercializzazione, e possa meglio emergere il legame dei prodotti con il nostro
paesaggio, la nostra cultura, gli usi e le tradizioni;
· realizzazione di un programma di educazione alimentare e di promozione dei prodotti
da attuare di concerto con il sistema scolastico calabrese e gli enti pubblici;
· definizione di un progetto di collaborazione con gli operatori delle reti di distribuzione
dei prodotti agroalimentari e con la distribuzione organizzata presente sul territorio
regionale.
PTS Tutela Risorse Idriche
Premessa
L’acqua, bene comune dell’umanità e di tutte le generazioni, è distribuita nello spazio e nel
tempo non in modo omogeneo e quindi non è accettabile una sua gestione che non discenda
da principi di solidarietà spaziale, sia a livello degli Stati, che localmente, che di solidarietà
temporale tra generazioni.
E’ una componente essenziale del territorio e pertanto una corretta gestione delle risorse
idriche nella dimensione dei bacini idrografici e degli acquiferi sotterranei deve basarsi su una
visione complessiva ed integrata tra protezione dell’ambiente, sviluppo economico,
territoriale e sociale.
Una politica per la protezione delle acque superficiali interne, delle acque di transizione, delle
acque costiere e sotterranee deve:
· impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi
acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli
ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico;
· agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle
risorse idriche disponibili;
· mirare alla protezione rafforzata ed al miglioramento dell’ambiente acquatico, anche
attraverso misure specifiche per la graduale riduzione degli scarichi, delle emissioni e
delle perdite delle sostanze prioritarie e l’arresto o la graduale eliminazione degli
scarichi, delle emissioni, e delle perdite di sostanze pericolose;
· assicurare la graduale riduzione dell’inquinamento delle acque sotterranee e impedirne
l’aumento;
· contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità;
· garantire una fornitura sufficiente di acque superficiali e sotterranee di buona qualità
per un utilizzo idrico, sostenibile, equilibrato ed equo;
· proteggere le acque territoriali e marine;
· realizzare gli obiettivi degli accordi internazionali in materia.
Per ottenere tutto ciò è necessario perseguire la tutela quantitativa e qualitativa della risorsa.
La tutala qualitativa delle risorse idriche è ottenibile attraverso il sostegno alle imprese
agricole, zootecniche e forestali che si impegnano ad attuare pratiche agronomiche
compatibili con la conservazione qualitativa della risorsa idrica, tra cui quelle a basso impiego
di input, in particolare nutrienti (azoto e fosforo) e prodotti fitosanitari. E’ auspicabile favorire
la concentrazione degli interventi in quelle aree a forte “criticità ambientale” Anche gli
interventi forestali dovrebbero essere considerati, sia attraverso attività di forestazione
ambientale che attraverso la creazione di fasche tampone, boschetti e filari, sebbene
prevalentemente orientati a favorire l’infiltrazione delle acque, l’alimentazione delle falde, la
creazione di aree di espansione dei fiumi.
La tutela quantitativa delle risorse idriche può essere perseguita tramite il progressivo
raggiungimento di un equilibrio fra disponibilità e bisogni a livello territoriale e tramite un più
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
181
oculato ed efficiente uso dell’acqua improntato al risparmio idrico. Sarebbe pertanto
opportuno attivare interventi che favoriscano l’adozione di pratiche agronomiche finalizzate
al risparmio idrico e una efficiente gestione dell’irrigazione (dal calcolo dei fabbisogni irrigui,
all’adozione di sistemi a basso consumo, ad un miglioramento della efficienza della rete di
distribuzione, all’introduzione di misuratori).
La tutela del suolo richiede coerenza a quanto già indicato sul Piano Strategico Nazionale con
particolare attenzione al ruolo strategico funzionale che può assumere una corretta gestione
forestale del territorio.
In particolare sono quattro gli obiettivi che il regolamento europeo e il PSN indicano per
l’Asse II:
· Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione dei sistemi agroforestali ad
elevato valore naturalistico;
· Diffusione di pratiche agricole e forestali compatibili con la tutela qualitativa e
quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde;
· Riduzione dei gas serra;
· Tutela della risorsa del suolo.
Diventa necessario, per questo, demandare agli enti gestori della risorsa acqua il
coordinamento di attività con forti differenziazioni e peculiarità territoriali ed in piena
coerenza con gli orientamenti comunitari che nel secondo pilastro indicano letteralmente
quanto di seguito riportato: “…. in particolare ogni Regione indicherà come mettere a
coerenza la programmazione economica con le diverse forme di gestione del territorio, anche
al fine di contestualizzare priorità, vincoli e strumenti di intervento sul territorio stesso …..”.
