sabato 21 febbraio 2009

Ente Fiera Cosenza


Piano Aziendale

Ogni politica aziendale che miri ad un rilancio della propria attività al fine di corrispondere e garantire all’utenza l’erogazione di prestazioni e servizi soddisfacenti e di qualità come anche assicurare una prospettiva di sicura affermazione dove deve legarsi ad un oculato ed intelligente Piano Aziendale.
Infatti, l’affermazione dell’azienda non si realizza solamente nei termini tradizionali della competitività ma attraverso nuovi strumenti per l’attuazione di strategie che sappiano anticipare e prevedere il cambiamento con il conseguente adeguamento in termini di offerta dei servizi a soggetti privati e pubblici.
In questa logica si inquadra dunque l’esigenza di comunicare in modo efficace ed espressivo il contenuto di socialità della missione istituzionale dell’Ente Fiere di Cosenza, grazie al quale gli Stakeolder oggi possano riporre fiducia.
Ma vi è di più: alla direzione dell’Ente Fiere di Cosenza, nel suo operare quotidiano, si offre uno strumento operativo di supporto nella scelta delle decisioni e nel controllo dei risultati, innovando e potenziando l’Ente medesimo, attraverso un’azione di sensibilizzazione del territorio e una qualificazione del personale che dovrà interconnettere con soggetti che svolgono la stessa missione.
Il punto di partenza dell’ipotesi di piano dovrà essere necessariamente l’analisi della situazione generale del tessuto territoriale che emerge dai dati contenuti nel rapporto sull’economia provinciale, regionale e nazionale, sul tasso di crescita del PIL stimato da un Ente specializzato riconosciuto e dalle tendenze dei vari comparti produttivi.
Dai dati che scaturiscono da questa analisi generale e particolare l’azienda sviluppa il proprio piano ed attiva politiche innovative, che migliorano la propria organizzazione ed il rapporto tra aziende della stessa dimensione e la capacità di interloquire alla pari con tutti ma soprattutto, utilizzando i criteri dell’efficacia e dell’economicità.
L’ipotesi di bozza di Piano Aziendale che, dunque, ci apprestiamo a presentare alle istituzioni, agli associati, alle organizzazioni di categoria ed ai dipendenti nasce da una analisi reale effettuata sul campo e l’indicazione formulata ha una peculiarità che la dovrebbe rendere originale e, per alcuni aspetti, unica.
In tale proposta non difetta, certamente, il coraggio di rischiare, la volontà di gettare una pietra nello stagno con il tentativo di allargare la consapevolezza ed il grado di coinvolgimento degli attori perché insieme si possa concorrere ad un progetto strategico, in assoluta trasparenza e con una rinnovata volontà di essere protagonisti di un avvenire positivo dell’azienda.

Regolamento
Contratto
DESCRIZIONE GENERALE
Il documento si compone di quattro capitoli: nel primo si è cercato di analizzare sommariamente lo scenario del tessuto produttivo ed economico del territorio cosentino, evidenziando il quadro generale dell’area di riferimento e le principali specializzazioni produttive, fornendo gli spunti per le politiche del territorio al fine di favorire lo sviluppo della provincia di Cosenza; nel secondo capitolo, invece si descrive brevemente l’Ente Fiere Cosenza, dando risalto alla sua attuale organizzazione e missione istituzionale; nel terzo capitolo, si delineano le strategie e gli obiettivi che l’Ente stesso si propone, al fine di innovarsi e potenziarsi, in modo da poter meglio rispondere alle esigenze delle aziende del territorio cosentino, favorendone lo sviluppo attraverso azioni transnazionali per l’individuazione di best patices su cui basare il nuovo modello “Ente Fiere innova” (EFI); ed infine nel quarto capitolo si descrive il progetto Ente Fiere INNOVA, la sua articolazione in fasi, la coerenza con la programmazione POR Calabria 2000-2006 e le risorse finanziarie necessarie per la sua realizzazione.