Le priorità individuate per migliorare la gestione delle acque calabresi sono:
· Azione di formazione e informazione per favorire la progettazione di piani di
diversificazione aziendale che parta dai sistemi irrigui (misura 111);
· Organizzazione di una banca dati per il monitoraggio dei progetti di settore in
continuità alle azioni per gli interventi di risparmio idrico e razionalizzazione
distributiva delle reti irrigue e di completamento e potenziamento degli schemi irrigui
delle aree agricole portate avanti dalla passata programmazione (misura 114)
· Progetti per il miglioramento e sviluppo delle infrastrutture in parallelo con lo
sviluppo e l’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura (misura 125)
· Gestione delle risorse irrigue attraverso il miglioramento delle infrastrutture e dei
sistemi irrigui e la manutenzione straordinaria dei canali irrigui (misura 125)
· Azioni di prevenzione del dissesto idrogeologico (misura 221).
Acqua e irrigazione
L’agricoltura irrigua sta assumendo sempre più rilevanza negli scenari di sviluppo del
Mezzogiorno. Gli ordinamenti colturali irrigui rappresentano infatti un punto di forza in
termini di reddito e di occupazione, per cui diventa strategico garantire una gestione
dell’acqua più efficiente. Al tempo stesso, l’agricoltura irrigua deve sapersi relazionare alle
necessità ormai imprescindibili di uso razionale e di tutela di una risorsa naturale limitata.
Altrettanto importante è il ruolo che l’agricoltura può svolgere rispetto alle esigenze di tutela
ambientale, soprattutto in relazione ai fenomeni di inquinamento delle acque e di degrado del
territorio. Una buona pratica agricola, infatti, può concorrere in maniera determinante alla
tutela dell’assetto idrogeologico e alla riduzione dei fenomeni di desertificazione in atto in
ampie fasce del territorio meridionale dell’Italia.
Gli obiettivi devono dunque essere:
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
182
· riorganizzare e implementare il sistema delle conoscenze sull’irrigazione del
Mezzogiorno, che è risultato da subito polverizzato, contraddittorio e con scarsi
collegamenti fra le varie fonti informative disponibili;
· mettere a punto metodologie per la valutazione della redditività degli investimenti
irrigui a livello comprensoriale e aziendale alla luce della Politica Agricola
Comunitaria e delle opportunità di sviluppo locale;
· approfondire, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, le problematiche sul ruolo
dell’agricoltura in termini di tutela qualitativa della risorsa.
L’obiettivo primario è fornire supporti informativi e metodologici alle Amministrazioni locali
ai Consorzi di Bonifica e Enti gestori della risorsa idrica, alle unità produttive agricole, al fine
di contribuire a una più efficace attività di programmazione e di gestione delle azioni di tutela
e di valorizzazione economica della risorsa idrica in agricoltura.
Interventi
I volumi di acqua derivabili da fonti tradizionali, superficiali e sotterranee, sarebbero
sufficienti alle esigenze idriche delle colture praticate nella gran parte dei comprensori irrigui
della Calabria, se non vi fossero alcune criticità di fruibilità della risorsa idrica nelle aree
agricole da parte dei potenziali utilizzatori. Preso atto della conclamata diminuzione degli
apporti di acqua meteorica, è necessario prevedere, in via prioritaria, la possibilità di
aumentare la disponibilità della risorsa idrica attraverso interventi finalizzati sostanzialmente
ad aumentare la capacità di accumulo dell’acqua, attraverso sia il recupero degli invasi
esistenti che il completamento e messa a regime di opere o la costruzione di nuove capacità di
invaso. Nel contempo, occorre ottimizzare l’uso delle disponibilità operando una
ristrutturazione ed ammodernamento degli schemi idrici a scopo irriguo al fine di ridurre
considerevolmente le perdite dovute all’obsolescenza e alla vetustà delle condutture.
Gli interventi della passata programmazione hanno portato notevoli risultati che ci consentono
di elaborare una programmazione finalizzata all’ottimizzazione e razionalizzazione degli
impianti con interventi specifici relativi a:
· realizzazione di nuovi schemi idrici;
· ricostruzione, potenziamento, razionalizzazione e ottimizzazione degli impianti
esistenti in modo da sopperire alle incompletezze delle alimentazioni, alla
obsolescenza e alla scarsa affidabilità degli stessi;
· la ristrutturazione e l’ammodernamento delle reti di adduzione e distribuzione,
principalmente di quelle costituite da canali a pelo libero o tubature in cemento
amianto;
· la riconversione degli impianti con introduzione di sistemi di distribuzione a domanda
e tariffazione legati ai costi effettivi (con priorità per le aree di pianura irrigua ed
agricoltura intensiva, compatibilmente con gli sbocchi di mercato delle produzioni
correlate agli assetti colturali del singolo comprensorio irriguo);
· l’introduzione di sistemi di controllo e regolazione della risorsa erogata;
· la realizzazione di vasche di accumulo e compenso nelle situazioni riscontrate di
carenza idrica;
· recupero delle acque reflue;
· risparmio idrico;
· l’informatizzazione finalizzata all’implementazione e alla gestione della risorsa idrica
mediante la costituzione di un Sistema Informativo Territoriale dei perimetri consortili
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
183
che comprenda tutte le opere di bonifica e l’aggiornamento dei catasti per la corretta
redazione dei piani di classifica.
Demarcazione
Per quanto attiene alla demarcazione degli interventi tra i diversi fondi il FEASR si occuperà
della gestione delle risorse irrigue attraverso il miglioramento delle infrastrutture, della rete di
distribuzione dei sistemi irrigui e della manutenzione straordinaria a livello aziendale.
Mentre il FESR si occuperà, con interventi inquadrabili a livello sovraziendale, della
realizzazione di nuovi schemi irrigui e della ricostruzione, completamento, potenziamento,
razionalizzazione ed ottimizzazione di quelli già realizzati. Interventi, questi, tutti tesi a
sopperire all’insufficienza delle alimentazioni, all’obsolescenza e alla scarsa affidabilità dei
sistemi irrigui .
L’entità territoriale sovraziendale di riferimento potrà essere costituita anche dai Consorzi di
bonifica.
Infine l’FSE avrà il compito di formare nuovi profili professionali per una migliore gestione e
controllo delle reti idriche.
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
184
5.8 Indicatori di riferimento correlati agli obiettivi
ASSE Obiettivo Indicatore degli obiettivi Indicatore di contesto Indicatore di risultato
Sviluppo economico Designazione delle zone rurali
Orizzontale Tasso di attività Importanza delle zone rurali
Disoccupazione
Formazione ed istruzione nel settore agricolo Utilizzazione dei terreni agricoli Numero di partecipanti che
completano proficuamente
un’attività di formazione
relativa all’agricoltura e/o
silvicoltura
Struttura per età del settore agricolo Struttura agricola Accrescimento del valore aggiunto
lordo nelle aziende finanziate
Produttività del lavoro nel settore agricolo Struttura forestale Numero di aziende che introducono
nuovi prodotti e/o nuove tecnologie
Formazione di capitale fisso lordo nel settore
agricolo
Produttività delle zone forestali Valore della produzione agricola
secondo standard/etichette di
qualità riconosciuti
Sviluppo occupazionale del settore primario Numero di agricoltori che entrano
sul mercato
Sviluppo economico del settore primario
Produttività del lavoro nell'industria alimentare
Formazione di capitale fisso lordo nell'industria
alimentare
Sviluppo occupazionale dell'industria alimentare
Sviluppo economico dell'industria alimentare
Produttività del lavoro nella silvicoltura
ASSE 1
Miglioramento della
competitività del
settore agricolo e
forestale
Formazione di capitale fisso lordo nella silvicoltura
Biodiversità: popolazione degli uccelli su terreni
agricoli
ASSE 2 Copertura del territorio
Miglioramento
dell’ambiente e
dello spazio rurale
attraverso la
Biodiversità: zone agricole ad Elevata Valenza
Naturale
Zone meno favorite
Zona caratterizzata da una gestione
positiva del territorio che favorisce:
la biodiversità e
l’agricoltura/silvicoltura ad
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
185
Biodiversità: composizione delle specie di alberi Zone destinate ad agricoltura
estensiva
Qualità delle acque: equilibri lordi sostanze
nutritive
Siti Natura 2000
Qualità delle acque: inquinamento da nitrati e
pesticidi
Biodiversità: foreste protette
Suolo: zone a rischio di erosione Sviluppo della zona forestale
Suolo: agricoltura biologica Condizioni dell’ecosistema foreste
Cambiamenti climatici: produzione di energie
rinnovabili dall'agricoltura
Qualità delle acque