1. ANALISI DI SCENARIO DEL TESSUTO PRODUTTIVO ED ECONOMICO
1.1 QUADRO D’INSIEME
La regione Calabria vive ancora un periodo di parziale difficoltà economica e sociale, dopo un periodo di rallentamento delle dinamiche di crescita, anche se da circa un anno va via via assumendo una vivacità imprenditoriale che fa ben sperare; immaginiamo che lo stimolo possa derivare dal nuovo processo politico regionale e da quando si prospetta anche a livello di governo nazionale.
L’indicatore più importante che conferma questo dato è il tasso di crescita del PIL che comparato agli anni precedenti, risulterebbe moderatamente migliorato.
I settori trainanti l’economia regionale risultano, in primis l’edilizia, seguono l’agricoltura, l’artigianato ed in espansione il si presenta anche il movimento turistico che tuttavia si caratterizza ancora come turismo balneare nonostante la carenza di strutture ricettive oltre ché per un forte deficit del sistema ambientale (inquinamento)
La scelta delle strategie delle politiche da attuare, pone al centro del suo percorso, l’impegno ad offrire servizi di qualità sempre più elevata, l’attenzione al rapporto con gli interlocutori e la volontà di contribuire, con forte senso di responsabilità, allo sviluppo del tessuto economico locale.
L’azione, dopo aver effettuato una puntuale e documentata analisi, presuppone la realizzazione di interventi per la qualificazione del personale interno e la realizzazione di attività di alta formazione per profili di supporto alla programmazione futura dell’Ente e la formazione di professionisti di organizzazione e realizzazione di eventi.
La provincia di Cosenza, nel contesto socio – economico meridionale, presenta andamenti piuttosto positivi. Tra il 2001 e il 2003 il tasso di crescita imprenditoriale è risultato pari all’1,3% contro l’1,0% dell’Italia.
L’incremento supportato dalla diffusione di forme di flessibilità in entrata, ha permesso un modestissimo ampliamento dei posti di lavoro ed una diminuzione del tasso di disoccupazione.
I consumi pro-capite conoscono un più elevato grado di sviluppo, rispetto alle altre province della Calabria; una popolazione giovane con un medio alto livello di scolarizzazione, una buona dotazione di utilities di base per la produzione industriale, la disponibilità di aree attrezzate per l’insediamento di nuove strutture favoriscono interessanti prospettive di sviluppo. In tal senso l’Università di Arcavacata con le sue Facoltà tecnico – scientifiche di eccellenza risulta essere un elemento di traino tra i più rilevanti.


1. PRINCIPALI SPECIALIZZAZIONI PRODUTTIVE

L’area di riferimento è caratterizzata dalla presenza di specializzazioni del sistema produttivo locale al fine di individuare l’articolazione delle differenti vocazioni produttive che compongono la provincia di Cosenza.
L’Ente Fiere Cosenza deve crescere nelle rassegne specializzate con più stretto legame non solamente con la realtà territoriale, per avere più spazi ma per riempirli e renderli economicamente produttivi; non per competere ai massimi livelli ma puntando su uno standard qualitativo particolarmente elevato e rafforzando la propria leadership nei settori dove tradizionalmente è forte: convegnistica, cultura, agroalimentare, artigianato artistico locale, turismo d’eccellenza, e studiando nuovi comparti che possano interloquire con i paesi del Mediterraneo, nuova frontiera per una sicura svolta positiva della nostra regione.
Le aree di specializzazione produttiva sono:
• area agricola ed agroindustriale: che si contraddistingue per la intensa presenza del settore agricolo, che in alcune aree si integra a valle con una industria di trasformazione dei prodotti della terra, basata su un tessuto di piccole e medie imprese;
• industria manufatturiera leggera: a valle delle attività agricole, e in parte in connessione con tradizioni artigiane radicate sul territorio, si è sviluppata, in larga parte tramite meccanismi endogeni, una industria manifatturiera basata sulla trasformazione “soft” di prodotti agricoli e della terra e su produzioni tipiche;
• area ad intensa industrializzazione: accanto ad una industria manifatturiera che, come si è visto, è di tipo soft, emergono alcuni poli della provincia caratterizzati da una specializzazione manifatturiera in settori più complessi;
• area artigianato
• area turistica: la provincia di Cosenza, mostra, accanto alle tradizionali aree estive e balneari, aree territoriali basate sull’attrattività del patrimonio artistico e culturale degli antichi borghi, nonché un’offerta turistica basata sulle bellezze naturalistiche ed ambientali dell’area della Sila e sul turismo termale.