Cambiamenti climatici: SAU destinate alle energie
rinnovabili
Uso delle acque
gestione del
territorio
Cambiamenti climatici: emissioni di gas a effetto
serra dall'agricoltura
Foreste di protezione riguardanti
principalmente la produzione di
acqua
elevata valenza naturale
qualità delle acque
cambiamenti climatici
qualità del territorio
prevenzione della marginalizzazione
e abbandono dei terreni agricoli
Agricoltori con altre attività remunerative Densità demografica Accrescimento del valore aggiunto
lordo non-agricolo delle aziende
finanziate
Sviluppo occupazionale del settore non-agricolo Struttura per età Quantità totale di posti di lavoro
creati
Sviluppo economico del settore non-agricolo Struttura dell’economia Numero maggiore di turisti
Sviluppo lavoro autonomo Struttura dell'occupazione Popolazione delle zone rurali che
beneficia del miglioramento dei
servizi
Infrastrutture turistiche nelle zone rurali Disoccupazione a lungo termine Accrescimento della penetrazione di
Internet nelle zone rurali
Tasso di adozione di internet nelle zone rurali Conquiste didattiche Numero di partecipanti che
completano proficuamente
un’attività di formazione
Sviluppo del settore servizi Infrastrutture Internet
Saldo migratorio
ASSE 3
Miglioramento della
qualità della vita
nelle
zone rurali e
promozione della
diversificazione
dell’attività
economica
Apprendimento/educazione permanente nelle zone
rurali
Leader Sviluppo di Gruppi di Azione Locale
fa riferimento agli indicatori di tendenza (LEAD indicators) nel quadro della strategia nazionale e della
sorveglianza strategica prevista dall’Articolo 11, paragrafo (3), lettera (c), e dall’Articolo 13, paragrafo
(2), lettera (a) del Regolamento CE n. 1698/2005
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
186
Di seguito si riportano gli indicatori fisici relativi alle misure previste per ogni asse.
II. INDICATORI COMUNI DI PRODOTTO
ASSE 1 MIGLIORAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SETTORE AGRICOLO E FORESTALE
Codice Misura Indicatore di prodotto *
111 Formazione professionale e interventi
informativi
§ Numero di partecipanti alla formazione
§ Numero di giorni di formazione ricevuti
112 Insediamento di giovani agricoltori § Numero di giovani agricoltori assistiti
§ Volume totale degli investimenti
113 Pre-pensionamento § Numero di agricoltori che optano per il
prepensionamento
§ Numero di lavoratori agricoli che optano per il
prepensionamento
§ Numero di ettari resisi disponibili
114 Utilizzo di servizi di consulenza § Numero di agricoltori assistiti
§ Numero di detentori di aree forestali assistiti
115 Avviamento di servizi di assistenza, di
sostituzione e di consulenza aziendale
§ Numero di servizi di assistenza, sostituzione e
consulenza aziendale di nuova introduzione
121 Ammodernamento delle aziende agricole § Numero di aziende agricole che hanno ricevuto il
sostegno all’investimento
§ Volume totale degli investimenti
122 Accrescimento del valore economico delle
foreste
§ Numero di detentori di aree forestali che hanno ricevuto
il sostegno all’investimento
§ Volume totale degli investimenti
123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti
agricoli e forestali
§ Numero di imprese oggetto di sostegno
§ Volume totale degli investimenti
124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti,
processi e tecnologie nei settori agricolo e
alimentare e in quello forestale
§ Numero delle iniziative di cooperazione finanziate
125 Infrastrutture connesse allo sviluppo ed
all’adeguamento dell’agricoltura e della
silvicoltura
§ Numero di interventi finanziati
§ Volume totale degli investimenti
126 Recupero del potenziale di produzione agricola
danneggiato da catastrofi naturali ed
introduzione di adeguate misure di prevenzione
§ Numero di beneficiari
§ Volume totale degli investimenti
131 Rispetto delle norme basate sulla legislazione
Comunitaria
§ Numero di beneficiari
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di
qualità alimentare
§ Numero di aziende assistite che partecipano a sistemi di
qualità
133 Attività di informazione e promozione § Numero di azioni finanziate
141 Agricoltura di semi-sussistenza § Numero di aziende agricole di semi-sussitenza
finanziate
142 Associazioni di produttori § Numero di associazioni di produttori finanziate
§ Volume d’affari delle associazioni di produttori
*Per ciascuna misura, sarà fornito il numero di richieste accolte
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
187
ASSE 2 MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE E DELLO SPAZIO RURALE ATTRAVERSO LA
GESTIONE DEL TERRITORIO
Codice Misure Indicatore di prodotto *
211 Indennità per svantaggi naturali a favore di
agricoltori delle zone montane
§ Numero delle aziende in zone montane finanziate
§ Terreni agricoli finanziati in zone montane
212 Indennità a favore di agricoltori in zone
caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle
zone montane
§ Numero delle aziende in zone caratterizzate da
svantaggi diverse dalle zone montane, finanziate
§ Terreni agricoli finanziati in zone caratterizzate da
svantaggi, diverse dalle zone montane
213 Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla
Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro del
Settore Acque)
§ Numero di aziende beneficiarie di sostegno in zone
Natura 2000 /ai sensi della Direttiva Quadro del Settore
Acque
§ Terreni agricoli finanziati ai sensi di Natura 2000/ai
sensi della Direttiva Quadro del Settore Acque
214 Pagamenti agro-ambientali § Numero delle aziende agricole e aziende appartenenti
ad altri gestori del territorio che ricevono i pagamenti
§ Superficie totale compresa nel sostegno agroambientale
§ Superficie effettiva compresa nel sostegno agroambientale
ai sensi della presente misura
§ Numero complessivo di contratti
§ Numero di richieste connesse alle risorse genetiche
215 Pagamenti per il benessere degli animali § Numero di aziende agricole che ricevono il sostegno
§ Numero di contratti per il benessere degli animali
216 Investimenti non produttivi § Numero di aziende agricole e aziende appartenenti ad
altri gestori del territorio che ricevono il sostegno
§ Volume totale degli investimenti
221 Primo imboschimento di terreni agricoli § Numero di beneficiari che ricevono gli aiuti per
l’imboschimento
§ Numero di ettari di terreno interessati
dall’imboschimento
222 Primo impianto di sistemi agroforestali su terreni
agricoli
§ Numero di beneficiari
§ Numero di ettari interessati da nuovi sistemi
agroforestali
223 Primo imboschimento di superfici non agricole § Numero di beneficiari che ricevono gli aiuti per
l’imboschimento
§ Numero di ettari di terreno interessati
dall’imboschimento
224 Indennità Natura 2000 § Numero di aziende silvicole che ricevono le indennità,
nella zona Natura 2000
§ Terreno forestale (ettari) finanziato in zona Natura 2000
225 Pagamenti per interventi silvoambientali § Numero di aziende silvicole finanziate
§ Superficie forestale finanziata col sostegno
silvoambientale
§ Numero di contratti
226 Ricostituzione del potenziale forestale e
introduzione di interventi preventivi
§ Numero di interventi di prevenzione/ricostituzione
§ Zona forestale danneggiata oggetto di sostegno
227 Investimenti non produttivi § Numero di detentori di aziende forestali beneficiari del
sostegno
§ Volume totale degli investimenti
* Per ciascuna misura, sarà fornito il numero di richieste accolte
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
188
ASSE 3 MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DELLA VITA NELLE ZONE RURALI E
PROMOZIONE DELLA DIVERSIFICAZIONE DELL’ATTIVITA’ ECONOMICA
Codice Misura Indicatori di prodotto *
311 Diversificazione in attività non agricole § Numero di beneficiari
§ Volume totale degli investimenti
312 Creazione e sviluppo delle imprese § Numero di micro-imprese create o beneficiarie di
sostegno
313 Incentivazione delle attività turistiche § Numero di nuovi elementi relativi ad infrastrutture
turistiche sostenuti
§ Volume totale degli investimenti
321 Servizi essenziali per l’economia e la
popolazione rurale
§ Numero di azioni comprese nel sostegno (iniziative TIC
ed altro)
§ Volume totale degli investimenti
322 Risanamento e sviluppo dei villaggi § Numero di villaggi in cui ha avuto luogo l’intervento
§ Volume totale degli investimenti
323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale § Numero degli interventi relativi al patrimonio rurale che
hanno beneficiato del sostegno
§ Volume totale degli investimenti
331 Formazione e informazione § Numero degli attori economici partecipanti alle azioni
rientranti nel sostegno
§ Numero di giorni di formazione ricevuta dai
partecipanti
341 Acquisizione di competenze, animazione ed
attuazione delle strategie di sviluppo locale
§ Numero di interventi di acquisizione di competenze e
animazione
§ Numero di partecipanti alle azioni
§ Numero di partenariati pubblici-privati finanziati
ASSE 4 LEADER
41
411
412
413
Attuazione delle strategie di sviluppo locale
- competitività
- ambiente/gestione del territorio
- qualità della vita/diversificazione
§ Numero di gruppi di azione locale
§ Superficie totale (km2) del GAL
§ Popolazione totale presente nella zona del GAL (km2)
§ Numero di progetti compresi nei GAL
421 Esecuzione dei progetti di cooperazione § Numero di progetti di cooperazione
431 Gestione del gruppo di azione locale,
acquisizione di competenze e animazione del
territorio di cui all’Articolo 59
§ Numero di interventi finanziati
* Per ciascuna misura, sarà fornito il numero di richieste accolte
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
189
Di seguito si riportano gli indicatori di impatto che valuteranno il programma.