1. POLITICHE DEL TERRITORIO

Le indicazioni che emergono dalla breve analisi scaturiscono dalle valutazioni sulla struttura dell’economia cosentina e dai risultati dell’indagine sul campo e delineano con sufficiente chiarezza quali sono i punti di debolezza dell’economia provinciale. Questi ultimi devono rappresentare la base conoscitiva fondamentale per impostare una strategia di politica regionale nel Mezzogiorno finora realizzati, basati sull’esogeneità delle azioni e su alcuni settori trainanti.
Le strozzature presenti nell’economia della provincia di Cosenza sono quelle che affliggono la maggior parte delle economie locali meridionali. Non vi è dubbio che gli interventi, seppur si devono caratterizzare per le peculiarità locali, devono essere inseriti in un contesto strategico generale e di sinergia tra istituzioni locali e nazionali.
Se potessimo individuare delle priorità di azione sicuramente si dovrebbe:

1. aumentare l’apertura sui mercati nazionali ed esteri del “sistema Cosenza”. Ciò significherebbe non solo incrementare le vendite da un punto di vista merceologico (flussi di prodotti) ma anche favorire l’interscambio e la cooperazione tra imprese (italiane e straniere). In questo senso si è lavorato creando sinergie con Enti fieristici come Padova, Rimini, Milano e Roma, attraverso partecipazioni concordate alle manifestazioni ecc.;
2. favorire una migliore cultura dell’innovazione e della certificazione della qualità;
3. adeguare la dotazione infrastrutturale;
4. sfruttare appieno la risorsa turismo;
5. agevolare in particolare il settore agroalimentare e l’artigianato;
6. realizzare una formazione mirata soprattutto alle figure professionali tecniche;
7. incentivare la collaborazione tra imprese, in particolare con quelle del Centro-Nord Italia;
8. migliorare i rapporti banche-imprese, specialmente con quelle locali;
9. pubblicizzare di più e meglio le azioni destinate allo sviluppo economico locale.

L’individuazione delle priorità sopra indicate, che sicuramente non esauriscono il campo degli interventi che favoriscano lo sviluppo endogeno della provincia di Cosenza, porterebbe a:

1. accrescere la produttività del sistema economico locale con l’apertura ai mercati esteri;
2. favorire una maggiore cooperazione tra imprese, sia per incentivare l’innovazione tecnologica che i processi di subfornitura;
3. creare nuovi posti di lavoro in particolare nel comparto del turismo;
4. valorizzare le vocazioni produttive locali;
5. migliorare la circolazione dell’informazione economica;
6. organizzare una formazione mirata ai bisogni delle imprese.

Il sistema delle fiere non può essere solo negli slogan e nei programmi degli Amministratori degli Enti locali.
L’Ente Fiere dovrà essere lo strumento, il braccio operativo degli Enti istituzionali e degli operatori economici per realizzare gli obiettivi previsti nello Statuto.
Non si può continuare a pensare di coltivare qualche nicchia o a sviluppare eventi di portata locale, ma bisogna pensare alla grande, ritagliandosi spazi di portata nazionale ed interna zonale, avendo come riferimento prioritario il mercato dei paesi del Mediterraneo, ma sempre e comunque per segmenti di attività ben delineati.
Gli amministratori degli Enti locali dovrebbero invertire la tendenza: anziché privilegiare l’intervento economico gestendo in proprio le fiere e le manifestazioni in Italia ed all’estero, assegnare tali compiti agli Enti a ciò abilitati.
Così pure le Camere di Commercio e l’Unioncamere farebbero molto meglio ad investire le attività connesse agli Enti fieristici.
Una volta ipotizzata la scelta politica è necessario perseguirla e costruire dei rapporti sinergici finalizzati all’obiettivo, ovvero: “con il minimo sforzo cercare di ottenere il massimo tornaconto”, ciò inteso sia economicamente che sotto l’aspetto della politica di sviluppo delle aziende locali.