INDICATORI COMUNI D’IMPATTO
INDICATORI COMUNI D’IMPATTO
Indicatore Descrizione
Valore obiettivo stimato
(situazione al 2013
1. Crescita economica Crescita netta di valore aggiunto totale
64.573.968 Euro
2. Posti di lavoro creati Equivalenti a tempo pieno creati totali
1.730 unità
3. Produttività del lavoro
Valore aggiunto lordo per Equivalente
tempo pieno
5.098 Euro
4. Ripristino della biodiversità Variazione nel declino della biodiversità misurata in
base alle popolazioni delle specie di uccelli delle aree
agricole
Riduzione percentuale tendenza al declino
5. Conservazione di habitat agricoli e
forestali di alto pregio naturale
Incremento della superficie ad alto valore naturalistico
+2.220 ha
6. Miglioramento della qualità delle acque
Surplus di Azoto (kg/ha) su totale SAU -1.35 %
7. Contributo all’attenuazione dei
cambiamenti climatici
Incremento della produzione di energia rinnovabile
+66 Ktep
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
190
6. Piano finanziario
La strumentazione prevista per l’attuazione del PSR risulta fortemente articolata e richiede
una coerente allocazione delle risorse finanziarie.
Si ritiene utile evidenziare che le risorse disponibili saranno destinate, nel rispetto delle soglie
minime previste per l’equilibrio finanziario tra gli Assi stabilito dal Regolamento 1698/05, e
secondo l’allocazione prevista nelle singole misure.
6.1 Contributo totale annuale del FEASR (in EURO)
Anno 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Totale
Regioni di
convergenza44
91.387.000 90.849.000 88.126.000 89.345.000 88.373.000 87.968.000 87.293.000 623.341.000
Totale FEASR 91.387.000 90.849.000 88.126.000 89.345.000 88.373.000 87.968.000 87.293.000 623.341.000
6.2 Piano finanziario per asse (in EURO, per l’intero periodo)45
Contributo pubblico
Asse
Totale pubblico
Percentuale del
contributo da
parte del FEASR
(%)
Importo FEASR
Asse 1 444.469.235 57,5 255.569.810
Asse 2 444.469.235 57,5 255.569.810
Asse 3 108.407.130 57,5 62.334.100
Asse 4 65.044.278 57,5 37.400.460
Assistenza Tecnica 21.681.426 57,5 12.466.820
Totale 1.084.071.304 623.341.000
44 Per gli Stati membri con regioni di convergenza e di non-convergenza.
45 Nei casi in cui il programma di sviluppo rurale copre diversi tipi di regioni e le quote di co-finanziamento
del FEASR sono differenziate, la Tabella dovrà essere ripetuta per ciascun tipo di regione: regioni con Obiettivi
di Convergenza, regioni Esterne e isole dell’Egeo, altre regioni.
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
191
7. Ripartizione indicativa per Misura di Sviluppo Rurale (in EURO, per
l’intero periodo)
Misura/Asse
Spesa
pubblica Spesa privata Costo totale
Misura 111 7.700.000 7.700.000
Misura 112 41.000.000 41.000.000
Misura 113 2.000.000 2.000.000
Misura 114 8.000.000 2.000.000 10.000.000
Misura 115 5.000.000 5.000.000
Misura 121 178.769.235 178.769.235 357.538.470
Misura 122 20.000.000 20.000.000 40.000.000
Misura 123 60.000.000 60.000.000 120.000.000
Misura 124 4.000.000 4.000.000
Misura 125 80.000.000 80.000.000
Misura 126 4.000.000 4.000.000
Misura 131 4.000.000 4.000.000
Misura 132 4.000.000 4.000.000
Misura 133 26.000.000 11.142.857 37.142.857
Totale Asse 1 444.469.235 267.912.092 712.381.327
Misura 211 39.000.000 39.000.000
Misura 212 6.000.000 6.000.000
Misura 214 299.828.469 299.828.469
Misura 215 4.000.000 4.000.000
Misura 216 4.000.000 4.000.000
Misura 221 20.640.766 20.640.766
Misura 223 6.000.000 2.000.000 8.000.000
Misura 226 30.000.000 30.000.000
Misura 227 35.000.000 35.000.000
Totale Asse 2 444.469.235 2.000.000 446.469.235
Misura 311 59.407.130 59.407.130 118.814.260
Misura 312 5.000.000 5.000.000 10.000.000
Misura 313 6.000.000 6.000.000 12.000.000
Misura 321 21.000.000 9.000.000 30.000.000
Misura 323 15.000.000 15.000.000 30.000.000
Misura 331 2.000.000 857.143 2.857.143
Totale Asse 3 108.407.130 95.264.273 203.671.403
4.1 Strategie di sviluppo locale: 52.000.000 27.142.857 79.142.857
411.Competitività 10.000.000 10.000.000 20.000.000
412.Ambiente/Gestione del territorio 2.000.000 2.000.000
413.Qualità della vita/diversificazione 40.000.000 17.142.857 57.142.857
4.2 Cooperazione inter-territoriale e trans-nazionale 5.000.000 2.142.857 7.142.857
4.3 Costi di gestione, animazione, acquisizione delle
competenze 8.044.278
8.044.278
Totale Asse 4 65.044.278 29.285.714 94.329.992
Totale assi 1, 2, 3 e 4 1.062.389.878 394.462.079 1.456.851.957
511. Assistenza tecnica 21.681.426 21.681.426
TOTALE GENERALE 1.084.071.304 394.462.079 1.478.533.383
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
192
8. Finanziamenti nazionali integrativi per Asse
La tabella sottostante sintetizza i finanziamenti nazionali integrativi per Asse, così come
prevede l’art. 16 lettera f del Regolamento (CE) n. 1698/2005, distinti per misure interessate.