2.2 MISSIONE SOCIALE
La missione e le strategie sociali dell’Ente Fiere di Cosenza si fondano su principi e valori di riferimento adottati volontariamente ed enunciati in documenti che testimoniano la responsabilità socio-economica dell’azienda nello svolgimento delle attività e delle relazioni con gli stakeolder.
La missione sociale dell’Ente Fiere di Cosenza può essere così riassunta:
• valorizzare il tessuto economico locale e accrescere il benessere della collettività, organizzando e promovendo qualificate occasioni di incontro e di scambio tra realtà imprenditoriali e territorio, in collaborazione con Istituzioni, Associazioni di rappresentanze, altri Enti fieristici italiani, ed interagendo con il mercato;
• ideare e realizzare manifestazioni con forti connotati di innovazione che valorizzino la produzione locale e rendano il Quartiere Fieristico una realtà di spicco tra le strutture espositive di piccole e medie dimensioni nel panorama italiano ed estero, facendo di esso un elemento esenziale per lo sviluppo del territorio in una logica del sistema integrato;
• produrre ed erogare servizi di qualità agli organizzatori, agli espositori ed ai visitatori di manifestazioni fieristiche, congressi, mostre ed eventi che si svolgono presso il Quartiere Fieristico, attraverso una gestione flessibile, efficiente ed improntata all’orientamento al cliente;
• gestire, conservare e valorizzare il Quartiere Fieristico mantenendo sicure le strutture al fine di fornire servizi efficienti a sostegno delle imprese e per favorire l’attrazione di investimenti, attività economiche e partnership.