Asse I Finanziamenti
Nazionali Integrativi
Misura 121 25.000.000,00
Misura 123
15.000.000,00
Totale Asse I 40.000.000,00
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
193
9. Gli elementi necessari alla valutazione ai sensi delle norme sulla
concorrenza e, se del caso, l’elenco dei regimi di aiuto autorizzati a
norma degli articoli 87, 88 e 89 del trattato che saranno utilizzati per
l’attuazione dei programmi.
La Regione Calabria, ai sensi dell’art. 57 comma 1 del regolamento n 1974/2006, intende
attuare il proprio programma di sviluppo rurale anche attraverso l’utilizzo di risorse
finanziarie integrative su alcune misure rientranti nel campo di applicazione dell’art. 36 del
Trattato (Misure “agricole”), allo scopo di soddisfare un maggior numero di domande con le
stesse modalità, condizioni e tassi previsti dalle pertinenti misure/operazioni del programma.
Gli aiuti in questione sono riportati nella tabella a seguire secondo le modalità fissate
dall’allegato II punto 9 A del Reg. n 1974/2006 della Commissione:
Ai sensi dell’art. 57 comma 2 del regolamento n. 1974/2006, il programma di sviluppo rurale
della Regione Calabria comprende aiuti di Stato configuratisi come contributi finanziari
erogati dallo Stato membro quale controparte del sostegno comunitario ai sensi dell’articolo
88 del regolamento (CE) n. 1698/2005, a favore di alcune misure e/o operazioni che non
rientrano nel campo di applicazione dell’art. 36 del Trattato (misure “non agricole”). Nello
specifico rientrano in questa casistica le misure di cui agli articoli 25 e 52 e le operazioni,
ovvero quelle relative ai prodotti trasformati che non rientrano nell’Allegato I del Trattato,
facenti parte delle misure di cui agli articoli 28 e 29 del Reg. (CE) n. 1698/2005. Gli aiuti in
questione sono inseriti nella tabella a seguire secondo le modalità fissate dall’allegato II punto
9 B del Reg. n 1974/2006 della Commissione:
Codice
Misura Titolo del regime di aiuto Legittimazione del
regime
Durata del
regime
115
Avviamento di servizi di consulenza
aziendale, di sostituzione e di
assistenza alla gestione delle aziende
agricole, nonché di servizi di
consulenza forestale
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
123*
Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti
agricoli e forestali
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
2008
Codice
Misura Titolo del regime di aiuto Legittimazione del
regime
Durata del
regime
121
Aiuti a favore degli investimenti nel settore
agricolo ed agroalimentare – art.2, comma 2,
lettera A della L.R. 8 luglio 2002 n. 24.
Decisione C(2004) 1222,
Aiuto di Stato –Italia –
Regione Calabria. Aiuto N
287/2003
1.1.2007-
31.12.2013
123
Delibera della Giunta regionale n.449 del 17
giugno 2003, relativa alla misure
d'applicazione dell'articolo 2, capoverso 2,
lettera b) della legge regionale n.24
dell'dell'8 luglio 2002.
Decisione C(2004) 2904,
Aiuto di Stato –Italia –
Regione Calabria. Aiuto N
313/200337
2008
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
194
124*
Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti,
processi e tecnologie nei settori agricolo e
alimentare e in quello forestale
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
311 Diversificazione in attività non agricole
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
312
Sostegno alla creazione e allo sviluppo
di microimprese
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
313
Incentivazione di attività turistiche
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
321
Servizi essenziali per l’economia e la
popolazione rurale
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
323 Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
331 Formazione ed informazione
Qualsiasi aiuto concesso in
forza della presente misura
è conforme al regolamento
de minimis n° 1998/2006
del 15 dicembre 2006
1.1.2007-
31.12.2013
La Regione Calabria si impegna a notificare individualmente, a norma dell’art. 88 paragrafo 3
del Trattato, ogni singolo caso di applicazione dei regimi di aiuto indicati nel presente
paragrafo e corrispondenti al punto B dell’allegato II del regolamento della Commissione n°
1974/2006 per i quali è richiesta una notifica individuale ai sensi della normativa sugli aiuti di
stato o in forza delle condizioni stabilite nelle rispettive decisioni di approvazione.
* Il regolamento de minimis n° 1998/2006 del 15 dicembre 2006 in queste misure si applica solo a quelle
oprazioni relative alla trasformazione di prodotti fuori dall’Allegato I.
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013
195
10. Informazioni sulla complementarietà con le misure finanziate dalla
Politica Agricola Comune, dalla politica di coesione e dal Fondo europeo
per la pesca.
10.1 Complementarità con le attività, le politiche e le priorità della Comunità, in
particolare con gli obiettivi della coesione economica e sociale e con quelli del
Fondo europeo per la Pesca.
L’importanza che il mondo rurale riveste per lo sviluppo delle aree europee è notevole
tanto che nella futura programmazione è tenuto da conto anche dagli altri fondi
comunitari. Infatti, il regolamento del FESR prevede disposizioni relative alle specificità
territoriali e stabilisce che vi debba essere complementarietà e coerenza tra azioni
finanziate dal FESR e quelle finanziate dal FEASR. I programmi devono stabilire, in
particolare, una chiara demarcazione di compiti tra i due Fondi. I concetti di coerenza e
complementarità, tuttavia, non possono essere implementati solo ed esclusivamente
attraverso una semplice demarcazione burocratica delle competenze d’intervento. C’è
una questione di metodo, come correttamente evidenziato dagli orientamenti strategici
comunitari, laddove si sostiene che “per rafforzare la coesione territoriale è necessario
applicare il giusto metodo, scegliendo cioè un’impostazione pluridisciplinare e integrata
e individuare problemi specifici connessi alle diverse situazioni geografiche”. In
relazione alla ruralità in Calabria, è necessario tener conto della diffusa presenza di
queste aree e, quindi, ogni intervento previsto sul territorio non può che attuarsi in una
ottica di demarcazione, integrazione e complementarietà al fine di ottimizzare gli
interventi e renderli più efficaci. In questa ottica la programmazione è stata impostata in
accordo con gli uffici regionali responsabili dei fondi comunitari. Il Dipartimento
Agricoltura (responsabile della programmazione FEASR e FEP) e il Dipartimento
Programmazione e fondi comunitari (responsabili del FESR e FSE) hanno in diversi
incontri individuato le linee di integrazione, complementarietà e demarcazione degli
interventi. Le connessioni individuate riguardano più livelli:
· coerenza strategica;
· la demarcazione e integrazione tra misure;
· la complementarietà e integrazione nelle modalità di attuazione;
· integrazione territoriale.
Le linee strategiche di intervento nel settore agricolo sono orientate a sostenere l’agricoltura e
le aree rurali all’interno di una visione strategica e complessiva capace di coniugare lo
sviluppo agroindustriale e lo sviluppo rurale, migliorare la competitività dei sistemi agricoli e
dei territori in un’ottica di integrazione in grado di rispettare l’ambiente e valorizzarlo. Questo
anche al fine di agire in una visione di diversificazione dell’economia e di una offerta di
servizi in quelle aree dove è più carente la qualità della vita e dove è di conseguenza più
evidente il fenomeno dello spopolamento. La complessità dei problemi presenti in alcune aree
calabresi (aree rurali in ritardo di sviluppo) impone la necessità di intervenire con più fondi, in
una ottica unitaria e nell’ambito di un’unica strategia e di obiettivi condivisi, al fine di
innescare processi di sviluppo capaci di invertire il trend negativo di queste aree .
La programmazione agricola, seppure orientata nell’ottica dello sviluppo rurale
(multifunzionalità, ambiente, diversificazione) deve essere inserita nel quadro più
generale delle politiche di sviluppo, volte a rafforzare la coesione economica e sociale
attraverso la crescita della competitività, della occupazione, della qualità e sostenibilità
dell’ambiente, dei territori rurali.
Per meglio integrare i fondi strutturali è necessario una definizione del rurale che tenga
conto non solo del rapporto con l’agricoltura ma con il contesto economico più generale.

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