1. ENTE FIERA DI COSENZA

2.1 PRESENTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE
Le fiere e le esposizioni costituiscono per l’Unione europea un settore capace di offrire un determinante impulso alle attività economiche. L’importanza del sistema fieristico si evidenzia con le 300 grandi città che ospitano 3.500 fiere all'anno, con la partecipazione di oltre 450.000 espositori diretti e l’accesso di 63 milioni di visitatori. Quanto all'occupazione, 70.000 persone sono direttamente occupate a tempo pieno e i posti di lavoro nel settore fiere sono più di 800.000 in totale. La quota di bilancio che viene stanziata annualmente dalle imprese per queste attività, stimabile tra il 10 ed il 20 % degli investimenti per la commercializzazione, ci fa comprendere ulteriormente come le fiere e le esposizioni svolgano, anche nell'ottica delle imprese, una funzione primaria.
L’Ente Fiere di Cosenza è sorto agli inizi degli anni ottanta al fine di sostenere l’economia locale. In particolare, su di esso, il settore del mobile e dell’artigianato locale, hanno costruito buona parte del proprio sviluppo, favorendo la diversificazione di altre attività quali: meccanica, vetro, moda ecc.
L’Ente Fiere di Cosenza è stata, sin dalla sua nascita, una vetrina importante, in cui si sono riflessi i punti di forza del sistema economico locale e in cui si sono registrate una forte evoluzione ed innovazione del settore.
In ambito locale la necessità di un sistema fieristico moderno e ordinato nasce anche da un percorso storico-critico sulle fiere e del loro rapporto secolare con la città di Cosenza, della millenaria tradizione strettamente connessa alle vicende del capoluogo bruzio, che ha contribuito ad arricchirne le influenze culturali ed economiche.
Le imprese infatti devono sempre più affrontare i cambiamenti del mercato e confrontarsi con diverse strategie di comunicazione. Ciò comporta ovviamente anche il cambiamento del ruolo dell’Ente Fiere di Cosenza.
Nella prima fase le organizzazioni di categoria hanno esercitato più che oggi stimoli e contributi per fare crescere il ruolo e l’importanza dell’Ente.
Il modello organizzativo dell’Ente Fiere Cosenza adottato sin dalla sua nascita, è stato snello e flessibile per poter rispondere in maniera efficiente alle differenti richieste relative all’organizzazione di eventi fieristici e alla fornitura di servizi connessi, in un’ottica di valorizzazione di risorse umane e del loro capitale professionale.
Il quartiere fieristico di Cosenza, che sorge nelle immediate vicinanze della città, in un’ampia area che offre molteplici formule di allestimento per le varie manifestazioni fieristiche, si compone di cinque cupole, tutte complementari, dotate di impianto di riscaldamento e condizionamento, prive di barriere architettoniche, collegate tra loro da corridoi e gallerie coperte con ingressi autonomi, con la possibilità di realizzare tenso - strutture esterne.
Il quartiere è inoltre dotato di modesti servizi, essenziali per ogni esigenza degli operatori e dei visitatori con punti informazione e punti ristoro. Gli impianti sono costantemente adeguati alle normative in materia di sicurezza.
I complessi fieristici sono strutture a lento ritorno di capitali e possono reggere, se forniti di un centro congressuale, che consente di restare attivo e produttivo per 360 giorni all’anno, la cui superficie espositiva per Cosenza, non sia inferiore a 30.000 mq. coperti.
Fiere che evidenziano i rapporti tra gli operatori e che interagiscono con il mercato, mettendo in luce presenze significative, industriali e tecnologiche, della Calabria. Fiere che sono legate all'andamento di un'economia sempre più complessa, aperta, diversificata, in cui si afferma il crescente bisogno di processi di comunicazione e di informazione che permettano di ottimizzare le scelte dei produttori anche a beneficio dei consumatori.
In tale ambito, la missione dell’Ente Fiere di Cosenza dovrebbe essere quella di diventare maggiormente strumentale alla promozione, sviluppo e realizzazione di attività su mercati nazionali ed esteri per un incremento della internazionalizzazione dell’offerta e della domanda con progetti organici finalizzati a promuovere aree merceologiche o filiere del sistema produttivo e fieristico regionale, in collaborazione con i rispettivi soggetti associativi rappresentativi, per contribuire in maniera determinante ad accrescere, in sintesi, la commercializzazione in Italia e all’estero di prodotti e servizi delle imprese calabresi.
D’altra parte, fino ad oggi le istituzioni politiche non hanno ricercato la sostanziale parità di trattamento dell'Ente Autonomo Fiere Cosenza con gli altri enti fieristici nazionali in genere e soprattutto, con l'Ente Autonomo Fiera di Reggio, per il quale è stato adottato l’apposito provvedimento legislativo 4 aprile 1986, n° 13, fra l’altro un’adozione, questa, sperequativa e carente, non commisurata alle caratteristiche qualitative e quantitative delle attività effettivamente svolte dall’Ente Fiere di Cosenza.
La materia fieristica rientra nella potestà legislativa esclusiva della Regione, e siamo sicuri che l’Ente Regione, oggi sensibile ai problemi dello sviluppo e dell’economia, si adopererà in termini legislativi per il futuro in materia di fiere, con una riforma del settore fieristico regionale che possa finalmente dispiegare i suoi effetti positivi e fondamentali per una piccola e media impresa più efficiente e, quindi, in grado di creare lavoro e produrre ricchezza.
In Italia si svolgono oltre 5oo fiere di cui circa 150 internazionali, in Calabria solo 3 fiere sono inserite dalla regione stessa nell’elenco di quelle a carattere nazionale (sono quelle che si svolgono con tanti disagi a Cosenza presso le cupole geodetiche del Campagnano). Il giro d’affari complessivo del settore in Italia è di 13.000 mln di euro mentre in Calabria raggiunge i 7,5 mln.
Le aspettative degli espositori, dei visitatori, delle piccole e medie imprese, delle Associazioni di categoria ma anche degli operatori dell’Ente che partecipano alle fiere locali, sono quelle di un decisivo salto di qualità. Si evidenzia, la necessità di non rinviare ulteriormente l’avvio dei lavori di realizzazione di nuove strutture fieristiche a Cosenza, attese le carenze funzionali delle cupole geodetiche che limita, tra l’altro, la realizzazione di manifestazioni nei soli periodi fine primavera-inizio autunno. La realizzazione di nuove strutture potrebbe determinare in concreto il consolidamento e lo sviluppo delle attività dell’Ente. Senza nuove infrastrutture fieristiche la forza reale e potenziale dell’Ente di incidere sul tessuto economico può restare frenata o inespressa.

1. IL FUTURO DELL’ENTE FIERE COSENZA

3.1 STRATEGIE ED OBIETTIVI
Predisporre e sperimentare nuove modelli di eventi per la promozione del territorio è la nostra missione. Per questo guardiamo sempre avanti, creando, ospitando, promovendo ed esportando manifestazioni capaci di connotarsi come spazi innovativi nella forma e nei contenuti. Luoghi di confronto, di scambio e di conoscenza, per offrire al mercato e al pubblico soluzioni moderne, efficaci, distintive. Il mondo evolve rapidamente. Ogni giorno nascono nuove idee, nuovi settori di mercato. In questo scenario l’Ente Fiere di Cosenza si pone l’obiettivo di seguire questa evoluzione, proponendosi di organizzare manifestazioni fortemente specializzate, dedicate a nicchie di mercato o altamente tecnologiche.
Perché anticipare il domani significa dargli spazio oggi, anche con momenti formativi, informativi e spettacolari.
Guardare avanti significa anche dedicare tempo, risorse ed energie nella definizione di nuove soluzioni dedicate all’espositore, per promuovere il suo business. L’Ente Fiere Cosenza, dovrà migliorare il suo settore di Ricerca e sviluppo, al fine di mettere a punto una serie di “strumenti per la gestione della conoscenza”, per definire nuovi modelli organizzativi che sappiano trasformare ogni manifestazione in un evento espositivo capace di influenzare il mercato, prima, durante e dopo il momento fieristico.
Sono strumenti di conoscenza:

1. l’analisi di marketing e le attività di promozione, per moltiplicare le opportunità di business;
2. la collaborazione con realtà fieristiche italiane e internazionali, per raggiungere un pubblico sempre più ampio;
3. le sinergie strategiche e commerciali tra le manifestazioni di Ente Fiere Cosenza o quelle di altre organizzazioni, per dare all’espositore la massima visibilità sul mercato;
4. il coinvolgimento diretto delle associazioni di categoria. Delle riviste e dei media di settore, per fare di ogni evento espositivo un momento di riferimento per il mercato.

L’Ente Fiere Cosenza agisce nel rispetto dei valori di riferimento e su questi basa le proprie strategie, le quali, inserite in un ampio scenario ricco di variabili, sono orientate:

1. al rafforzamento delle attività consolidate in un’ottica di costante miglioramento dei servizi e delle performance;
2. alla crescita dimensionale sul mercato nazionale ed internazionale, con l’obiettivo di diventare una realtà di spicco tra le strutture fieristiche di medie dimensioni;
3. alla valorizzazione del posizionamento raggiunto.

Le intenzioni di Ente Fiere Cosenza sono finalizzate a realizzare una fase gestionale in piena autonomia, e lavorare per la costruzione di:

1. nuove relazioni con organizzatori terzi, affinché si sviluppino nuove manifestazioni fieristiche e/o congressuali, con l’obiettivo di raggiungere un numero sempre maggiore di manifestazioni fieristiche all’anno, ed un forte sviluppo dell’attività congressuale;
2. collaborazioni con altri quartieri fieristici piccoli e medi per la gestione in comune di alcune manifestazioni, al fine di esportarle anche all’estero.

Agire insieme, muoversi in sintonia per essere competitivi nel mercato nazionale ed internazionale. Creare con altre aziende fieristiche un rapporto diretto di collaborazione significa, per l’Ente Fiere Cosenza, aumentare la visibilità e la penetrazione del prodotto italiano ed europeo nei mercati internazionali.

1. PROGETTO FIERA ININNOVA

4.1 OBIETTIVI
Il progetto in linea con la nuova programmazione dell’Ente si configura come agenzia di sviluppo del territorio provinciale di Cosenza.
Il progetto vuole:

1. incentivare l’innovazione a livello di processo, di prodotto e di organizzazione aziendale e commerciale. In quest’ultimo caso, data la “perifericità” e la scarsa dotazione infrastrutturale della regione, sembra importante orientare parte delle risorse verso forme di commercializzazione innovative, come ad esempio il commercio elettronico;
2. elevare le capacità di programmazione e pianificazione strategica delle imprese. Le aziende calabresi, soprattutto quelle di piccole dimensioni, hanno difficoltà a pianificare il proprio sviluppo in un contesto in cui, per affrontare con successo le condizioni di mercato, è necessario individuare ed aggiornare costantemente le linee strategiche aziendali in termini di obiettivi e progetti imprenditoriali;
3. aumentare il tasso di imprenditorialità, inteso non solo in termini di numerosità delle iniziative, ma anche, e sotto molti versi soprattutto, di crescita dello “spessore strategico” e delle capacità di creare “valore aggiunto” delle imprese locali;
4. adeguare i livelli quali - quantitativi di servizio funzionali alla qualità, innovazione, internazionalizzazione, progettazione e design, commercializzazione e logistica;
5. supportare con adeguati strumenti di incentivazione le imprese che sviluppano piani integrati ed efficaci per aumentare la propria competitività sul mercato;
6. favorire la nascita e lo sviluppo di sistemi locali di produzione, concentrando gli sforzi su aree e filiere che presentano potenzialità di crescita;
7. favorire l’attrazione e la localizzazione di nuove imprese di medie e grandi dimensioni nella regione. Oltre all’incentivazione di uno sviluppo “dal basso”, orientato alle piccole e imprese, è necessario affiancare forme di sviluppo più “verticali”, basate cioè sull’inclusione di medie e grandi imprese sia della regione che esterne ad essa;
8. supportare le imprese nello sviluppo di una propria presenza sui mercati extra-regionali, attraverso sia azioni istituzionali e di sistema di cooperazione interregionale, sia avviando azioni di sostegno ai processi di internazionalizzazione.

4.2 COERENZA CON LA PROGRAMMAZIONE POR 2000-2006

Il progetto è stato concepito nel rispetto di alcune priorità dell’Asse IV - SISTEMI LOCALI DI SVILUPPO del POR Calabria 2000/2006.
L’intervento vuole realizzare sostegno allo sviluppo di sistemi produttivi locali, approccio che assume un’importanza centrale all’interno del processo di programmazione regionale.
Infatti quest’ultimo punta a creare le condizioni per una crescita economica duratura, agendo sulle condizioni di competitività strutturali.
La scelta di base è da considerare il territorio, in tutti i suoi aspetti, come un rilevante punto di accumulazione, valorizzando i fattori “immobili” dello sviluppo ma, nel contempo, non trascurando che l’azione umana e la qualità delle relazioni tra le persone, ossia il capitale sociale, sono altrettanto decisive per l’attivazione e il mantenimento di processi di sviluppo sostenibili e duraturi.
L’obiettivo prioritario è agire sulla stretta relazione esistente tra lo sviluppo economico di un’area e l’organizzazione del suo territorio. Sotto questo profilo, si rende prioritario un processo di riorganizzazione dei territori locali, delle loro risorse e delle relazioni tra gli attori istituzionali e sociali preposti allo sviluppo. Il termine “riorganizzare” va inteso qui nella sua accezione più ampia: riorganizzare significa valorizzare le identità, le capacità, le esperienze, le risorse, i saperi contestuali; significa, al contempo, rimuovere i punti di debolezza, attraverso il metodo della concertazione istituzionale e sociale e la responsabilizzazione degli attori locali.
Una moderna strategia di sviluppo richiede di integrare in modo più stretto gli interventi sul sistema produttivo e tecnologico con quelli rivolti alla realizzazione delle infrastrutture, alle istituzioni e alla pianificazione del territorio, in modo da rendere più fluidi i flussi di persone, di prodotti ed informazioni e migliorare le relazioni tra le imprese ed il loro ambiente esterno. Solo a livello locale si può agire sulle capacità tecnologiche e organizzative delle imprese e promuovere forme di collaborazione tra le stesse oppure assicurare un coordinamento adeguato tra i disparati settori di intervento dell’amministrazione pubblica nazionale e regionale, in modo da rispondere alle specifiche esigenze del sistema produttivo locale. Persino la dimensione regionale può rivelarsi troppo vasta, per l’eterogeneità delle situazioni locali, anche se la dimensione comunale appare troppo ristretta, per cui è opportuno promuovere forme di cooperazione tra i diversi comuni o una qualificazione delle capacità di intervento delle Amministrazioni Provinciali.
Nello specifico la corrispondenza tra l’intervento e le misure:
4.1
MISURA 4.1 CRESCITA E COMPETITIVITA’ DELLE IMPRESE INDUSTRIALI, ARTIGIANE, DEL COMMERCIO E DEI SERVIZI
FONDO FESR
Soggetto attuatore

1. Regione Calabria – Dipartimento Industria, Commercio e Artigianato

MISURA 4.2 PROMOZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI FONDO FESR
Amministratore Responsabile

1. Regione Calabria – Dipartimento Industria, Commercio e Artigianato
2. Soggetto Attuatore
3. Regione Calabria – Dipartimento Industria, Commercio e Artigianato

1.3.1.1.1.1.1.1 SETTORE TURISMO

1. MISURA 4.3 PROMOZIONE E FRUIZIONE DELL’OFFERTA TURISTICA

FONDO FESR

4.3 ARTICOLAZIONE IN FASI
4.4 PREVENTIVO DI SPESA

CONCLUSIONI
Non è difficile cercare la sintesi dell’ipotesi di progetto espresso nel modesto elaborato che se arricchito dal contributo dei vari soggetti interessati può rappresentare un buon lavoro.
Il piano aziendale partecipato che vorremmo redigere intende dare un impulso al dialogo tra i vari protagonisti interessati all’Ente e, contestualmente, avremo uno strumento organico e sintetico di facile e frequente consultazione che speriamo possa aiutarci a conoscere meglio le problematiche espresse per risolverli positivamente.
Le priorità come abbiamo scritto nelle pagine precedenti sono:

1. l’immediato avvio dei lavori del quartiere fieristico che risponderà meglio alle esigenze degli operatori che saranno quelli chiamati ad utilizzarlo;
2. lavorare sin da subito ad ampliarlo, impegnarlo in un’area di almeno 30.000 mq. di superficie coperta ed assegnandogli un ruolo intercomunale e di area comprensoriale;
3. adeguamento economico e giuridico secondo la legge regionale n° 13 del 4 aprile 1986 al personale in servizio presso l’Ente Fiere di Cosenza;
4. formazione del personale interno e quello esterno per provvedere all’allestimento delle manifestazioni;
5. piena consapevolezza degli Enti istituzionali (Regione, Provincia, Comune Unioncamere, Associazioni di categoria, Associazione degli Industriali) sul ruolo originale che dovrà espletare l’Ente.

Consapevoli che il cammino sarà ancora lungo e in salita continueremo a misurarci sistematicamente con i problemi e siamo certi che se vi sarà la collaborazione sincera e leale da parte di tutti l’Ente raggiungerà gli obiettivi previsti nel piano aziendale.



Dott. Francesco Savastano
Commissario straordinario regionale dell'ente autonomo fiere di Cosenza

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